Novanta minuti per tornare grandi. Qualificarsi ai quarti di finale della Champions League, entrare nel G8 d’Europa, riportare l’Italia nel calcio che conta a livello internazionale. E mettere in cassa milioni preziosi (quasi dieci) per il bilancio societario. Borussia Dortmund-Juventus (insieme a Barcellona-Manchester City) stasera chiude il quadro degli ottavi di finale. E rappresenta la partita più importante della stagione dei bianconeri: lo scudetto, il quarto di fila, è praticamente in cassaforte, a Torino sognano la coppa. Magari non di vincerla, comunque di andare avanti il più possibile e tornare far parte dell’élite del pallone.
Per riuscirci la formazione di Massimiliano Allegri deve uscire indenne dal Westfalenstadion: un catino da oltre 60mila posti, una muraglia umana a tinte giallonere. Fa paura. Un po’ meno, almeno quest’anno, i padroni di casa. Il Borussia è la brutta copia della squadra che solo due anni era arrivata in finale di Champions e aveva soffiato la Bundesliga al Bayern Monaco. Già all’andata i ragazzi di Jurgen Klopp hanno palesato tutti i loro limiti. Soprattutto in difesa, apparsa inadeguata per certi livelli. Si riparte da quel 2-1 che può lanciare i bianconeri verso la qualificazione. Innanzitutto per il risultato: basta non perdere per passare il turno, persino una sconfitta di misura con gol andrebbe bene. E poi c’è il vantaggio tattico di poter giocare in contropiede e fare male negli spazi aperti con la velocità di Tevez e soprattutto Morata, l’uomo in più dell’attacco juventino in questo periodo. Anche la cabala dice bianconero: a Dortmund la Juve ha sempre vinto nei tre precedenti europei.
Per rinnovare la tradizione positiva Allegri punterà sul 3-5-2 e dovrà fare a meno di Andrea Pirlo, fermato da un infortunio muscolare. Assenza pesante, ma non è detto che sia un male assoluto per lo scacchiere del tecnico toscano: al suo posto giocherà Marchisio, che è in un ottimo momento di forma e garantisce anche più copertura alla difesa. Ce ne sarà bisogno, perché comunque i bianconeri devono aspettarsi una gara molto diversa da quella di Torino. Il Borussia attaccherà per ribaltare il risultato, ed è la cosa che sa fare meglio. Stavolta sospinto dal suo pubblico, altro fattore da non sottovalutare. La chiave del match sarà la capacità dei bianconeri di trovare un equilibrio fra le due fasi, difesa e ripartenza. La Juve non è costruita per chiudersi, soprattutto non è abituata a farlo, giocando in un campionato che domina a mani basse, dove raramente viene aggredita. Allegri ha detto che per passare “servono due gol”. Forse ha esagerato, di sicuro segnare almeno una rete sarà fondamentale. Anche perché Klopp non ha torto quando dice che al Borussia “in fondo basta vincere 1-0”.
In ballo c’è la possibilità di rientrare fra le prime otto squadre d’Europa. Una dimensione che alla Juventus manca dall’era pre-Calciopoli: negli ultimi dieci anni soltanto una volta i bianconeri sono arrivati nei quarti. In panchina c’era Antonio Conte, che quest’estate ha preferito lasciare Torino perché convinto fosse impossibile competere in Europa con questa squadra. Oggi Allegri può eguagliare il suo risultato. E magari anche migliorarlo, e smentirlo. Battendo il Borussia si potrebbe aprire una piccola autostrada nel tabellone: gli altri risultati degli ottavi sono favorevoli, con l’eliminazione a sorpresa dell’Arsenal e soprattutto del Chelsea. Soltanto Real Madrid, Barcellona (che parte dal 2-1 fuori casa contro il City) e Bayern Monaco appaiono fuori portata; il Psg (che non avrà Ibrahimovic, squalificato) e l’Atletico Madrid sono forti ma non imbattibili (ieri i ragazzi di Simeone hanno avuto bisogno dei calci di rigore per avere la meglio sul Leverkusen); pescando Monaco e Porto la Juve sarebbe addirittura favorita per un posto in semifinale.
Prima, però, c’è da superare l’ostacolo Borussia. Anche perché la qualificazione da sola vale circa 10 milioni di euro, tra bonus Uefa per il passaggio del turno (3,9 milioni), incremento del market pool e incasso della prossima gara da giocare in casa. Un motivo in più per non tremare al Westfalenstadion. In caso contrario, ad Allegri e alla Juventus resterebbe solo lo scudetto. Non poco, certo. Ma comunque la conferma di non fare parte dell’élite del calcio europeo. E del fatto che Conte, la scorsa estate, aveva ragione.
Twitter: @lVendemiale
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Borussia Dortmund – Juventus, la sfida per il ritorno dei bianconeri nell’élite
Ad Allegri basterà un pareggio per staccare il biglietto per i quarti. Si tratta di amministrare il 2-1 dell'andata. Punterà sul 3-5-2 e dovrà fare a meno di Andrea Pirlo, fermato da un infortunio muscolare
Novanta minuti per tornare grandi. Qualificarsi ai quarti di finale della Champions League, entrare nel G8 d’Europa, riportare l’Italia nel calcio che conta a livello internazionale. E mettere in cassa milioni preziosi (quasi dieci) per il bilancio societario. Borussia Dortmund-Juventus (insieme a Barcellona-Manchester City) stasera chiude il quadro degli ottavi di finale. E rappresenta la partita più importante della stagione dei bianconeri: lo scudetto, il quarto di fila, è praticamente in cassaforte, a Torino sognano la coppa. Magari non di vincerla, comunque di andare avanti il più possibile e tornare far parte dell’élite del pallone.
Per riuscirci la formazione di Massimiliano Allegri deve uscire indenne dal Westfalenstadion: un catino da oltre 60mila posti, una muraglia umana a tinte giallonere. Fa paura. Un po’ meno, almeno quest’anno, i padroni di casa. Il Borussia è la brutta copia della squadra che solo due anni era arrivata in finale di Champions e aveva soffiato la Bundesliga al Bayern Monaco. Già all’andata i ragazzi di Jurgen Klopp hanno palesato tutti i loro limiti. Soprattutto in difesa, apparsa inadeguata per certi livelli. Si riparte da quel 2-1 che può lanciare i bianconeri verso la qualificazione. Innanzitutto per il risultato: basta non perdere per passare il turno, persino una sconfitta di misura con gol andrebbe bene. E poi c’è il vantaggio tattico di poter giocare in contropiede e fare male negli spazi aperti con la velocità di Tevez e soprattutto Morata, l’uomo in più dell’attacco juventino in questo periodo. Anche la cabala dice bianconero: a Dortmund la Juve ha sempre vinto nei tre precedenti europei.
Per rinnovare la tradizione positiva Allegri punterà sul 3-5-2 e dovrà fare a meno di Andrea Pirlo, fermato da un infortunio muscolare. Assenza pesante, ma non è detto che sia un male assoluto per lo scacchiere del tecnico toscano: al suo posto giocherà Marchisio, che è in un ottimo momento di forma e garantisce anche più copertura alla difesa. Ce ne sarà bisogno, perché comunque i bianconeri devono aspettarsi una gara molto diversa da quella di Torino. Il Borussia attaccherà per ribaltare il risultato, ed è la cosa che sa fare meglio. Stavolta sospinto dal suo pubblico, altro fattore da non sottovalutare. La chiave del match sarà la capacità dei bianconeri di trovare un equilibrio fra le due fasi, difesa e ripartenza. La Juve non è costruita per chiudersi, soprattutto non è abituata a farlo, giocando in un campionato che domina a mani basse, dove raramente viene aggredita. Allegri ha detto che per passare “servono due gol”. Forse ha esagerato, di sicuro segnare almeno una rete sarà fondamentale. Anche perché Klopp non ha torto quando dice che al Borussia “in fondo basta vincere 1-0”.
In ballo c’è la possibilità di rientrare fra le prime otto squadre d’Europa. Una dimensione che alla Juventus manca dall’era pre-Calciopoli: negli ultimi dieci anni soltanto una volta i bianconeri sono arrivati nei quarti. In panchina c’era Antonio Conte, che quest’estate ha preferito lasciare Torino perché convinto fosse impossibile competere in Europa con questa squadra. Oggi Allegri può eguagliare il suo risultato. E magari anche migliorarlo, e smentirlo. Battendo il Borussia si potrebbe aprire una piccola autostrada nel tabellone: gli altri risultati degli ottavi sono favorevoli, con l’eliminazione a sorpresa dell’Arsenal e soprattutto del Chelsea. Soltanto Real Madrid, Barcellona (che parte dal 2-1 fuori casa contro il City) e Bayern Monaco appaiono fuori portata; il Psg (che non avrà Ibrahimovic, squalificato) e l’Atletico Madrid sono forti ma non imbattibili (ieri i ragazzi di Simeone hanno avuto bisogno dei calci di rigore per avere la meglio sul Leverkusen); pescando Monaco e Porto la Juve sarebbe addirittura favorita per un posto in semifinale.
Prima, però, c’è da superare l’ostacolo Borussia. Anche perché la qualificazione da sola vale circa 10 milioni di euro, tra bonus Uefa per il passaggio del turno (3,9 milioni), incremento del market pool e incasso della prossima gara da giocare in casa. Un motivo in più per non tremare al Westfalenstadion. In caso contrario, ad Allegri e alla Juventus resterebbe solo lo scudetto. Non poco, certo. Ma comunque la conferma di non fare parte dell’élite del calcio europeo. E del fatto che Conte, la scorsa estate, aveva ragione.
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Roma, 24 dic. (Adnkronos) - SuperEnalotto, centrato oggi 24 dicembre un '5+1' a Veglie in provincia di Lecce che vince 627.284,27 euro. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 49.9 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi è 6-18-27-30-52-56. Numero Jolly: 83. Superstar: 80.
Palermo, 24 dic. (Adnkronos) - Il gip di Palermo Maria Cristina Sala ha convalidato il provvedimento di fermo e ha disposto gli arresti in carcere per Francesco Lupo, 30 anni, l'uomo accusato di avere sparato a un operaio della Reset davanti al cimitero dei Rotoli a Palermo. La vittima è ancora ricoverata in ospedale con la prognosi riservata.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "La visita di oggi al carcere di Regina Coeli ha confermato l’insostenibile stato di degrado in cui versa il nostro sistema penitenziario. L’istituto, che comprende sezioni fatiscenti e sovraffollate, è solo l’emblema di un problema che il Governo Meloni continua colpevolmente a ignorare”. Lo dichiarano gli esponenti di Italia Viva Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti e Luciano Nobili che oggi si sono recati in visita nell’istituto penitenziario romano.
"Chi varca le porte di un carcere, che sia un detenuto o un operatore penitenziario, entra in un luogo dove la dignità umana è costantemente calpestata. Celle sovraffollate, spazi inadeguati e condizioni di lavoro inaccettabili sono il frutto dell’immobilismo di un Governo che rifiuta di affrontare con serietà e responsabilità le gravi emergenze del sistema carcerario", proseguono.
"Il 26 dicembre Papa Francesco aprirà simbolicamente la “Porta della Speranza” a Rebibbia. Un gesto potente - sottolineano - che richiama l’attenzione sull’urgenza di restituire umanità e dignità a chi vive in carcere. Ci auguriamo che questo Governo si lasci finalmente “illuminare” da quel faro acceso dal Pontefice, rompendo il silenzio e l’indifferenza che lo hanno caratterizzato fino ad ora”.
(Adnkronos) - "Se il grado di civiltà di un Paese si misura osservando lo stato delle sue carceri, l’Italia, sotto il Governo Meloni, sta fallendo questa prova fondamentale. Serve un cambio di rotta immediato, con interventi concreti per garantire condizioni dignitose non solo a chi è privato della libertà, ma anche a chi, ogni giorno, lavora tra mille difficoltà. Noi continueremo a batterci affinché il nostro sistema carcerario diventi finalmente all’altezza di una Repubblica che si definisce democratica e civile. Il tempo delle scuse è finito: è ora di agire”, concludono gli esponenti di Iv.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Vasyl Nechet, capo, nominato dai russi, del consiglio di occupazione della città di Berdiansk, nell'oblast di Zaporizhia, è rimasto ferito dopo l'esplosione della sua auto. Lo ha riferito Suspilne, citando Mykola Matvienko, capo ad interim dell'amministrazione militare della città di Berdiansk. La causa dell'esplosione non è nota. L'auto di Nechet è esplosa in un cortile fuori da una casa. A seguito dell'esplosione, Nechet è stato ricoverato in ospedale, secondo il canale Telegram del movimento di resistenza femminile Zla Mavka. Le sue attuali condizioni non sono note.
La Russia ha occupato Berdiansk dall'inizio del 2022. La città si trova sul Mar d'Azov e funge da snodo di trasporto chiave per le autorità occupanti.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Il gruppo Nord ha colpito le formazioni di 14 brigate ucraine nella regione di confine di Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che, "durante le operazioni offensive, le unità del gruppo di truppe Nord hanno sconfitto formazioni di una brigata meccanizzata pesante, cinque meccanizzate, tre brigate d'assalto aereo, una brigata marina e quattro brigate di difesa territoriale delle forze armate ucraine".
Inoltre - afferma ancora la nota ministeriale - i combattenti russi hanno respinto quattro contrattacchi da parte di gruppi d’assalto delle forze armate ucraine. L'aviazione e l'artiglieria hanno colpito il personale e l'equipaggiamento nemico nelle aree di nove insediamenti nella regione di Kursk e tre nella regione di Sumy. L'esercito russo continua a sconfiggere le formazioni delle forze armate ucraine che hanno invaso il territorio della regione di Kursk, ha sottolineato il Ministero della Difesa.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "I centri storici delle nostre città sono un patrimonio inestimabile, fatto di botteghe artigiane e non solo, che portano avanti tradizioni millenarie. Mestieri ed arti che si tramandano di padre in figlio e che rappresentano un fiore all'occhiello del nostro Paese. Forza Italia è sempre stata al fianco dei negozianti in questa battaglia grazie anche all'impegno e al sostegno di Maria Spena. Finalmente si dà loro pieno riconoscimento anche attraverso sostegni specifici, per far sì che tradizioni, mestieri ed arti non vadano dispersi, ma siamo promossi e rilanciati". Lo dice Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Mosca non sta chiudendo il suo confine con l'Estonia, né ha sottoposto i cittadini russi in possesso di passaporti Ue a un controllo più rigoroso all'ingresso. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che "i valichi di frontiera russi vicino al confine estone funzionano normalmente".
"L'Estonia sta diffondendo informazioni completamente inventate ai suoi cittadini, che stanno attualmente pianificando di visitare la Russia, tramite social e mass media, sostenendo che la Russia sta chiudendo i suoi confini. Anche le affermazioni secondo cui le guardie di frontiera russe stanno sottoponendo i russi con passaporti Ue a un controllo più rigoroso sono false", ha affermato la Zakharova in una dichiarazione pubblicata sul sito web del Ministero degli Esteri russo in risposta a un'inchiesta dei media.