“E’ lo Stato che ci deve riconoscere i diritti, non certo il Papa. Ma è anche vero però che molte persone lesbiche, omosessuali e transessuali sono credenti, questo è il motivo della nostra presenza qui a Scampia”. Così il Presidente di Arcigay Campania Claudio Finelli intervenuto a Scampia in occasione della visita di Papa Francesco. Per rivendicare i diritti lgbt Arcigay ha accolto il Pontefice insieme con una famiglia composta da una coppia di genitori gay con un figlio. “Abbiamo avuto nostro figlio in Belgio con l’inseminazione artificiale – spiega una coppia omosessuale – quindi il bambino ha due mamme, una biologica e una non biologica, la cosa che a noi preoccupa sono i diritti di nostro figlio e chiediamo che alla mamma non biologica venga riconosciuta almeno l’adozione, perché è l’unico modo per tutelare nostro figlio”. Con loro anche una transessuale che al pontefice manda a dire: “Siamo figli di Dio? Certo che lo siamo. Ma è ora che lo dica anche la Chiesa” di Fabio Capasso
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione