Il commissario Expo Giuseppe Sala assicura che “le opere sono pronte al 90 per cento, all’apertura potrebbero non essere pronti tre o quattro padiglioni, non è un problema”. Il sito Open Expo, che raccoglie i dati sullo stato d’avanzamento dei lavori, dice una cosa diversa: le strutture di competenza Expo, esclusi quindi i padiglioni esteri, risultano completate in due aree su 24. Quale sia la situazione a poco più di 40 giorni dall’inaugurazione dell’evento che dovrebbe mostrare il meglio dell’Italia è dunque una faccenda controversa. Ma un’idea ce la si può fare guardando queste immagini del cantiere Expo, che abbiamo scattato ieri. Nel sito, il lavoro è intenso, gli oltre 5 mila operai lavorano su tre turni, in quello notturno alla luce di fotoelettriche attaccate a generatori, visto che gli allacciamenti alla rete elettrica ancora non ci sono, come non c’è l’acqua, né le fognature. I padiglioni esteri completati non sono più di una decina. Particolarmente preoccupante è la condizione di Palazzo Italia, in questi giorni di nuovo al centro di un’inchiesta. Sia Palazzo Italia, cuore dell’esposizione, sia il Cardo, sede delle eccellenze Regionali, sono molto indietro. E bisogna ricordare che, dopo l’edificazione, tutte le strutture, compresi i 200 ristoranti, dovranno essere allestite, rese agibili e collaudate. Di questo passo, è probabile che gli 11 mila metri quadrati di quinte richiesti dalla gara per il “camouflage”, per nascondere ai visitatori le opere incomplete, si dovranno usare tutti