di Carblogger
La notizia in Italia è passata inosservata. Uber, servizio di noleggio con conducente gestito attraverso una app, e BYD, industria automobilistica cinese, hanno siglato un accordo: 25 autisti Uber, che diventeranno 200 entro il prossimo anno, accompagneranno i propri clienti a Chicago con delle Byd elettriche. I cinesi sembrano puntare molto sui servizi taxi e ne possono già contare 36 a Brussels, 20 a Londra e una decina a Amsterdam e Rotterdam.
La notizia non ci riguarda direttamente e andrebbe al massimo nelle brevi. E’ interessante però notare un aspetto. Le elettriche non si vendono. O meglio si vendono poco (valgono lo 0,08% del mercato globale) e male (per i profitti dell’industria). Eppure Google, per il concept della sua Google Car, ha scelto un’auto elettrica. Apple, per la probabile iCar, pensa alle batterie. E ora anche Uber ha scelto di sposare, anche se per ora solo in un test, un’auto elettrica cinese.
Non solo. Tesla, che per prima ha rilanciato l’elettrica, è diventato esempio per molti costruttori tradizionali: Porsche su tutti. Ma anche Audi e Bmw. Non a caso poi si parla sempre più spesso di una relazione, per ora solo virtuale, tra Tesla e Apple. Warren Buffet, uno dei più importanti finanzieri americani, conosciuto nel mondo come l’oracolo di Ohama dalla cittadina del Nebraska dove è nato e famoso per aver sbagliato ben pochi colpi nella sua vita, ha puntato prima sulla stessa BYD e poi su Duracell, noto produttore di batterie pronto ad entrare nel settore automotive.
Insomma, mercato o no, colossi dell’innovazione e anticipatori di tendenze come Uber, Apple, Google e Tesla, puntano senza esitazione sull’auto elettrica: vorrà dire qualcosa?
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