Piacere quotidiano

Birra e fisco, quelle accise nascoste nel boccale

I produttori del settore continuano la loro protesta sul regime di tassazione e con una ricerca dimostrano come la situazione non sia conosciuta dagli appassionati: “Un sorso su due se lo beve lo Stato”

Un boccale pieno per metà di birra e per metà di tasse. È questo l’oggetto del contendere tra i produttori di una bevanda sempre più amata in Italia, dove si sta sviluppando anche un fiorente mercato artigianale, e lo Stato. Uno scontro rilanciato dall’ultimo aumento delle accise sulla birra avvenuto all’inizio del 2015 e del quale i consumatori non sembrano però del tutto consapevoli.

La protesta di AssoBirra, l’Associazione degli industriali della birra e del malto, si è nei giorni scorsi trasferita nelle strade, precisamente in un luogo simbolo delle istituzioni come piazza Montecitorio a Roma dove, con una buona dose di amara ironia i birrai hanno offerto ai passanti una limited edition molto particolare: “FiscAle – la birra che paghi due volte“.

E non è un caso che Assobirra si sia rivolta direttamente ai cittadini che, stando alle ultime ricerche sembra non siano pienamente a conoscenza della tassazione su questo prodotto. Soltanto il 27% degli italiani, infatti, sa che le accise vengono applicate alle bevande alcoliche, mentre quasi nessuno (il 5%) sa di pagarle quando beve una birra. In pratica 9 italiani su 10 – sottolinea Assobirra – quando assaporano una birra non sanno che su di loro incombono le accise.

Per 7 italiani su 10 le accise sono “una tassa nascosta”, che spesso il cittadino non conosce nemmeno. Anzi, il 64% del campione pensa che siano “un modo semplice, per lo Stato, di fare cassa senza risolvere i problemi”. «La birra ha visto aumentare in 15 mesi del 30% le accise e per rispondere a questo aumento abbiamo lanciato la campagna “Salva la Tua Birra” e raccolto in pochi mesi oltre 115mila firme di persone che hanno detto “no” a questa ingiusta decisione», osserva Alberto Frausin, presidente di Assobirra.

Una strategia che dopo l’ultimo aumento delle accise ha conosciuto un’ulteriore evoluzione: «Ci siamo chiesti quanto le persone sapessero delle accise – prosegue Frausin – e i risultati Doxa sono stati inequivocabili. Oltre a non sapere che la birra paga le accise, 8 persone su 10 immaginano che l’incidenza delle tasse sulla birra sia al di sotto del 50%, mentre oggi 1 sorso su 2 della nostra birra se lo beve il fisco. Anche per questo abbiamo deciso di sostenere la nostra campagna con l’hashtag #rivogliolamiabirra, con l’obiettivo di ridare slancio alla nostra battaglia per far ridurre questa tassa tanto odiata».

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