Confermato lo strapotere Mercedes, ma per la rossa di Maranello è un inizio che fa essere ottimisti. Record di ritiri: solo 11 monoposto concludono il gran premio. Fuori anche il secondo ferrarista Raikkonen
Anno nuovo, podio vecchio. O quasi, perché dietro le tinte scure del dominio c’è un pizzico di rosso che fa ben sperare non solo i tifosi della Ferrari, ma anche chi spera in un mondiale di Formula 1 non monopolizzato dal dominio Mercedes. A Melbourne, però, nel primo gran premio del campionato 2015 Hamilton e Rosberg hanno lanciato un messaggio di dirompente potenza: le monoposto tedesche sono nuovamente veloci, affidabili e soprattutto affamate, come testimoniato dalla doppietta all’esordio. Il campione iridato in carica ha preceduto il compagno di squadra. Terzo Sebastian Vettel, quarto Massa (Williams), quinta la Sauber del brasiliano Felipe Nasr. La gara d’Australia verrà anche ricordata per il record dei ritiri, tanto che al traguardo finale sono arrivate solo undici monoposto.
Tra chi non ha concluso il gp anche Kimi Raikkonen, sulla seconda rossa di Maranello. Il finlandese è stato tradito dal difettoso aggancio della posteriore sinistra nel corso del secondo pit stop. Sesto posto per la Red Bull dell’australiano Daniel Ricciardo, a seguire il tedesco Nico Huelkenberg (Force India), lo svedese Marcus Ericsson (Sauber), lo spagnolo Carlos Sainz (Toro Rosso), il messicano Sergio Perez (Force India) e il britannico Jenson Button (McLaren). Prossimo appuntamento, il Gran Premio della Malesia, in programma a Sepang il 29 marzo, dove si dovrebbe rivedere in pista anche lo spagnolo ex ferrarista Fernando Alonso, assente in Australia a causa dei postumi del misterioso incidente del 22 febbraio al Montmelò.
“E’ grandioso, è davvero un grande onore essere in Ferrari. Sono molto contento, è una partenza ottima per la stagione” ha detto Vettel, secondo cui “la squadra ha svolto un lavoro fenomenale e possiamo essere molto fieri”. Il tedesco ha regalato al pubblico anche qualche parola in italiano: “Abbiamo una macchina bella per la qualifica ma anche per la gara. Sono molto orgoglioso – ha proseguito in inglese – ma c’è ancora un sacco di lavoro da fare per battere la Mercedes”. Un dato di fatto sottolineato anche dal campione del mondo in carica. “Sono davvero entusiasta, è tutto positivo, abbiamo una macchina che ci sta dando la possibilità di competere per il secondo anno, è un privilegio. E sono contento perché ho fatto mio lavoro” ha detto Hamilton. Per l’inglese “è stata una di quelle gare dove devi essere tattico, per creare il gap e mantenere gomme e benzina. Verso la fine non ero certo se se avrei potuto chiudere la gara, avevo un default sullo schermo, sul cruscotto e mi sono innervosito. Nico si è avvicinato. Ma è andata bene”.