La mia ultima esperienza lavorativa sul suolo italico si è svolta presso un’organizzazione che lavora nel campo sanitario, principalmente in Lombardia. Pur occupandomi personalmente di progetti all’estero, ho avuto modo di toccare con mano, seppur indirettamente, il sistema di potere di Comunione e Liberazione. Che è, per usare un eufemismo, estremamente ben organizzato ed incredibilmente efficiente nell’occupare tutti gli spazi decisionali a disposizione, lasciando le briciole agli altri. Con alcune derive fuori dalla legalità, come ampiamente dimostrato dalla vicenda Formigoni-Daccò, tanto per citarne una fra le più eclatanti.
Che poi Maurizio Lupi, come dicono in tanti (compresi i suoi avversari politici), sia una brava persona, nulla toglie e nulla aggiunge all’essenza del problema. Noi cittadini riteniamo che chi accetta incarichi politici debba attenersi a degli standard etici e comportamentali al di sopra della media, in quanto rappresentante del popolo e pagato con i soldi dei contribuenti. E leggere il contenuto della sua telefonata con Incalza mette certamente a disagio. Amen. E però…
E però sono altrettanto convinto che la maggioranza degli italiani, nel profondo dell’animo, pensi che un padre che tenta di aiutare il proprio figlio commetta un peccato assolutamente veniale. Siamo disponibili a perdonare questo peccatuccio, perché quasi certamente in famiglia abbiamo qualche esempio di padre che si è prodigato per facilitare alcuni contatti ed agganci al proprio figlio. Io stesso, quando terminai l’Università, andai a svolgere la pratica forense nello studio di mio padre – in qualche modo già beneficiando del suo appoggio e della mia posizione privilegiata – e, quando decisi di cambiare professione, ricordo che mio padre si attivò nella sua cerchia di amici e conoscenti per aiutarmi a trovare qualche sbocco interessante. E vi sto parlando di un uomo di una rettitudine morale assoluta, credetemi.
Ma sappiamo che l’Italia così funziona, come testimoniano anche alcune classifiche ed indagini svolte a livello internazionale che dimostrano come nel nostro Paese il reperimento del posto di lavoro avvenga principalmente – se non esclusivamente – attraverso la rete di conoscenze familiari, piuttosto che per criteri meritocratici come in altri paesi dentro e fuori dall’Europa. Insomma, se da una parte la condanna morale per il comportamento dell'(ex) ministro è scontata e sacrosanta, dall’altra non mi stupirei nel vedere un atteggiamento benevolo ed in qualche modo comprensivo verso un peccato considerato in fondo abbastanza veniale. Perché alla fine il farsi in quattro per aiutare un figlio è qualcosa che la maggior parte dei padri italiani probabilmente farebbe.
Tale argomento è un motivo in più, tra gli altri, per spingere sempre più convintamente sul ringiovanimento della politica. Avere 35-40enni in posizione chiave permetterebbe, oltre al beneficiare di menti fresche ed al passo con lo sviluppo globale, che guardano al futuro e non rimpiangono il passato, di evitare tutte quelle manfrine di raccomandazioni ed appoggi a figli e figliastri, che da sempre caratterizzano la nostra vita politica. Prendiamo il nostro attuale Presidente del Consiglio: 40 anni, tre figli ancora piccoli, chi e cosa deve raccomandare? Al massimo farà pressioni sul ministro dell’Istruzione Giannini perché faccia eleggere i suoi figli capoclasse o capitani della squadra di calcio delle elementari.
Volenti o nolenti, dobbiamo prendere atto del ciclo della vita. Quando si diventa genitori un po’ attempati, la preoccupazione sul futuro dei propri figli prende il sopravvento, e ci si trova disposti a fare qualunque cosa per garantire loro un futuro roseo. E sapendo che noi italiani abbiamo, come dire, una certa predisposizione all’intrallazzo, proviamo a recidere il problema alla radice. Regaliamoci una bella classe politica con bebè e bambini all’asilo ed alle elementari, liberi da pressioni di far laureare e trovare lavoro ai propri pargoli e occupati solamente da pappine a pannolini. Per evitare altri casi Lupi-Incalza.
Federico Marcon
Curioso e instancabile argonauta
Lavoro & Precari - 20 Marzo 2015
Lupi, i figli e la ‘rete di conoscenze’: contro i favoritismi ringiovaniamo la politica
La mia ultima esperienza lavorativa sul suolo italico si è svolta presso un’organizzazione che lavora nel campo sanitario, principalmente in Lombardia. Pur occupandomi personalmente di progetti all’estero, ho avuto modo di toccare con mano, seppur indirettamente, il sistema di potere di Comunione e Liberazione. Che è, per usare un eufemismo, estremamente ben organizzato ed incredibilmente efficiente nell’occupare tutti gli spazi decisionali a disposizione, lasciando le briciole agli altri. Con alcune derive fuori dalla legalità, come ampiamente dimostrato dalla vicenda Formigoni-Daccò, tanto per citarne una fra le più eclatanti.
Che poi Maurizio Lupi, come dicono in tanti (compresi i suoi avversari politici), sia una brava persona, nulla toglie e nulla aggiunge all’essenza del problema. Noi cittadini riteniamo che chi accetta incarichi politici debba attenersi a degli standard etici e comportamentali al di sopra della media, in quanto rappresentante del popolo e pagato con i soldi dei contribuenti. E leggere il contenuto della sua telefonata con Incalza mette certamente a disagio. Amen. E però…
E però sono altrettanto convinto che la maggioranza degli italiani, nel profondo dell’animo, pensi che un padre che tenta di aiutare il proprio figlio commetta un peccato assolutamente veniale. Siamo disponibili a perdonare questo peccatuccio, perché quasi certamente in famiglia abbiamo qualche esempio di padre che si è prodigato per facilitare alcuni contatti ed agganci al proprio figlio. Io stesso, quando terminai l’Università, andai a svolgere la pratica forense nello studio di mio padre – in qualche modo già beneficiando del suo appoggio e della mia posizione privilegiata – e, quando decisi di cambiare professione, ricordo che mio padre si attivò nella sua cerchia di amici e conoscenti per aiutarmi a trovare qualche sbocco interessante. E vi sto parlando di un uomo di una rettitudine morale assoluta, credetemi.
Ma sappiamo che l’Italia così funziona, come testimoniano anche alcune classifiche ed indagini svolte a livello internazionale che dimostrano come nel nostro Paese il reperimento del posto di lavoro avvenga principalmente – se non esclusivamente – attraverso la rete di conoscenze familiari, piuttosto che per criteri meritocratici come in altri paesi dentro e fuori dall’Europa. Insomma, se da una parte la condanna morale per il comportamento dell'(ex) ministro è scontata e sacrosanta, dall’altra non mi stupirei nel vedere un atteggiamento benevolo ed in qualche modo comprensivo verso un peccato considerato in fondo abbastanza veniale. Perché alla fine il farsi in quattro per aiutare un figlio è qualcosa che la maggior parte dei padri italiani probabilmente farebbe.
Tale argomento è un motivo in più, tra gli altri, per spingere sempre più convintamente sul ringiovanimento della politica. Avere 35-40enni in posizione chiave permetterebbe, oltre al beneficiare di menti fresche ed al passo con lo sviluppo globale, che guardano al futuro e non rimpiangono il passato, di evitare tutte quelle manfrine di raccomandazioni ed appoggi a figli e figliastri, che da sempre caratterizzano la nostra vita politica. Prendiamo il nostro attuale Presidente del Consiglio: 40 anni, tre figli ancora piccoli, chi e cosa deve raccomandare? Al massimo farà pressioni sul ministro dell’Istruzione Giannini perché faccia eleggere i suoi figli capoclasse o capitani della squadra di calcio delle elementari.
Volenti o nolenti, dobbiamo prendere atto del ciclo della vita. Quando si diventa genitori un po’ attempati, la preoccupazione sul futuro dei propri figli prende il sopravvento, e ci si trova disposti a fare qualunque cosa per garantire loro un futuro roseo. E sapendo che noi italiani abbiamo, come dire, una certa predisposizione all’intrallazzo, proviamo a recidere il problema alla radice. Regaliamoci una bella classe politica con bebè e bambini all’asilo ed alle elementari, liberi da pressioni di far laureare e trovare lavoro ai propri pargoli e occupati solamente da pappine a pannolini. Per evitare altri casi Lupi-Incalza.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
Curriculum vitae ‘modello Tinder’: 8 secondi per valutarlo. Ecco gli errori da evitare
Articolo Successivo
Province, in ritardo le liste dei dipendenti da trasferire. Per 5mila slitta mobilità
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Mosca: “Tregua frettolosa, rappresenta solo l’approccio di Kiev”. Zakharova attacca ancora Mattarella: “Da lui bugie e falsità” – Diretta
Zonaeuro
Nuovo scandalo corruzione in Ue: in manette lobbisti di Huawei accusati di aver corrotto parlamentari. Arrestato ex assistente di due eurodeputati italiani
Cronaca
Tremano i Campi Flegrei: nella notte scossa di 4.4. Oggi scuole chiuse. Ingv: “Niente elementi che fanno pensare a un’eruzione imminente”
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - Ail - Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma rinnova la storica campagna dedicata alle Uova di Pasqua, con l’obiettivo di unire ciò che è divenuto un simbolo dell’Associazione, il racconto delle storie dei pazienti e l’impegno sociale di Ail. E lancia la nuova campagna di comunicazione integrata 'Un Uovo per la Vita' dedicata all’iniziativa Uova di Pasqua, affidata a Lateral, Studio di Branding & Comunicazione guidato da Federica Bello e Francesco Fallisi, con la direzione creativa di Francesco Fallisi e Simona Angioni. L’iniziativa 'Uova di Pasqua Ail', in programma nei giorni 4, 5 e 6 aprile in tutta Italia, storico appuntamento con la solidarietà promosso dall’Associazione che da oltre 55 anni è al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie, viene realizzata da 32 anni grazie al contributo di migliaia di volontari e all’opera delle sue 83 sezioni Ail provinciali. La manifestazione ha permesso in tanti anni di sostenere e mettere in campo importanti progetti di Ricerca Scientifica e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i rilevanti progressi e i risultati ottenuti nel trattamento dei tumori del sangue.
La campagna, che si articola su più media, ha la sua massima espressione nello storytelling dello spot video. Un film che attraverso una serie di ritratti emozionanti mostra il valore solidale che simboleggia l’Uovo di Pasqua Ail. Il momento più toccante si manifesta nel ritratto finale, che ritrae una paziente ematologica, sottolineando il significato profondo rappresentato dalla scelta di un Uovo di Pasqua Ail. "Per chi affronta un tumore del sangue, quest’uovo non è solo un simbolo pasquale, ma rappresenta la speranza e un futuro oltre la malattia" afferma Rita Smoljko, Responsabile Comunicazione Ail.
"Attraverso questa campagna - spiega Daniele Scarpaleggia, coordinatore del progetto - vogliamo trasmettere un messaggio di solidarietà e di vicinanza ai pazienti e alle loro famiglie. L’Uovo di Pasqua Ail è un piccolo grande gesto che può fare la differenza per chi sta affrontando un momento difficile". Ail - ricorda una nota - da oltre 55 anni mette al primo posto il paziente con tumore del sangue e il sostegno alla ricerca scientifica. I risultati negli studi scientifici e le terapie innovative sempre più efficaci e mirate, hanno determinato grandi miglioramenti nella diagnosi e nella cura dei pazienti ematologici, adulti e bambini.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.