Costi della politica

Infrastrutture, la Casta rifà il salotto ma non le opere: così sono stati spesi i soldi

Da Genova a Catania, dal Triveneto al Piemonte ecco l'elenco delle opere rimaste senza fondi. E dove sono andati? Per rifare il make-up ai palazzi del potere sono stati spesi invece 350 milioni di fondi attinti sempre dai finanziamenti strategici della Legge Obiettivo. Ecco una selezione di cosa è stato fatto. E di cosa avremmo potuto fare

Non facciamo la metro a Genova, neppure il collegamento ferroviario per il Triveneto. Ma con quei soldi, volentieri, rifacciamo il salotto della Casta. L’elenco delle opere inserite nella Legge Obiettivo del 2001 comprende oggi 315 interventi “strategici”. Quelli destinati al Paese e ai comuni mortali – strade, porti, ferrovie etc – vengono realizzati a passo di lumaca e in molti casi sospesi, per mancanza di fondi. Quelle destinate alla Casta dei politici invece sono andate a razzo.

L’ultimo rapporto sullo stato di attuazione della Legge 443/2001 rivela che le opere completate a valere sui fondi Cipe sono solo l’8% rispetto ai fondi stanziati. Ben diverso il tasso relativo alla scheda n. 108 che riguarda 24 interventi a favore delle sedi che sono “rappresentanza delle istituzioni”. Pur facendo parte dello stesso programma, il tasso di opere concluse è del 50%, una su due. E tutti gli interventi sono partititi. Ecco una selezione di cosa è stato fatto. E di cosa avremmo potuto fare.

FATTO – Camera – Aulette parlamentari – 16,4 mln
Situate nell’immobile di via Campo Marzio. Un “regalo” che la Camera si concede per i 150 anni dell’unità d’Italia, a carico dei contribuenti di 16,4 milioni di euro (otto di oneri finanziari). I lavori partono nel 2008 e procedono spediti. Tre anni dopo gli onorevoli possono già accomodarsi. La nuova aula, inaugurata il 16 giugno 2011, sarà un gioiello di tecnologia con 286 postazioni attrezzate con i più avanzati impianti per il voto, una sala regia per le riprese, postazioni per interpreti e traduttori.

NON FATTO – Genova, metro Brin-Canepari 
L’unica linea di metropolitana di Genova esistente non vedrà ancora per molto tempo l’attivazione del prolungamento verso ovest, da Brin a Canepari. Addirittura in questo caso su 269 milioni di euro previsti per l’opera non ci sono fondi disponibili. Ad oggi si è fatta strada una terza ipotesi e cioè quella che prevede un nuovo accordo (non ancora siglato) con le FS, che consentirebbe di utilizzare due dei binari della linea merci del campasso, in modo da non creare disagi agli edifici circostanti.

FATTO – Senato – S.Maria di Aquiro – 26,4 mln
S.Maria di Aquiro in Piazza Capranica, una superficie di 4.200 metri quadri su più vani destinati ad uso “uffici del Senato”. L’immobile era stato acquistato nel 2003 per 9 milioni di euro con la motivazione di trovare ulteriore spazio per gli onorevoli. Sull’acquisto indagò la Procura di Perugia perché l’amministrazione del Senato aveva comprato la proprietà da una società intestata a un senatore allora in carico, il centrista Franco Righetti. Nel 2004 la delibera Cipe per la ristrutturazione con una spesa preventivata di 17 milioni, il doppio di quanto speso per l’acquisto. I lavori si sono conclusi nel 2013, con un solo anno di ritardo sulla tabella di marcia. Il costo definitivo è stato di 26,4 milioni.

 

NON FATTO – Metropolitana di Catania
Nell’ultima revisione della Legge Obiettivo sono indicati una trentina di progetti infrastrutturali per una delle più popolose e sconnesse aree della Sicilia. Non tutte vedranno la luce, alcune con molti anni di ritardo. Tra le altre, la metro che collega l’Aeroporto Fontanarossa al centro di Catania. Il progetto definitivo esiste dal marzo 2006 con 6,9 km e 8 stazioni. Ma dei 430 milioni necessari per realizzarla sono a disposizione solo 90 milioni di euro, sufficienti a consentire la costruzione del primo lotto funzionale lungo 1,3 chilometri. Non se ne parla prima del 202o. Mancano poi soldi per altri interventi deliberati in passato, ad esempio il completamento del raddoppio della linea Fs Messina-Catania, pontenziamento della linea ferroviaria Giampilieri-Fiumefreddo. Costa 2,7 milioni di euro ma al 31 dicembre 2014 ha una disponibilità di soli 49mila euro.

FATTO – Quirinale – Impianti, consolidamento e restauro – 12 mln
Anche la Presidenza della Repubblica non ha badato a spese. Negli ultimi cinque anni, sempre grazie a delibere Cipe a valere sui fondi della Legge Obiettivo ha ottenuto un grande intervento di manutezione straordinaria per la rearealizzazione del sistema di distribuzione elettrico ad alta affidabilità a servizio dell’intero compendio, interventi di adeguamento e riqualificazione degli impianti elettrici, di rilevazione incendi, telefonici e di telegestione. L’intervento si è svolto in due lotti, il primo è partito nel 2008 ed è terminato nel 2010 con una spesa di 2,7 milioni, il secondo è partito a fine settembre 2008 ed è terminato due anni fa, al costo di 9,4 milioni.

NON FATTO – Completamento metropolitana di Torino
Anche la metropolitana di Torino, la cui prima tratta già ha portato significativi benefici alla mobilità cittadina, necessita di finanziamenti per il suo prolungamento. In particolare sono stati previsti dei prolungamenti della linea 1 nelle tratte 3, 4 e 6. I finanziamenti necessari ammontano a circa 974 milioni di euro mentre al momento sono disponibili solamente 366 milioni. Al 31 dicembre 2014 mancano 608 milioni e il progetto è destinato a vedere la luce ben oltre la previsione della delibera Cipe che riporta la data 202o.

 

FATTO – Camera, Complesso del Seminario – 6,6 mln
L’edificio del Seminario ha una lunga storia di lavori pubblici. Iniziò alla fine degli anni 90 con una consulenza da 1,8 milioni di euro per il programma di “restauro e consolidamento”. E proseguì nella decade successiva con i lavori di compartimentazione antincendio e di realizzazione della centrale e della rete del complesso. La delibera del Cipe è del 2007, i lavori partono nel 2009 e vengono assegnati con una gara informale tra “ditte di comprovata fiducia e riservatezza dell’Amministrazione” perché “ricorrono le particolari misure di sicurezza e riservatezza dei luoghi ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 163/2006”. Oggi sono all’87%.

NON FATTO – Veneto, il sistema ferroviaro resta al palo

Sono poi i soldi che si potevano usare in Veneto per il previsto potenziamento del sistema ferroviario tra Treviso, Padova, Castelfranco Veneto, una delle tratte pendolari dove si viaggia come sardine. Il progetto da 314 milioni doveva essere completato anni fa ma l’unica linea in fase di realizzazione è la Venezia-Mira e solo per la parte delle stazioni.

 FATTO – Senato della Repubblica – Complesso della Minerva – 23,9 mln

Restauro, ristrutturazione e adeguamento impiantistico, del complesso Minerviano attiguo al Palazzo della Minerva ed edifici conventuali, per la realizzazione di un nuovo “Polo Culturale”. L’appalto viene aggiudicato nel 2003 per un importo di 17,7 milioni di euro. Anche in questo caso senza gara ma con procedura ristretta in virtù dei requisiti di “riservatezza e sicurezza” della sede. I lavori per l’ultimo lotto sono ancora in corso, l’importo per ora speso è pari a 23,9 milioni di euro, sei più di quanto accordato all’impresa costruttrice, quasi 10 più del costo preventivato in origine con la delibera Cipe del 2002.