L’unità di crisi della Farnesina è stata attivata per la confermata presenza di italiani coinvolti nella sparatoria di oggi a Tunisi al museo del Bardo. Due connazionali risultano feriti al ministero degli Esteri, altri 100 turisti italiani sono stati invece messi in sicurezza. Il ministero degli Esteri sottolinea che sono in corso ulteriori verifiche.
“Eravamo una comitiva di una cinquantina di persone. Qui nella stanza siamo in sei italiani, di là nello stanzone sono molti di più. Due persone sono morte. Altre tre sono rimaste ferite” dice Carolina Bottari, turista torinese rimasta coinvolta. La donna, 54 anni, è impiegata presso l’ufficio Patrimonio dell’amministrazione comunale.
Questa mattina tre miliziani “pesantemente armati” e in uniforme da soldati hanno aperto il fuoco vicino al Parlamento, che è stato evacuato. Poi si sono rifugiati nel vicino museo prendendo in ostaggio i presenti: almeno otto le vittime, sette stranieri e un cittadino tunisino, secondo quanto ha twittato RadioExpressfm, una radio economica della capitale. Il portavoce del ministero dell’Interno della Tunisia, Mohamed Ali Aroui, ha confermato la notizia.
Tra gli ostaggi ci sono appunto alcuni turisti italiani in crociera. Costa Crociere ha confermato che la Costa Fascinosa, a bordo della quale sono imbarcati numerosi italiani, ha attraccato questa mattina nel porto di Tunisi, dove ancora si trova. “La compagnia è in stretto contatto con il Ministero degli Esteri italiano, con le autorità locali, con il comandante della nave e con l’agente portuale locale per verificare la situazione e il suo evolversi, e raccogliere ulteriori informazioni”. Con Carolina Bottari, tra i torinesi ostaggio al museo del Bardo di Tunisi – secondo quanto risulta al Comune di Torino – ci sono anche Anna Bagnale, Antonella Fesino e Antonietta Santoro. “Lavorano all’Ufficio Patrimonio – dice all’Ansa l’assessore al Bilancio Gianguido Passoni – ma potrebbero esserci altri dipendenti”
Il presidente della Tunisia, Béji Caïd Essebsi, terrà alle 18 un discorso al popolo tunisino come annunciato alla radio Mosaique Fm il portavoce della presidenza, Moez Sinaoui, che non ha voluto precisare altri dettagli dell’operazione delle forze di sicurezza ancora in corso.