“Sono sempre stato convinto che quello della lotta alla mafia sia un tema centrale, decisivo. La coscienza civile è molto cresciuta in Italia e in Sicilia”. Lo sottolinea alla Cnn il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, soffermandosi sull’assassinio del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980. “Non ne ho mai parlato. Lui – ha detto Mattarella – era sulla sua auto, stava andando a messa con sua moglie e i suoi figli. Si è avvicinato un killer che lo ha colpito. Io sono stato subito chiamato da uno dei miei nipoti, sono sceso immediatamente in strada e l’ho portato al pronto soccorso, ma era già morto. E’ un ricordo per me molto doloroso“. “Mio fratello – ha proseguito – era un dirigente politico nazionale della Democrazia Cristiana ed era presidente della Regione Sicilia quando nel 1980 è stato assassinato dalla mafia, perché ne contrastava gli interessi e l’influenza. Eravamo molto legati. Questo naturalmente mi ha colpito molto”. Il capo dello Stato ha poi commentato l’attentato terroristico di Tunisi: “Quel che è avvenuto ieri è molto doloroso e molto allarmante. E dimostra che l’Isis è un pericolo molto grave che va affrontato con urgenza, perché il tempo è poco”