Fervono i preparativi. Il countdown segna meno cinque giorni all’evento. Sabato 21 marzo, Papa Francesco sarà in visita a Napoli. La macchina organizzativa è in moto.
Ma nelle ultime ore non sono mancati i bruschi stop da parte del Vaticano. Si, perchè se fosse per il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, la visita del Pontefice somiglierebbe a una grande sagra paesana con tanto di cantanti, bancarelle del torrone e feste di piazza. Da Roma conoscendo bene l’arcivescovo Sepe, e la sua verve, il trasformarsi in ‘o mast ‘e festa, hanno pensato bene di passare al setaccio ogni iniziativa organizzata dalla Curia partenopea. E subito il Vaticano ha rivisto il programma seguendo il rigido cerimoniale: nessuna spettacolarizzare della presenza del Santo Padre in città. Insomma, un brusco stop a tutti gli eventi non in linea con il rito religioso.
La visita di Papa Francesco – hanno sottolineato da Oltretevere – dev’essere sobria e semplice com’è del resto lo stile del Santo Padre. Il facimm ammuina non piace affatto a Papa Bergoglio. A rimetterci le penne sono stati due bravi e sensibili artisti: Nino D’Angelo e Rocco Hunt coinvolti – mesi fa – direttamente da Sepe. A loro erano affidati due concerti: uno sul Lungomare e l’altro a Scampia. Entrambe le esibizioni sono state annullate ufficialmente per “motivi di organizzazione”. I due cantanti – nulla c’entrano con il disquido – ci sono rimasti piuttosto male come del resto i musicisti a loro seguito. Il dietrofront di Largo Donnaregina è stato immediato e perentorio. L’ordine dalle parti della Curia è di minimizzare l’accaduto con il laconico commento : “C’è stata solo confusione”.
A rischio pare ci sia anche l’esposizione della statua della Madonna di Piedigrotta in piazza del Plebiscito prevista durante la preghiera del Papa. Qui nulla c’entrano gli aut aut vaticani. La Vergine dei pescatori, tanto amata dai partenopei, è una statua lignea del 1300 e l’operazione di trasporto dalla chiesa di Piedigrotta fino a piazza del Plebiscito potrebbe metterla a rischio. E’ quanto sostiene per ora la Sovrintendenza di Napoli che ha posto una serie di rigide prescrizioni.
E pensare che in giro già c’è qualcuno che vende falsi biglietti per assistere alla messa del Papa in piazza del Plebiscito. Sono molti i sacerdoti che durante le celebrazioni avvisano i fedeli che si tratta di una truffa. Della serie: pacco, doppio pacco e controppaccotto.
Altro punto caldo è la sicurezza del territorio. Il Santo Padre è esposto: c’è la massima allerta per il rischio attentati. Ma preoccupa soprattutto la situazione in città: negli ultimi mesi nel cuore del centro storico c’è una guerra a bassa intensità tra clan per il controllo delle attività illegali sul territorio.
I grandi eventi, assorbono le forze dell’ordine, i camorristi “approfittano” per regolare i conti tra loro. Proprio la scorsa notte una avvisaglia. Nella zona proprio al ridosso del Duomo durante un inseguimento tra un auto e tre scooter sono stati esplosi oltre 29 colpi che hanno centrato e danneggiato 15 auto in sosta. Poteva scapparci il morto innocente come purtroppo spesso accade a Napoli. Un contesto caldo, arroventato in cui il Papa ancora una volta è chiamato a dire una parola e fare un gesto per ridare speranza a una terra sempre più ferita a morte.
@arnaldcapezzuto