Ridurre le vacanze estive, come ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti? I ragazzi di un liceo romano non sono affatto d’accordo. “Sarebbe più efficace fare vacanze intermittenti, ogni tre mesi – dice una ragazza – sicuramente sarebbe più produttivo”. E se in altri Paesi d’Europa i giovani trascorrono solo sei settimane lontani dai banchi di scuola, lo stesso non può accadere in Italia. “Anzitutto per il clima, perché – spiega una studentessa – le nostre strutture non sono abilitate a mantenere una temperatura normale neanche adesso che siamo a marzo, figuriamoci ad agosto. In Europa, poi, i ragazzi vanno a scuola meno giorni di noi e hanno un piano di studio diverso, che comprende altre discipline”. E se gli studenti sono favorevoli alla possibilità di frequentare uno stage durante il periodo estivo, non nascondono però un certo scetticismo: “Non ci sono tirocini adatti al percorso formativo dei licei, non ci vuole nessuno – dicono – e gli istituti professionali già li prevedono durante l’anno scolastico”. “Non mi sembra un modo per andare alla radice del problema – conclude una ragazza – invece di ridurre le vacanze si potrebbe pensare a migliorare l’istituzione scolastica, questo espediente dello stage non mi sembra possa aiutarci molto” di Paola Mentuccia