Sono morte le due italiane disperse ieri dopo l’attentato a Tunisi. Stando alla Farnesina nell’agguato hanno perso la vita anche Giuseppina Biella di Meda e Antonella Sesino, dipendente del Comune di Torino. Sono la terza e la quarta vittima italiana dell’attentato al museo del Bardo.
Le due donne erano date per disperse: il nome della Sesino come quello della Biella non comparivano né nella lista dei feriti né in quella delle persone decedute. “Ci sono ancora dei feriti non identificati e dei cadaveri non identificati – ha spiegato il sindaco Piero Fassino nell’incontro coi giornalisti alle 14 -. L’attività si è concentrata sulla ricerca della persona dispersa. Per facilitare queste ricerche i familiari sono partiti per Tunisi”. Così stamattina l’ex marito è partito dal Piemonte verso Malpensa, aeroporto dal quale è decollato nel pomeriggio verso la capitale tunisina. Ad accompagnarlo c’è il responsabile delle relazioni internazionali del Comune di Torino Maurizio Baradello. Insieme a loro è partito pure Davide Conte, il figlio di Orazio Conte, l’ingegnere informatico 54enne ucciso ieri, e di Carolina Bottari, la dipendente comunale ferita.
È stata Carolina Bottari a comunicare al Comune e all’agenzia di stampa Lapresse l’assalto al museo di Bardo: “La Bottari ha telefonato a mio padre, un suo conoscente – racconta il giornalista Fabio De Ponte – e mio padre mi ha chiamato dicendo che aveva bisogno di aiuto e così l’ho chiamata”. Per lui prima di un fatto giornalistico, è stata una questione di soccorso: “È stata una telefonata molto rapida, voce ansiosa, parlava a bassa voce ed è stata molto precisa. Ho capito che la faccenda era grossa e ho visto quello che era in corso l’assalto. Poi ho chiamato l’unità di Farnesina e ho dato loro il nome e il numero di Bottari”. Al cronista la donna ha raccontato l’agguato: “Mi ha detto che stanno sparando a tutti, di andare ad aiutarli, che c’erano due morti. Ha detto che erano in sei al museo dei mosaici, mentre nello stanzone c’erano gli altri. Non mi ha detto se nella stanza con lei c’erano gli assalitori, ma se parlava al telefono ne dubito. Ho fatto tre o quattro telefonate in totale e all’ultima telefonata diceva che era arrivata la polizia ed era più tranquilla”. La donna, di 54 anni, ora è ricoverata all’ospedale civile di Tunisi dove è stata operata nella notte, e anche Anna Abagnale, sua collega operata invece all’ospedale militare per rimuovere i proiettili. Una volta a Tunisi i familiari verranno accolti da personale dell’ambasciata italiana e forse da alcuni rappresentanti della Costa Crociere.
Intanto a Torino durante la mattinata la polizia ha presidiato a lungo il condominio di via Pianezza in cui abita la famiglia Conte-Bottari. Molti i cronisti arrivati per poter parlare con i figli della coppia, protetti anche dai vicini di casa che chiedono rispetto per il lutto e la riservatezza della famiglia. “Per la nostra città è una tragedia”, ha detto Fassino, che ha stabilito il lutto cittadino oggi e domani. Proprio domani torneranno all’aeroporto di Caselle gli altri italiani che viaggiavano a bordo della Costa Fascinosa, crociera alla quale partecipavano le quattro persone coinvolte nell’agguato partite insieme al Circolo ricreativo dei dipendenti comunali torinesi. La nave è salpata stamattina dal porto di Tunisi diretta verso Palma di Maiorca e da lì domattina con un volo charter si imbarcheranno per Torino.