Diritti

Disabilità: la Regione Lazio ci aiuti a restituire la mobilità a nostra figlia

Dopo un weekend forzatamente molto casalingo, questa mattina di buonora ho scritto alla Regione Lazio. Riporto qui la lettera, chi di voi volesse aiutarmi, può stampare l’allegato, sottoscriverlo ed inviarlo agli indirizzi riportati.

Vi terrò informati sul proseguo, perché questa è una piccola battaglia comune. Voglio ringraziare ancora tutti coloro che mi hanno scritto parole importanti. Leggervi è stata una grande consolazione.

Ringrazio anche il Fatto Quotidiano che mi consente di portare avanti questo intento, certa che insieme, potremo ottenere giustizia e deroga a questa normativa. Auguro a tutti voi ogni bene, e mentre cerco un mezzo per portare Diletta a terapia, almeno fin quando non sarà pronto il nostro Vivaro, sono consapevole che intorno a noi ci sono tanti amici che ci hanno dedicato un pensiero e offerto il loro aiuto.

Grazie amici, grazie

Al Presidente Dott. Zingaretti – REGIONE LAZIO – VIA C. COLOMBO 212 – 00145 ROMA (RM)

Roma, 23 marzo 2015

OGGETTO: richiesta di deroga relativa a L.R. 29 Dicembre 2014, n. 13.  Incendio di mezzo adattata per minore affetta da gravissima disabilità. Richiesta di aiuto urgente

Egregio Presidente,

sono una cittadina romana e vivo a pochi chilometri dalla sede regionale. Scrivo per chiedere un intervento urgente che elimini la discriminazione prodotta dalla legge regionale in oggetto.

Il fatto:

La notte tra domenica 15 e lunedì 16 marzo 2015 la nostra Kangoo del 2009, costata complessivamente 26 mila euro, adattata con pedana e attrezzature necessarie al trasporto di mia figlia Diletta*****, veniva dolosamente bruciata, come da denuncia allegata alla presente.

Il triste fatto ha coinvolto altre vetture, ma solo la nostra era adattata al trasporto di disabile in carrozzina.

Il martedì successivo ho proceduto con la rottamazione. Le conseguenze sono a dir poco terrificanti. Mia figlia Diletta è rimasta chiusa in casa per una settimana. Sta saltando le terapie perchè come noto a tutti il mezzo pubblico è pressochè inaccessibile. Il servizio radio taxi oltre ad essere molto costoso non può essere reperito velocemente e la ragazza dopo un massimo tre ore è avvolta da dolori violenti che se non contenuti nella immediatezza le producono crisi epilettiche.

Ho altre due bambine di 11 e 8 anni che sono traumatizzate e conseguentemente chiuse in casa per non lasciare sola la sorella.

Mi sono messa in moto e sono rimasta basita dalla discriminazione posta in essere con la legge del dicembre 2014: essa prevede infatti che per gli adattamenti posti in vettura a fronte di utente non abilitato alla guida, si prevede un rimborso del 20% a fronte del totale rimborso per adattamenti di chi può guidare.

Ne desumo che la Regione Lazio intenda perseguire la politica della RECLUSIONE FORZATA A DANNO DI UTENTI COME MIA FIGLIA CHE MAI POTRANNO MUOVERSI IN AUTONOMIA E CHE PIU’ DIFFICILMENTE REPERISCONO UN MEZZO PUBBLICO FRUIBILE ( anzi, diciamo la verità, non possono reperire alcun mezzo pubblico ma solo andare a scuola trasportati su discutibili pulmini discriminanti come la normativa citata).

La Costituzione che regola la libertà di movimento per tutti i cittadini nell’ambito del territorio italiano è disattesa completamente e mi consenta, barbaramente.

La prego di fare in modo che si intervenga immediatamente al fine di porre rimedio a tale aberrazione. Inoltre, sarebbe cosa buona e giusta prevedere l’autorizzazione del preventivo come accade per gli altri ausili. Certamente Lei non lo saprà e quindi mi permetto di spiegarlo a Lei e ai responsabili firmatari: la maggior parte delle nostre famiglie sono tagliate a metà da uno Stato centrale e locale, che mentre finanzia attività di informazione (noi siamo formatissimi) dimentica, che, specialmente le madri subiscono una violenza fisica e psicologica non indifferente.

I nostri figli vanno accuditi 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno: non abbiamo ferie, malattie, riposi. Niente. E lo facciamo con tutto l’amore che possediamo. Ma spessissimo non possiamo più lavorare. Anche poche migliaia di euro per noi sono cifre spropositate. Non abbiamo soldi da parte, non abbiamo accesso al credito, non abbiamo formule alternative se non TOTALE INDIFFERENZA.

Nel mio caso poi, un incendio doloso, che sottolinea l’assenza di qualsiasi forma di sicurezza e controllo nelle strade, ci ha messo nella condizione di dover acquistare con gli ultimi risparmi un pulmino del 2005. Ora abbiamo l’angoscia del reperire la somma necessaria a restituire a mia figlia la dignità di essere libera nella sua totale paralisi. E al contempo penso alle tante situazioni simili, che vivono la mia stessa ansia. Il senso di ingiustizia, di prostrazione. Quella ennesima sensazione di impotenza.

Le allego la denuncia e il preventivo di spesa, contando su un gesto di vera equità sociale da parte della Regione Lazio, che sia VERO, RAPIDO E CONCRETO.

Mi permetto di mettere il mio Iban affinché, se esiste, io possa con urgenza accedere a risorse (chissà se almeno queste sono accessibili!) previste in casi gravi come il mio.

La stampa locale ha riportato la notizia su diversi quotidiani: Corriere della sera, Messaggero, RomaToday, io ne ho parlato sul mio blog de il Fatto Quotidiano, dove pubblicherò la presente lettera e dove mi impegno a riportare i fatti che seguiranno a questa mia nota.

Fin da ora prego di evitare risposte scarica barile, e , ove la mia fosse ritenuta errata nella selezione del destinatario, invito a provvedere di ufficio all’inoltre presso ogni sede che riterrete opportuna per raggiungere lo scopo.

Intanto le mie tre bambine, sperano di poter ancora uscire di casa con la sorella. E Diletta spera di poter tornare a fare terapia e vita di relazione.

Grata per l’attenzione, confidando in un rapido e concreto cenno di riscontro, porgo i più rispettosi ossequi.

Fabiana Gianni