Il primo cittadino: "Avevo detto che avrei fatto un solo mandato anche perché volevo crescesse una classe dirigente di sinistra capace di governare la città". Il Pd: "Ci ripensi". Salvini: "Una liberazione". Gelmini: "Ma il Partito democratico risponda lo stesso del disastro"
Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha annunciato che non si ricandiderà per la carica di primo cittadino alle elezioni comunali del 2016. “Non sarò candidato sindaco nel 2016”, ha detto in una conferenza stampa convocata ad horas a Palazzo Marino. Una scelta, spiega, dettata “non da stanchezza”, ma da “coerenza“, dalla concezione che “la politica deve essere un mettersi al servizio, mettersi a disposizione”. Nessun “tradimento”: “E’ un tradimento fare cose diverse rispetto a quelle che si dicono. Io ho fatto quello che ho sempre detto alle persone con cui ho parlato”. “Fin dalla campagna elettorale – ha ribadito – ho sempre detto che avrei fatto un solo mandato, anche perché volevo che” a Milano crescesse “una classe dirigente di sinistra capace di governare la città”.
Pisapia ha aggiunto di non aver “mai parlato con nessuno a livello nazionale” della scelta di non ricandidarmi per le amministrative. “Non ho mai ricevuto pressioni dai partiti“, ha aggiunto ribadendo che la sua è stata una scelta “in assoluta autonomia”. “L’importante è che prosegua questa nuova pratica politica”. Il sindaco non ha in mente nomi di eventuali successori, farlo – dice – sarebbe “la cosa più sbagliata in assoluto”: è escluso, ha detto, che siano già in corso manovre per il candidato del centrosinistra. “Ora serve parlare del progetto – ha proseguito – e cioè se si vuole continuare, come credo, in questo progetto che mette insieme realtà diverse“. Nessuna ambizione politica nazionale. “Non mi interessa – ha detto – Non so che cosa farò”. “Proseguirò comunque il mio impegno per una città che amo ed è al centro del mondo – ha proseguito -, non solo per Expo”. Pisapia ha inoltre ricordato che “il sindaco di Milano è una tra le persone più rappresentative” del Paese e ne ha avuto conferma in vari incontri internazionali.
Nell’annunciare che non si ricandiderà a sindaco, il sindaco ha sottolineato come, durante questo mandato, sia stato “importante dare responsabilità ai più giovani”. “Non mi piace – ha detto – la parola rottamare ma sono orgoglioso di avere aperto una strada anche a livello nazionale”. D’altra parte, ha aggiunto Pisapia (che nel 2011 diventò sindaco dopo aver vinto le primarie come esponente di Sel) “non sono mai stato attaccato a un posto o a un ruolo e ho sempre creduto che nessuno è indispensabile“. Ricordando che alle prossime elezioni comunali mancano un anno e due mesi, il sindaco Pisapia ha assicurato il suo massimo impegno fino all’ultimo giorno. “Garantisco il mio massimo impegno, ancor più di oggi, per la città ed Expo“, ha detto. “Voglio continuare a essere il sindaco di tutti i milanesi fino all’ultimo giorno. Il mio fine è e resta il bene di Milano e son sicuro che fra un anno potrò essere ancora più orgoglioso del lavoro fatto”. Secondo il sindaco “arancione” “è la conclusione coerente di un percorso fatto in questi anni”. La carica ricoperta in questo mandato, ha detto, è stato “un compito appassionante, difficile ma appassionante”.
“Con Giuliano Pisapia – commenta Stefano Boeri – ho condiviso i momenti bellissimi della campagna elettorale del 2010 e gli aspri conflitti successivi, soprattutto riguardo ad Expo e alla visione della Milano che sarà. Mi auguro che la nostra città non perda il contributo, politico e culturale, di una personalità come la sua”. Boeri è stato lo sfidante di Pisapia nella campagna delle primarie prima delle elezioni del 2011 ed è stato assessore fino al marzo 2013, quando uscì dalla giunta di Palazzo Marino dopo un rimpasto dello stesso sindaco.
Pd e Sel: “Ci ripensi”
Pietro Bussolati, segretario del Pd dell’Area metropolitana milanese annuncia la convocazione di una riunione di maggioranza, “forse già stasera”. “Abbiamo più volte auspicato un secondo mandato di Pisapia – dichiara – e gli rinnoviamo l’invito a valutare ancora una volta questa ipotesi, che vede concordi tutte le forze politiche del centrosinistra”. Il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni insiste: “Rispettiamo la decisione di Pisapia, anche se in queste ore, insistiamo a chiedergli di ripensarci. Con Giuliano e la sua esperienza di governo abbiamo una Milano migliore”.
E la discussione ovviamente si sposta già sulle possibili primarie. Barbara Pollastrini, ex ministro, esponente della sinistra Pd, già auspica “regole”. Idea simile ha lo stesso Pisapia: “Io non credo che le primarie siano un totem. Ultimamente le primarie hanno perso un po di credibilità. A Milano le primarie sono state vere, importanti e alla fine hanno aggregato e portato a qualcosa di buono. Mi auguro che ci sia un candidato unanimemente riconosciuto da tutto il centro sinistra nella sia accezione più ampia, con anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo e anche con i simpatizzanti. Le primarie sarebbero i modo di partire dal basso e non dall’alto”.
Salvini: “E’ come la quinta delle 5 giornate”
Mariastella Gelmini, coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, definisce l’annuncio di Pisa “una buona notizia”. Ma rilancia: “Il Pd, con o senza Pisapia, risponda del disastro Milano”. “Il passo indietro del sindaco – aggiunge – è per la città, incupita e vessata dalle tasse, una buona notizia, ma non ancora completa. Cercheremo di completarla restituendo Milano agli unici che sanno stare al suo passo: i moderati del centrodestra”. Di “liberazione” parla invece il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini: “Non a caso l’annuncio dell’addio di Pisapia arriva il 22 marzo, ultima delle cinque giornate di Milano, ed è l’annuncio di una liberazione. E’ il fallimento suo e del Pd ed è l’inizio di una nuova storia per Milano, si ricomincia a lavorare e la città va avanti”.