La Festa dell’Unità compie 70 anni, e il Pd di Bologna le dedica una kermesse di due settimane, al parco della Montagnola, che torna così dopo molti anni a ospitare un’iniziativa politica. Le date ci sono già: si parte il 21 aprile per chiudere il 3 maggio. Mentre per il programma definitivo bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Di sicuro sono attesi esponenti del governo e del partito, compreso il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Una Festa nazionale, che coinciderà anche con il 70esimo della Liberazione. “Il 25 aprile avremo delle sorprese” ha anticipato Fabio Querci, responsabile delle feste dell’Unità e dell’autofinanziamento del Pd di Bologna. Con lui in conferenza stampa per presentare l’evento anche Francesco Critelli, da poco segretario di Bologna e Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd. “Per quanto riguarda il presidente del Consiglio, ovviamente bisognerà considerare gli impegni istituzionali, ma credo che probabilmente verrà” ha detto Bonifazi. “Iniziative di questo tipo – ha aggiunto – sono importanti, perché creano un rapporto fra cittadini e politica, ma anche perché sono momenti di finanziamento trasparente della politica”. Su questo terreno,“il partito bolognese è una garanzia di organizzazione ed efficienza. Nel 2014, ad esempio, la festa nazionale si è svolta qui, e per la prima volta il Pd non ha rimesso un euro nell’organizzazione. Speriamo poi che durante la festa bolognese, dopo l’accordo dei giorni scorsi, possa tornare nelle edicole anche il quotidiano l’Unità”.

Simbolica la scelta della Montagnola, parco a due passi dalla stazione centrale e poco distante da Piazza Maggiore, come sfondo della kermesse. Se la primissima festa (anche se allora non si chiamava ancora così, ma era denominata Grande scampagnata) fu organizzata in Lombardia, il 2 settembre del 1945, fu nel parco bolognese che, nel 1951, il Pci mise in piedi una allora inedita Festa nazionale dell’Unità. La Montagnola rimase luogo privilegiato per le feste del partito bolognese per altri vent’anni, fino al 1973, quando fu trasferita nel più periferico parco Nord.

L’edizione numero settanta sarà particolare non solo per il luogo ma anche il periodo: in genere Bologna ospita l’evento a fine estate. Viste le caratteristiche del posto, spiegano gli organizzatori, non saranno montate grandi strutture. La tradizione delle feste, con volontari dietro i fornelli a girare tortellini e piatti tradizionali, però sarà rispettata. Sarà allestito un unico grande ristorante, dove i volontari offriranno i cibi tipici dell’Appenino bolognese, insieme ad altri piccoli punti di ristoro, in stile street food. Ci saranno poi una libreria, dibattiti, incontri e spettacoli itineranti.

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