Personaggio istruttivo Francesco Cavallo (alias Frank Cavallo, alias zio Frank) che, nello scandalo Infrastrutture, ricorda Harvey Keitel in Pulp Fiction di Tarantino: “Sono Wolf risolvo problemi”. Nel capo d’imputazione, Cavallo è il mediatore tra le imprese e il ministero: nel senso che gli ‘appaltatori’ vengono ricevuti da Lupi-Incalza scortati da lui, lavoro che gli frutta anche bene.
A zio Frank è richiesto anche di provvedere alla confezione e al pagamento (di tasca sua, s’intende) degli abiti sartoriali pretesi da entrambi i Lupi, senior e junior. Capita che per il matrimonio della figlia di Perotti Pigliatutto (25 miliardi di appalti), quel vestito non vada bene al ministro. Il Facilitatore si affanna per capire dov’è il difetto (“Se è troppo stretto il pantalone, la giacca, che cosa devo fare…”), ma Lupi pone un problema di fondo: “Oh! Guarda che ’sto sarto fa schifo, cazzo!!”. Zio Frank, però, non può mandarlo a stendere come avrebbe fatto Mr. Wolf.
Pensate se un giorno Cavallo decidesse di narrarci mortificazioni e gloria di chi risolve problemi. Per esempio, se Lupi lo spediva pure a comprargli le camicie e se la presidenza di Centostazioni, società delle Ferrovie, lo abbia ripagato delle fatture. Ne Il Cappotto di Gogol, il fantasma di un funzionario a cui hanno rubato l’amato cappotto, vaga derubando i signori dei propri soprabiti. A zio Frank, vivo tra i vivi, ora sarebbe sufficiente dire all’ex ministro: “Ah, quel vestito non ti piaceva, ridammelo indietro”. Che splendido finale.
Da ‘Stoccata e Fuga’, il Fatto Quotidiano, 21 marzo 2015