Qualcosa è cambiato. La Roma di Rudi Garcia ha subito una metamorfosi che neanche il più pessimista dei tifosi si sarebbe aspettato. La raffica di pareggi in campionato e la disarmante sconfitta interna contro la Samp, preoccupa non poco il popolo giallorosso che vede svanire col passare del tempo tutti gli obiettivi auspicati ad inizio stagione. Champions League e Coppa Italia sono ormai un ricordo, il campionato lo è appena diventato. Rimane l’Europa League, ma l’esame viola non è mica semplice. Inoltre, in questa fase di stagione sembra venire meno l’apporto dei suoi uomini simbolo: Gervinho è stato il trascinatore per tutta la prima parte di stagione, ma gli impegni in Coppa d’Africa si sono fatti sentire, eccome.

Discutibile poi la cessione di Mattia Destro (anche lui in difficoltà nella sua seconda avventura milanese) e il successivo acquisto dell’ivoriano Doumbia, ancora oggetto misterioso del nostro campionato. Come se non bastasse anche il capitano dovrà prima o poi arrendersi alla carta d’identità, mentre De Rossi vede allontanare col tempo la possibilità di ereditare la fascia da condottiero giallorosso, complice l’ennesima stagione all’insegna della discontinuità. Ma non tutto è da buttare.

Scherzo del destino, sembra proprio che la nuova vita della Roma sia legata ai due nomi più rappresentativi del presente: Daniele e Francesco. Lui, Daniele, ha già convinto il grande pubblico. Ovviamente non stiamo parlando di ‘Capitan futuro’ (nomignolo che non gli si addice più), bensì del giovane napoletano Verde che lo scorso 17 gennaio ha conosciuto il tremore (da lui così percepito) dell’esordio in serie A. Ma sono bastati solo pochi minuti al rapido e dotato ragazzo di Fuorigrotta per mettere a fuoco ciò che stava accadendo e continuare l’ottimo lavoro iniziato fino a quel momento con la Primavera.

Poteva essere il nuovo Lorenzo Insigne, ma l’indifferenza della squadra partenopea nei suoi confronti lo ha portato dal modesto Pigna Calcio alla CaOLYMPUS DIGITAL CAMERApitale, grazie soprattutto al fiuto di Stefano Palmieri e Bruno Conti che versando soli 18.000€ nelle tasche della sua società, lo convinsero a scegliere i colori giallorossi e a rifiutare quelli bianconeri della Juve. Sono ormai 2 anni che Daniele sorprende tutti con prestazioni di livello (quasi un lusso il suo talento nel campionato Primavera, come quello di tanti altri ragazzi) e fa sorridere lo stupore dei media nei suoi confronti dopo i suoi primi minuti da professionista, che dimostra la poca attenzione che l’Italia calcistica ha per i suoi giovani talenti.

Stupore che saremo pronti ad accogliere anche quando ci sarà l’esordio di Francesco. Ciccio(per gli amici) Di Mariano, duttile trequartista della Primavera romanista, sarà probabilmente uno dei prossimi ad assaporare l’emozione che precede la consapevolezza di aver realizzato un sogno. Ovvio che da lui, al momento, non ci si aspettano prestazioni degne di capitan Francesco Totti, ma il ragazzo ha sicuramente basi solide sulle quali costruire un futuro importante da calciatore.

“Qualità importanti…” mi raccontava giorni fa Enrico Diamante, attuale responsabile del settore giovanile del Lecce, tra i primi ad accorgersi di lui insieme al suo predecessore Roberto Alberti (attuale tecnico della Reggina) quando, poco più che bambino, segnava gol a valanga nella scuola calcio palermitana Totò Schillaci. E fu proprio la società salentina ad assicurarsi le sue prestazioni nell’estate del 2010 dopo la precedente bocciatura da parte del Milan e in seguito ai problemi di ambientamento sorti nel suo periodo meneghino. Dal giallorosso di Lecce a quello di Roma, sognando quello attuale del suo ormai ex compagno di squadra Daniele.

Questo è il futuro che si augura Francesco, questo è il futuro che si augurano i tifosi della Roma.

 

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