I giudici di piazza Cavour decideranno se confermare o meno le sentenze emesse dalla Corte d'appello di Napoli, uno con rito ordinario, uno con rito abbreviato, il 17 dicembre 2013 ed il 5 dicembre 2012. Un nome di spicco risalta su tutti gli imputati del processo: Luciano Moggi. Secondo il il pg Gabriele Mazzotta è da annullare senza rinvio, per prescrizione, la condanna a due anni e 4 mesi inflitta all’ex dirigente juventino
E’ il giorno del verdetto in Cassazione per uno dei processi più discussi e rilevanti della storia del calcio italiano: Calciopoli. I giudici di piazza Cavour decideranno se confermare o meno le sentenze emesse dalla Corte d’appello di Napoli, uno con rito ordinario, uno con rito abbreviato, il 17 dicembre 2013 ed il 5 dicembre 2012. Un nome di spicco risalta su tutti gli imputati del processo: Luciano Moggi. L’ex direttore generale della Juventus è stato condannato in appello nel dicembre del 2013 a due anni e 4 mesi per associazione per delinquere, 5 anni e 4 mesi in primo grado, mentre le frodi sportive a lui contestate sono state dichiarate estinte per avvenuta prescrizione.
Secondo il il pg Gabriele Mazzotta è da annullare senza rinvio, per prescrizione, la condanna a due anni e 4 mesi inflitta all’ex dirigente juventino Luciano Moggi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Mazzotta ha chiesto inoltre l’annullamento senza rinvio per alcune singole imputazioni di frode sportiva con formula “perché il fatto non sussiste“. Invece, per quanto riguarda la richiesta di proscioglimento dall’accusa di essere stato il “promotore” dell’associazione, il pg l’ha respinta. “E’ provata l’esistenza dell’ associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva come emerge dalle intercettazioni, dal sistema di schede estere riservate e dal perseguimento del fine di predeterminare gli esiti delle partite e la designazione del vertice della Lega Calcio”. E’ tutto provato ma prescritto, secondo il pg.
L’accusa ha chiesto di dichiarare la prescrizione anche per Antonio Giraudo, ex direttore generale bianconero, condannato a un anno e otto mesi, sia per il reato associativo che per frode sportiva. Prescritti anche il designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e l’ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini. Il pg ha chiesto, poi di rigettare i ricorsi di Claudio Lotito, patron della Lazio e Andrea e Diego Della Valle i cui reati erano però già stati prescritti.
Per la pubblica accusa, infine, è da dichiarare inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale di Napoli nei confronti dei cinque imputati che hanno scelto con rito abbreviato. Oltre a Giraudo sono gli arbitri Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini e l’ex presidente Aia, Tullio Lanese: tutti assolti in appello.
Anche “il ricorso di De Santis è da rigettare”, ha detto Mazzotta. L’ex arbitro, condannato a un anno in Appello, insieme ai suoi colleghi, Paolo Bertini e Antonio Dattilo, aveva rinunciato alla prescrizione. Per gli ultimi due il pg ha chiesto l’annullamento delle condanne. Entrambi avevano avuto in Appello dieci mesi.