Flavio Tosi, il sindaco ribelle di Verona, annuncia la sua candidatura a governatore del Veneto. Mentre a Padova Matteo Salvini affianca Luca Zaia. “Sono qui per candidarmi a governatore della Regione Veneto. Adesso siamo uomini liberi perché qualcuno ha fatto per noi una scelta diversa forzando la mano. Oggi non vi racconterò il programma elettorale, che non c’è ancora. Francamente non eravamo preparati a dover scrivere un programma elettorale perché questo è stato un epilogo inaspettato. Ma di certo il nostro programma sarà sul fare e non sul dire. Oggi non vi dico il quadro elettorale se no si brucia tutto subito. Poi è stata una cosa alla quale non era neanche preparato”. I duellanti però guardano entrambi allo stesso alleato: Forza Italia.
Il sindaco ribelle: “Adesso siamo liberi”
“Adesso – spiega presentando “Ricostruiamo il paese” – siamo uomini liberi perché qualcuno ha fatto per noi una scelta diversa forzando la mano. Sarà un programma elettorale basato sul fare e non sul dire. Oggi non vi dico il quadro elettorale se no si brucia tutto subito. Poi è stata una cosa alla quale non era neanche preparato”. Appena aperto il tesseramento al banco una ventina di persone ha già dato la propria adesione. Tra i presenti ci sono i consiglieri regionali Luca Baggio e Matteo Toscani, oltre ai parlamentari Matteo Bragantini e Manuela Munerato.
“Basta con le stupidaggini come quella di uscire dall’euro, non si devono fare simili promesse alla gente come ha fatto Tsipras, che poi non le ha mantenute. Vogliamo porre con forza la differenza tra l’essere concreti e l’essere demagogici. Certo, l’euro è una moneta problematica noi siamo entrati in condizioni di debolezza, la scelta intelligente è stata quella della Gran Bretagna. Ma solo se si sarà ridotta la spesa pubblica si potrà ridurre la pressione fiscale. La moda del grillismo non può continuare all’infinito anche se in questo momento grattare la pancia della gente conviene”, ha concluso.
Tosi: “Lega non è più quella di Miglio e Bossi”
Tosi, davanti a oltre 600 persone, ricorda da Verona di essere “25 anni di storia nella Lega dove il movimento è diventato per me una famiglia, ci sono i tuoi rapporti, legami e affetti, sono pagine dure da chiudere. È anche vero che parlando di gerarchi e regole la Lega è cambiata: non è quella di Miglio o di Umberto Bossi. Nemmeno Matteo Renzi, leader centrosinistra – ribadisce – avrebbe fatto quello che ha fatto Salvini per cacciare il leader della minoranza interna”.
Tosi: “Io parlo con tutta l’area del centrodestra”
Tosi, dopo aver attaccato duramente nei giorni scorsi il segretario definendolo un dittatore, in una intervista al Gr1 aveva riconosciuto “a Salvini la straordinaria capacità di recupero di consenso. Però questo deve coniugarsi con un percorso che porti la Lega insieme con tutto il centrodestra a creare un programma di governo vero e alternativo. Invece Salvini pensa a tutt’altro: a un contenitore che si assesterà su una certa percentuale con un controllo pressoché dittatoriale ma che non porta a vincere. Anzi, porta a vincere Renzi, aiuta Renzi a consolidare la sua leadership nel paese. Quelli che in maniera subdola e meschina cercano di farmi fuori si inventano un’alleanza per le regionali con Corrado Passera, quando Corrado Passera a queste regionali non è presente. Io parlo con tutta l’area di centrodestra – vuol dire Forza Italia, vuol dire l’Ncd, vuol dire tutto il centrodestra – ma questo è uno scenario nazionale”.
Salvini: “Tosi ha scelto. Si goda Fini e Alfano”
“Non porto rancore nei confronti di nessuno. Tosi ha fatto una scelta politica alternativa alla Lega, a Zaia, al Veneto. Se si prende i complimenti di Fini e Alfano si goda Fini e Alfano” risponde il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini in un incontro a Padova. “Nessuno ha mai messo in discussione che le liste di Vicenza le facessero i vicentini e quelle di Treviso i trevigiani. Probabilmente qualcuno ha deciso di rompere perché voleva prendere il posto di Zaia, ma fortunatamente sono i veneti a decidere, non le beghe politiche. Non aspetto di capire chi della Lega sarà a Verona. Il mondo è grande, la Lega non è una caserma, non costringiamo nessuno a fare qualcosa contro voglia. Io sto con Zaia. Auguro buona fortuna a chiunque, non porto rancore a nessuno. Chi sceglie di andare con Alfano e Passera evidentemente non può scegliere la Lega”.
“Non ho sentito Berlusconi recentemente. Siamo ben contenti se avrà voglia di supportarci, perché il Veneto è un buon modello di governo a livello europeo” aggiunge Salvini, durante un tour nel Veneto assieme a Luca Zaia. “Noi offriamo quello che abbiamo fatto con Zaia negli scorsi 5 anni e quello che faremo, che è una visione di Veneto completamente diversa da quella di Renzi, della Moretti, di Alfano e di un’immigrazione incontrollata”.
Zaia: “Vi stupiremo con effetti speciali”
“Siamo in democrazia nel senso che partiamo con la nostra campagna, vi aspetto tutti martedì, vi stupiremo con effetti speciali” dice il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciando l’avvio della sua campagna elettorale in regione. “Le liste – ha proseguito – sono un onere che avranno sezioni, circoscrizioni, i migliaia di militanti della Lega. A me interessano un buon progetto e un buon programma e so che la Lega mi darà uomini e donne giuste. Le alleanze le decide il Veneto, ovviamente ci confronteremo con Salvini, considerato che c’è un quadro anche nazionale su cui ragionare”. “Se qualcuno si perde per strada perché perde l’obiettivo è affar suo, non affar nostro. A Tosi dico in bocca al lupo, lo dico a tutti i candidati, visto e considerato che spero che tutte le idee politiche, dei territori e dei veneti siano rappresentate in Consiglio regionale. Non ho mai diviso i candidati e i miei collaboratori fra tosiani e non tosiani. Penso che ci siano i leghisti, punto e basta. Noi siamo tutti qui per puntare all’autonomia, all’indipendenza del Veneto, e avere le tasse a casa nostra“. -“Siamo stati tutti d’accordo, c’è stata l’unanimità su tutti i fronti ed è tornato il bel tempo. Non ci sono vincitori o vinti, abbiamo una squadra che ha l’onere e l’onore di portare in porto la vittoria del 31 maggio. Non ho perso nessuno per strada, visto e considerato che, come dimostreremo con le liste, saremo più di prima – aggiunge -. Per Tosi mi dispiace, è ovvio che ogni ferita lascia del dolore dopo il percorso fatto assieme in tutti questi anni. È anche vero che poi si guarda avanti”.