La Luna ha lentamente mordicchiato il Sole, ma il tanto temuto blackout non c’è stato. L’eclissi solare che annuncia l’inizio della primavera (ecco una rassegna di scatti dal mondo) aveva, infatti, messo in allarme i gestori delle reti europee, per il repentino calo della produzione elettrica dovuto all’oscuramento solare. Per precauzione, infatti, Terna, il gestore italiano, aveva disposto durante tutta la mattina un preventivo stop di una parte degli impianti fotovoltaici, una procedura prevista dal Codice di Rete di Trasmissione Nazionale. La rete elettrica italiana ha superato il test eclissi. Nella fase iniziale dell’eclissi, a livello europeo la produzione fotovoltaica era di 27mila megawatt (MW), poi scesa a 12mila, nel momento di max oscuramento, per risalire in seguito a 37mila. In Italia la perdita di produzione fotovoltaica è stata d 3mila megawatt, cui ha fatto seguito una risalita di oltre 5mila megawatt (Dati forniti da Terna).

Solo un grande spettacolo, quindi, per gli astrofili, degno della giornata mondiale della felicità istituita dall’Onu proprio il 20 marzo, e un’occasione d’oro offerta agli scienziati per studiare in condizioni ideali la nostra stella. “È un evento che abbiamo atteso a lungo tutti, astronomi e non – afferma l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, che ha trasmesso l’evento in streaming -. Oltre ad essere un fenomeno suggestivo, l’eclissi è un’occasione preziosa per studiare la parte più esterna del Sole, la corona, grazie alla Luna che fa da schermo naturale. Questa porzione irrequieta della nostra stella – spiega l’esperto – è, infatti, difficile da osservare in condizioni normali, perché ha una luminosità molto bassa”.

L’astrofisico Masi: “L’eclissi è un’occasione preziosa per studiare la parte più esterna del Sole, la corona, grazie alla Luna che fa da schermo naturale”

Anche l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, tra una sessione di esperimenti e l’altra, ha ammirato dalla sua speciale finestra sul mondo, la cupola della Stazione spaziale internazionale (Iss) a 400 chilometri di quota, lo spettacolo del Sole che scompare, regalandoci attraverso i social suggestive immagini, come l’ombra della Luna proiettata sulla Terra.

“Le eclissi rappresentano una fortunatissima coincidenza per noi abitanti della Terra – afferma Giovanni Bignami, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), che per l’occasione ha aperto al pubblico alcuni dei suoi osservatori -. Il diametro angolare della Luna vista dal nostro Pianeta è, infatti, uguale a quello del Sole. Su Marte, che ha due piccoli satelliti, non sarebbe, ad esempio, mai immaginabile un fenomeno analogo”. Proprio grazie a questo spettacolo della natura, la scienza ha fatto progressi eccezionali. Il secondo elemento chimico più abbondante dell’universo, l’elio, come dimostra il suo stesso nome, è stato, ad esempio, scoperto per la prima volta nella corona solare proprio nel corso di un’eclissi, nella seconda metà dell’Ottocento, da un osservatorio posto sulla cima del monte Bianco.

E fu ancora un’eclissi, nel 1919, a rendere Albert Einstein improvvisamente celebre in tutto il mondo. Il Sole nero permise, infatti, di misurare con precisione la curvatura dei raggi luminosi provenienti da un gruppo di stelle lontane, a causa della massa della nostra stella. La misura coincise con i calcoli previsti dal genio di Ulm, e rappresentò la prima di una lunga serie di conferme sperimentali alla sua teoria della Relatività Generale, che proprio quest’anno compie un secolo.

Fu ancora un’eclissi a rendere Einstein celebre perché permise di misurare la curvatura dei raggi luminosi provenienti da un gruppo di stelle lontane

Ma gli effetti dell’eclissi dell’equinozio, celebrata anche da Google con un “doodle” floreale, non si esauriscono con il Sole che sfugge alla morsa della Luna. L’influsso gravitazionale del nostro satellite provocherà, infatti, un effetto marea sul nostro Pianeta. Fenomeno che nelle prossime ore sarà amplificato proprio dallo speciale allineamento Terra-Luna-Sole, tanto da spingere gli oceanografi francesi del Service Hydrologique et Océanique de la marine (Shom) a parlare di “marea del secolo”, soprattutto nelle coste di Bretagna e Normandia

“In realtà – precisa Nicholas Weber, del servizio idrografico e oceanografico della marina -, questa condizione particolare si verifica periodicamente ogni 18 anni”. Gli studiosi francesi prevedono che nella celebre baia di Mont Saint-Michel il mare raggiungerà i 14 metri d’altezza, l’equivalente di un palazzo di cinque piani, sfiorando il valore 119, vicino al massimo di 120, in una speciale scala che misura l’intensità di una marea. Anche a Venezia l’abbraccio gravitazionale della Luna si farà sentire, con un innalzamento del livello delle acque stimato in 75 centimetri, che non suscita tuttavia particolare allarme.

Gli studiosi francesi prevedono che nella baia di Mont Saint-Michel il mare raggiungerà i 14 metri d’altezza, a Venezia un innalzamento del livello delle acque stimato in 75 centimetri

C’è anche un’altra coincidenza che ha reso questa eclissi particolarmente interessante, soprattutto per gli astronomi. È rappresentata dal fatto che l’oscuramento si è verificato a breve distanza dall’intensa tempesta magnetica che ha investito la Terra nei giorni scorsi. “È stata un’attività molto forte – spiega Masi -, tanto da provocare aurore visibili anche a latitudini basse. Sarà interessante vedere i dati che emergeranno dalle misure prese oggi. Le immagini della corona – conclude l’astrofisico italiano – sono, infatti, importanti per conoscere l’attività solare, e possiamo considerarle un’istantanea delle condizioni fisiche della nostra stella”.

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