Il trasporto del cadavere dell’ufficiale nazista condannato per aver partecipato alla pianificazione della strage nazista, morto l’11 ottobre del 2013, ha avuto in questi giorni un primo epilogo giudiziario. A finire sotto accusa è un gruppo di cittadini dei Castelli Romani che parteciparono all’imponente manifestazione di protesta avanti alla sede dei Lefevriani di Albano
Otto giudizi diretti, con l’accusa che va dalla rissa aggravata al porto di oggetti atti ad offendere. Un iter rapidissimo, a poco più di un anno dai fatti. Il trasporto del cadavere di Eric Priebke, l’ufficiale nazista condannato per aver partecipato alla pianificazione della strage delle Fosse Ardeatine, morto l’11 ottobre del 2013, ha avuto in questi giorni un primo epilogo giudiziario.
A finire sotto accusa è un gruppo di cittadini dei Castelli Romani che parteciparono all’imponente manifestazione di protesta avanti alla sede dei Lefevriani di Albano, la congregazione cattolica integralista che si era offerta per celebrare il funerale del gerarca colpevole di crimini di guerra. Fu una vera e propria sollevazione popolare della città, con le anziane ex staffette partigiane in prima fila, guidata da esponenti dell’Anpi e da alcuni sindaci delle città della provincia di Roma.
Il tentativo di celebrare il funerale del “boia delle Fosse Ardeatine” era visto come una sorta di scempio storico per un comune medaglia d’oro per la resistenza. Ma a finire indagati sono anche alcuni esponenti della destra neofascista, chiamati a ispondere di violazione della legge Mancino, come spiegano alcune fonti della Procura.
Quando il carro funebre arrivò ad Albano nell’ottobre del 2013 la Polizia – in tenuta antisommossa – dovette intervenire per consentire alla bara di entrare nella sede della Congregazione Pio X. In molti cercarono di bloccare il corteo, mentre alcuni neofascisti, arrivati anche da Roma, tentavano di entrare nel complesso della congregazione lefevriana per partecipare alla cerimonia funebre. Dopo alcuni minuti di parapiglia il funerale saltò e il corpo di Priebke venne interrato, nei giorni seguenti, in una località segreta.
A far scattare le indagini è stato un esposto dell’avvocato di Priebke Paolo Giachini. “Ho preso i nomi di chi ha raccontato ai giornali di aver dato calci all’automobile – racconta il legale – ed ho quindi presentato, come cittadino, un’esposto alla Procura di Velletri”. La Procura di Velletri ha quindi deciso di chiedere il giudizio immediato di cinque delle persone segnalate dall’avvocato che per anni ha assistito il gerarca nazista, procedendo anche contro alcuni neofascisti arrivati ad Albano per commemorare Eric Priebke. I magistrati hanno stralciato la posizione del sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, Pd, anche lui denunciato dall’avvocato di Priebke.