Solo tre partite nel pomeriggio: colpo dei clivensi a Marassi, facile vittoria del Sassuolo contro il Parma. Pareggio senza reti tra Atalanta e Udinese. La squadra di Benitez non vince in trasferta da tre turni e si dimostra squadra lunatica, una brutta storia per chi sente il fiato sul collo di Lazio e Fiorentina nella corsa al terzo posto
Aspettando Roma, Lazio, Fiorentina e Sampdoria, gode solo Verona. Hellas e Chievo stroncano Napoli e Genoa, momentaneamente dentro o all’inseguimento della zona Champions League. Luca Toni e Alberto Paloschi, il ‘nonno’ e l’ex bambino della Serie A, sono i castigatori di Benitez e Gasperini. Una doppietta a testa per disegnare la domenica perfetta. Il 37enne ex attaccante della Nazionale sale a 13 reti, miglior marcatore italiano del campionato, mentre la punta del Chievo continua la sua personale guerra contro il Genoa salendo a quota 7 gol ai rossoblù. Il conto più salato lo paga il Napoli, quattro punti nelle ultime cinque partite e terza sconfitta consecutiva in trasferta. La Lazio può scippargli definitivamente il terzo posto e il duo Fiorentina-Sampdoria potrebbe portarsi a un punto. Benitez è sulla graticola. Se agli azzurri la Champions rischia di scivolare di mano, l’Inter ci ha messo una pietra sopra. Parola di Roberto Mancini. Del resto non si capisce come una squadra possa sperare di recuperare terreno se non riesce a stritolare la penultima della classifica, in casa oltretutto. Stasera i nerazzurri potrebbero trovarsi a -12 dalla terza piazza e devono fare i conti con l’infortunio di Shaqiri. Non il miglior viatico in vista dell’ormai unica strada percorribile per inseguire l’Europa che conta, il ritorno degli ottavi contro il Wolfsburg. Dietro, con il Chievo che saluta la compagnia e l’Empoli che frena il rientro del Cagliari di Zeman all’ultimo minuto, resta nel pantano l’Atalanta. A Parma invece è notte fonda. Triste e solitaria potrebbe essere anche quella di Pippo Inzaghi, che a Firenze deve raccogliere i cocci per evitare i titoli di coda. La Juventus parte oggi per Dortmund. La smunta compagnia delle ‘big’ italiane l’ha salutata da parecchio tempo.
RISULTATI (tra parentesi gli assist)
PALERMO-JUVENTUS 0-1: 76’ Morata
• Un lampo di Morata nel mezzo di novanta minuti di nulla. Allegri ottiene il massimo con il minimo sforzo. La corsa della Juventus verso il quarto scudetto di fila non conosce soste, mentre i giocatori chiave possono rifiatare in vista del ritorno di Champions a Dortmund. Nonostante il massiccio turnover, la capolista non si scompone e gioca una partita maschia limitando il Palermo, alla terza partita di fila senza segnare. Che non accada alla Favorita è una notizia, ottima per la Juventus. Perché i bianconeri non fanno molto, al di là del controllare i rosanero. Ma quando hai profondità e qualità nella rosa, alla fine le partite girano. E infatti dopo oltre un’ora di nulla di Llorente e con un Tevez ‘in controllo’ in vista degli ottavi, basta spedire in campo Alvaro Morata per portarsi a Torino il bottino pieno. L’attaccante spagnolo infila una perla a quarto d’ora dalla fine con un mancino delizioso. Il Palermo non offende né prima né dopo, la Juventus non suda più di tanto. In Germania servirà altro per passare il turno. Per tenere a distanza la Roma, invece, basta e avanza. L’ennesima conferma di quale sia il palcoscenico capace di soddisfare appieno i palati bianconeri.
Ammoniti: Andelkovic, Vazquez, Dybala (P); Barzagli, Pereyra, Lichtsteiner, Morata (J)
CAGLIARI-EMPOLI 1-1: 20’ Joao Pedro (Farias), 93’ Vecino
Ammoniti: Balzano, Farias (C); Zielinski (E)
ATALANTA-UDINESE 0-0
Ammoniti: Biava, Cigarini (A); Pasquale, Pinzi, Badu (U). Espulso: Carmona (A).
GENOA-CHIEVO 0-2: 50’ e 68’ Paloschi (2 Meggiorini)
• Alberto Paloschi non si smentisce: quando vede rossoblù di trasforma. A Marassi trascina il Chievo fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione grazie al sesto e settimo gol contro il Genoa. Reti da attaccante di razza in una partita quasi a senso unico. La squadra di Gasperini è irriconoscibile. Il tridente delle meraviglie non si accende mai e il terzetto difensivo balla ad ogni folata offensiva dei clivensi. Se nel primo tempo Perin riesce a mettere una pezza agli errori di Burdisso e Roncaglia, non può nulla al 50esimo quando Meggiorini lancia Paloschi (fuorigioco o errata posizione di Roncaglia?). L’ex attaccante del Milan è freddo nell’uno contro uno: botta sul primo palo e vantaggio ospite. Superiorità ribadita venti minuti dopo, nonostante Gasperini provi a mescolare tutto passando al 4-2-4. Bertolacci e Borriello sprecano; Paloschi, ancora lui, no. Papera di Burdisso e De Maio, altra assistenza di Meggiorini e chiusura dei conti con una botta sul palo lontano. Il Genoa non ne ha più, il Chievo è ordinato e solido. Dall’arrivo di Maran è stata una costante subire pochi gol, se adesso si mette anche a segnare…
Ammoniti: Bertolacci, Iago Falque, Rincon, De Maio (G); Hetemaj, Dainelli, Birsa (C).
SASSUOLO-PARMA 4-1: 24’ Sansone (Taider), 26’ Lila (Belfodil), 36’ Sansone (Magnanelli), 61’ Berardi (rig.), 65’ Missiroli (Sansone)
Ammoniti: Acerbi, Berardi (S); Santacroce, Gobbi, J. Mauri, Galloppa (P). Espulso: Mirante (P).
VERONA-NAPOLI 2-0: 7’ Toni, 51’ Toni (Hallfredsson)
• Toni manda in tilt il Napoli, il più brutto visto da agosto. L’infinito bomber mette a segno una doppietta (un gol per tempo) che fa spiccare il volo al Verona, imbattuto da quattro giornate, e spinge il Napoli in psicanalisi. La squadra di Benitez non vince in trasferta da tre turni (non succedeva dall’ottobre 2009) e si dimostra squadra lunatica, una brutta storia per chi sente il fiato sul collo di Lazio e Fiorentina nella corsa al terzo posto. Quattro punti nelle ultime cinque giornate sono un ruolino di marcia che va oltre un campanello d’allarme. I buoni stanno già scappando. Non solo per i risultati, ma anche per il gioco e l’atteggiamento degli azzurri. Nella prima mezz’ora, oltre al gol di Toni, il Verona costruisce almeno altre tre occasioni da gol negli spazi enormi lasciati dalla difesa del Napoli, pericoloso solo con Zapata. La squadra di Mandorlini è cattiva, aggressiva e arriva sempre per prima sul pallone. La dimostra è l’azione del raddoppio: mentre si aspetta la reazione del Napoli, dopo la sfuriata di Benitez negli spogliatoi, i veneti colpiscono ancora in contropiede. Affondo di Hallfredsson e puntuale inserimento di Toni. Dentro Higuain, Gabbiadini e Callejon ma non cambia più nulla. Toni, 38 anni a maggio, sale a quota 13 reti in campionato. Il Napoli è un rebus. E Benitez non sembra avere in testa la soluzione.
Ammoniti: Tachtsidis, Obbadi, Toni, Gomez, Christodoulopoulos (V); Albiol, Ghoulam, Britos, Gabbiadini (N) Espulsi: Sala (V)
INTER-CESENA: 1-1: 30′ Defrel (Carbonero), 48′ Palacio (Icardi)
• L’Inter cercava certezze ed entusiasmo prima dell’assalto all’Europa League. La missione è fallita. Il pareggio con il Cesena consegna i fischi di San Siro, un risentimento muscolare per Shaqiri, un possibile corposo -12 dal terzo posto e un altro buco della difesa naif. Tanto che lo stesso Mancini a fine gara si sfoga: “Ero stato troppo ottimista”. In effetti regalare un tempo e non andare oltre l’1-1 a San Siro contro la penultima in classifica non si inserisce tra le soluzioni più indicate per inseguire la Champions. Ma il passo dei nerazzurri è questo: 11 punti in 8 giornate del girone di ritorno. Il Cesena ne ha messo in cascina uno in più. E anche a Milano non demerita. Ordine, zero fronzoli e una punta di cinismo per approfittare degli errori avversari. Quanto basta per frenare l’Inter, colpita e affondata alla mezz’ora dal lancio di Carbonero per Defrel, sgusciato via a D’Ambrosio e Ranocchia nell’ennesima edizione del ‘suicidio difensivo nerazzurro’. Nei primi quarantacinque minuti l’Inter non spaventa mai Leali, né con Shaqiri in campo né con Kovacic entrato a causa di un risentimento muscolare dello svizzero. La sveglia suona nell’intervallo e al rientro, pronti-via, Palacio concretizza il pareggio che lancia l’assedio. Ma il monologo è sterile, l’Inter si spacca a metà, rischia anche in contropiede e non sfonda più. Guarin involuto, Podolski tutto fumo e niente arrosto, D’Ambrosio svagato. Poca roba per il sorpasso. Giovedì c’è l’ultima chiamata per la Champions. Servirà una squadra finora mai vista.
Ammoniti: Ranocchia (I); Defrel (C).
FIORENTINA-MILAN (16/3 ore 19)
CLASSIFICA (*una partita in meno **due partite in meno)
Juventus 64
Roma 50*
Lazio 46*
Napoli 46
Fiorentina 42*
Sampdoria 42*
Genoa 37*
Inter 37
Torino 36*
Milan 35*
Palermo 35
Verona 32
Udinese 32*
Sassuolo 32
Empoli 30
Chievo 29
Atalanta 25
Cagliari 21
Cesena 21
Parma 9**
Parma 3 punti di penalizzazione