L'uomo, 30 anni, era già stato raggiunto lo scorso febbraio da un provvedimento di espulsione. E' accusato di aver intrattenuto frequenti contatti su social network, condividendo fotografie, video e altro materiale di ispirazione radicale con estremisti antioccidentali. L'uomo sarà allontanato e scortato in Pakistan
Ahmed Riaz, un pakistano di 30 anni, è stato fermato dai carabinieri del Ros di Brescia. L’uomo è accusato di far parte di una rete che ha finalità terroristiche e già raggiunto lo scorso febbraio da un provvedimento di espulsione dal ministro dell’Interno, sarà allontanato dall’Italia e scortato fino in Pakistan.
L’uomo, noto anche come Humayun, è stato fermato nell’ambito delle intensificazioni del monitoraggio di personaggi ritenuti sensibili dal punto di vista del terrorismo di matrice confessionale. Riaz è accusato di aver intrattenuto frequenti contatti su social network, condividendo fotografie, video e altro materiale di ispirazione jihadista, con estremisti antioccidentali. Tra questi Resim Kastrati, kosovaro di 23 anni, residente nel cremonese, espulso nel gennaio scorso, che era pronto a partire per combattere in Siria e arruolarsi nell’Isis e, sui social network, aveva esultato per la strage di Charlie Hebdo a Parigi.
Dall’inizio del 2015, da quando cioè sono iniziati i controlli specifici presso stazioni, porti, centri di aggregazione e aeroporti disposti dopo gli attentati alla sede di Charlie Hebdo, sono state decretate 33 espulsioni dal territorio italiano. Lo ha detto il capo dell’Antiterrorismo e presidente del Casa (Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo), Mario Papa, in un’audizione di fronte al Comitato parlamentare Schengen. Le espulsioni, ha però precisato, non sono state disposte specificamente per fatti di terrorismo o per motivi di ordine e sicurezza pubblica, ma per irregolarità amministrative legate a permessi di soggiorno o a documenti scaduti. In tutto sono state controllate 4.432 persone, 141 le perquisizioni effettuate. I cosiddetti ‘foreign fighters’ che hanno a che fare con l’Italia sono 65, ma sarebbero solo poche centinaia i militanti che hanno aderito all’Isis in Libia. Per quanto riguarda la possibilità di infiltrazione di terroristi nel flusso dei migranti in arrivo verso le coste italiane, non si può escludere a priori ma al momento, ha sottolineato Papa, non ci sono stati riscontri concreti.