Le avventure dell’ex pilota della Nascar
Le disavventure giudiziarie per Timothy Walker ex pilota (modesto) della Nascar (la formula a ruote coperte che fa impazzire gli americani) non finiscono mai. L’ultima, in ordine di tempo, lo ha visto protagonista in un tribunale dello Utah dove era arrivato con più di mezz’ora di ritardo per un’udienza che lo riguardava e per la quale aveva raggiunto una formula di patteggiamento. Motivo del ritardo? Un guasto alla macchina, sulla via del tribunale, e fin qui, lascio a voi i commenti. Ma sentite il motivo per cui Walker doveva presentarsi davanti a un giudice. Nel gennaio del 2013, una pattuglia della stradale del Nevada, aveva tentato invano di bloccarlo mentre era alla guida. Walker si era dato alla fuga, inseguito per ore oltre che in Nevada anche in Arizona e Utah, con le immagini della sua auto che viaggiava a più di 200 chilometri all’ora che avevano fatto il giro delle TV di mezzo mondo. Mettendo in pratica le sue doti di pilota, Walker aveva tenuto in scacco decine di auto della polizia, ma alla fine, arrivato in Utah, quella locale, era riuscito a fermarlo, arrestandolo sul posto. Pochi giorni dopo Walker aveva ammesso le sue colpe (tra le quali guida in stato di alterazione, possesso di sostanze e mancato arresto ai ripetuti alt delle pattuglie che gli avevano dato la caccia) arrivando a patteggiare con il giudice che si occupava del suo caso. Lo stesso che, infastidito dal ritardo per l’udienza decisiva, adesso lo ha spedito in carcere.
Tutti pazzi per il campionato universitario di basket
Immaginatevi migliaia di uffici, compresi quelli dei più grandi gruppi americani, come la General Motors, la Microsoft, Wall-Mart e anche quello della Casa Bianca, nei quali per i prossimi giorni non si parlerà altro che di basket universitario. Eh si, perché in questi giorni è ufficialmente iniziata, come a marzo di ogni anno, la “march madness” con la pubblicazione del tabellone a 64, di tipo tennistico che, in meno di tre settimane, porterà alla celebrazione della nuova squadra campione. Ma di pallacanestro, al lavoro, milioni di americani, non parleranno solamente, ma discuteranno anche in termini economici, visto che il giro di scommesse dirette (cioè tra colleghi e conoscenti) viene stimato oltre il miliardo di dollari e sul fatto che siano “in nero” tutti chiudono più di un occhio. Lo stesso Obama, grande appassionato di basket, ha più volte candidamente ammesso di lasciarsi trasportare dal vizio in questa occasione. Il motivo di questa vera e propria pazzia (madness, appunto) dipende dal fatto che le università che arrivano al tabellone finale, rappresentano abbondantemente un 50 per cento degli americani laureati che quindi finiscono con il parteggiare per il loro ateneo d’origine. Se vi interessa, favoritissima quest’anno, è l’università del Kentucky, che, ad oggi non ha ancora perso una sola partita. Se, come quasi tutti dicono, UK vincerà il titolo, chiuderà la stagione con un record di 34 vittorie e zero sconfitte.
Salta il tappo in volo alla professoressa
Potremmo tranquillamente affermare che a Karen Harlow, cinquantaduenne professoressa di sociologia all’università di Penn State, sia saltato decisamente il tappo…Durante un volo tra Managua e Miami, infatti, la donna ha cominciato a farneticare, alzandosi in piedi in mezzo alla cabina, sulle relazioni diplomatiche tra il Venezuela e gli Stati Uniti e su tutto quello di “oscuro” le stesse nascondessero. Invitata dall’equipaggio a riprendere il suo posto, la Harlow ha opposto resistenza ed una volta convinta a sedersi si è accesa una sigaretta in faccia alla hostess che si trovava di fronte a lei. Appena il volo della American Airlines è arrivato a Miami, la professoressa è stata immediatamente arrestata e portata in carcere, dove ha pagato una ricca cauzione per poter tornare subito in Pennsylvania. Fra sei mesi, però, la signora, per altro tra le più stimate insegnanti di Penn State, dovrà tornare in Florida per il processo, avendo il giudice rifiutato di patteggiare.
Il record da Guinnes dei primati dei coniugi Caffary
Per i coniugi Caffary le crociere sono davvero una passione senza limite. Degli ultimi dodici anni, infatti, i due ne hanno trascorsi più di due a bordo della Carinival Sensation, che è diventata praticamente la loro seconda casa. Cento crociere, a tanto è arrivato il numero delle loro vacanze e sempre a bordo della stessa nave, con praticamente la stessa rotta, da Miami ai Caraibi e ritorno. I due, Bernard e Vanice, non hanno, tra l’altro, mai ottenuto un vero e proprio sconto dalla compagnia per la loro costanza e solo alla centesima crociera, quelli della Carnival, si sono accorti di quello che potrebbe anche essere un vero e proprio record da Guiness dei primati. Tra l’altro, Carnival Sensation a parte, i Caffary hanno anche “confessato” di aver navigato altre 82 volte, sempre con crociere di una settimana, su altre navi, ma di essere poi sempre ritornati all’originale, reputata la migliore per i servizi a bordo. Per il loro centesimo viaggio,verranno accolti con uno striscione di benvenuto, un video mostrato durante la cena iniziale con presenti gli altri 2000 passeggeri a bordo e con un trattamento VIP che prevede anche un upgrade di cabina. La polizia locale della tranquillissima contea di Susquehanna, in Pennsylvania, ha scoperto qualcosa che potrebbe davvero cambiare l’approccio delle forze dell’ordine nei confronti dei cosiddetti “cucinieri” delle anfetamine. Di fronte ad un mini mart, aggregato ad una stazione di servizio, le forze dell’ordine hanno infatti arrestato tre persone che, all’interno di auto, stavano elaborando delle anfetamine, per poi venderle direttamente sul posto. In pratica una specie di laboratorio mobile, difficile di individuare salvo che, come in questo caso, qualcuno si dimentichi, andando in bagno, una ampolla fumante sul sedile posteriore della macchina. Il tutto potrebbe essere stato ispirato dalla trama del telefilm “Breaking bad” dove si racconta qualcosa di molto simile all’accaduto, con la sola differenza di un camper al posto dell’auto, come laboratorio mobile.
La vicina di casa che ama il nudismo
I residenti di un quartiere di Charlotte, in North Carolina, hanno perso la loro ennesima battaglia nei confronti di un loro vicino di casa, amante del nudismo. Per la trentesima volta infatti, la polizia, intervenuta dopo una serie di chiamate, non ha potuto fare altro che constatare che il tizio, totalmente nudo, non trasgrediva nessun tipo di legge, fumando in piedi sotto il suo porticato, con i “gioielli” ben in vista. La querelle tra le parti,va avanti oramai da oltre dieci anni senza però che le denunce dei vicini abbiano mai ottenuto alcun successo. Il motivo delle loro sconfitte, risiede in un cavillo della legge dello Stato, che parla di atti indecenti da perseguire solo se praticati in luogo pubblico, non in una proprietà privata.