Musica

Milky Chance, i due ventenni rivelazione musicale: “Parteciperemo al Coachella, e non vediamo l’ora”

Clemens Rehbein (voce e musica) e Philipp Dausch (Dj producer e voce) hanno scalato le classifiche di mezzo mondo con il loro singolo Stolen Dance: “Ci siamo incontrati a scuola, in una classe di musica di livello avanzato – raccontano – Da quel momento in poi abbiamo cominciato a suonare insieme. La nostra vita è cambiata"

di Pasquale Rinaldis

Sono stati la rivelazione musicale dello scorso anno con il disco d’esordio Sadnecessary e con il singolo Stolen Dance, il duo tedesco Milky Chance, composto da due ragazzi poco più che ventenni, Clemens Rehbein (voce e musica) e Philipp Dausch (Dj producer e voce) ha scalato le classifiche d’Europa e Australia, e superato quota 125 milioni di visualizzazioni su Youtube. La loro storia parte da molto da lontano: “Ci siamo incontrati a scuola, in una classe di musica di livello avanzato – raccontano – Da quel momento in poi abbiamo cominciato a suonare insieme. Siamo stati in diverse band, la maggior parte delle quali facevano blues e jazz. Al termine della scuola, la maggior parte dei nostri amici ha lasciato Kassel, la città dove viviamo, per andare a studiare. Noi siamo rimasti qui e abbiamo continuato a fare musica. Questo è stato l’inizio dei Milky Chance!”.

La passione per la musica li cattura sin dall’infanzia: “Abbiamo sempre ascoltato molti generi diversi e vari artisti, ma non sappiamo dire chi ci ha influenzato di più. Quando ho iniziato a suonare la chitarra – racconta Clemens – amavo ascoltare i Nirvana, un po’ di rock n’ roll, e un po’ di Elvis”. Philipp, invece, era un fan dei Red Hot Chili Peppers: “Penso però che il nostro interesse verso vari generi e la nostra passione per la musica in generale ci abbia permesso di creare un nostro suono, personale. Questo è il nostro background, abbiamo ascoltato molta musica e siamo aperti ad ascoltarne di nuova. Ci sentiamo fortunati, siamo consapevoli che ci sono altri artisti e musicisti come noi che lavorano sodo senza ottenere quel che meritano. Non era nei nostri piani diventare famosi, il successo è arrivato inaspettato dopo aver caricato alcune canzoni su YouTube, ed è stata una vera sorpresa. Siamo in un punto in cui dobbiamo continuare a lavorare duro per restare dove siamo”.

Riguardo al loro nome, “non c’è una storia dietro o un significato particolare. È stata una scelta spontanea, quando eravamo a scuola suonavamo in varie band e poi abbiamo fatto un elenco di potenziali nomi. Quando abbiamo deciso di continuare a fare musica insieme abbiamo scelto solo uno di quei nomi”. Dalla pubblicazione del loro disco d’esordio, la loro vita non è più la stessa: “Siamo sempre in giro, stiamo facendo un gran numero di concerti e suonando nei festival di tutto il mondo. È chiaramente un’altra vita se paragonata a quella di studenti. Del resto, abbiamo finito la scuola solo due anni fa e poco dopo la nostra musica ha avuto il sopravvento”. Le loro canzoni parlano di amore, di tristezza, della mancanza di qualcuno da amare, del tempo trascorso con la persona amata, dei momenti speciali che hanno vissuto. “Come dice il titolo dell’album, la nostra musica è qualcosa di triste ma necessario. Noi pensiamo che la tristezza sia un sentimento indispensabile. Entrambi amiamo la malinconia, alla fine bruciamo simbolicamente certi ricordi, perché vogliamo guardare al futuro”.

La lavorazione dell’album li ha tenuti impegnati per circa due anni, “anche se qualche volta ci sono dei sentimenti forti che ti fanno scrivere una canzone in poco tempo. Stolen Dance, ad esempio, è stato scritto in due anni e mezzo! Avevamo già delle parti molto prima, ma il resto è arrivato tardi. Poi ci sono state altre canzoni che all’interno dello studio sono nate in 15 minuti“. Lo raccontano anche durante i loro concerti, sempre molto intensi, davanti a un pubblico sempre più numeroso: “Noi non esisteremmo senza i nostri fan. Cosa possiamo dire sulla nostra relazione con loro? Amiamo tutti i nostri fan e ci piace anche incontrarli, ma preferiamo incontrarli per strada piuttosto che in un meet & great (incontri organizzati dal management con i propri fan, ndr), ci rilassiamo di più. È più spontaneo, può essere fatta una conversazione più libera. Un meet & great invece è progettato, questo modifica l’atmosfera, e normalmente non dura molto. In ogni caso noi amiamo i nostri fan e loro sono importanti per noi!”.

Quest’anno, inoltre, parteciperanno a uno dei principali festival musicali al mondo, il Coachella Fest che si tiene negli Stati Uniti: “Chiaramente vuol dire molto per noi. È il più importante festival al mondo, il più rispettabile e alla moda del momento. Ci rende orgogliosi il fatto che suoneremo lì e non vediamo l’ora! Siamo anche molto emozionati perché ne abbiamo sentito parlare così tanto! L’allestimento e la scenografia non saranno diversi dal solito, stiamo suonando le nostre canzoni e quest’anno abbiamo anche un musicista ospite che ci accompagnerà con il basso e l’armonica. La speranza resta quella di continuare a far musica, possibilmente rimanendo noi stessi. Presto inizieremo anche a lavorare a un nuovo album, magari continuando a mietere successo”.

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