Almeno ora è maggiorenne. Ruby Rubacuori, la giovane marocchina ospite delle serate ad alto tasso erotico di Arcore per sono stati istruiti due diversi processi ed è in corso una terza inchiesta, è tornata sul luogo del delitto. Da uno degli atti dell’indagine denominata Ruby ter, quella per corruzione in atti giudiziari, emerge che la giovane spacciata per nipote di Mubarak da Silvio Berlusconi, assolto dalla Cassazione, nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 ai poliziotti della Questura di Milano, è stata nuovamente ad Arcore.

Gli investigatori: “Ruby andò ad Arcore”
“Dall’analisi (…) effettuata, sembra potersi affermare che” Ruby “con ogni probabilità si rechi ad Arcore” tra novembre e dicembre scorsi “e che in queste occasioni usi l’accortezza di spegnere il cellulare già in fase di avvicinamento” per “non far registrare la propria presenza sulle celle”. Agli atti delle inchiesta ci sono anche telefonate a Ruby da parte di un “uomo” che usa “un cellulare intestato a Consorzio Servizi di Vigilanza”, società della Fininvest che cura la security di dirigenti del gruppo e delle residenze di Silvio Berlusconi.

Le telefonate, come si legge nell’informativa della pg, risalgono allo scorso 6 dicembre. Quattro giorni prima, poco dopo le 16.10, l’uomo chiama Karima El Mahroug e le “chiede a che ora si dovranno vedere” e lei risponde “che richiamerà”. Alle 22.22 Ruby riceve un’altra telefonata sempre “dall’utenza (…) intestata a Consorzio Servizi Vigilanza, durante la quale l’uomo le comunica di essere in attesa fuori” e le “risponde che sta per uscire”. “La cella agganciata” da Ruby, si legge nel rapporto della polizia giudiziaria, “è quella di Vellezzo Bellini (PV), compatibile con l’abitazione” dell’amica e consigliera per gli investimenti Fausta Viglialoro.

Gli spostamenti della marocchina
Gli investigatori, nel rilevare poi gli spostamenti della marocchina, annotano che, dopo aver ricevuto alle 22.22 “la telefonata dell’autista del Consorzio Servizi di Vigilanza”, dalle 22.37 “le celle iniziano a cambiare fino a quella di Carugate (Mi)”. Dopo di che “dalle ore 23.19 e fino alle ore 00.49 l’apparecchio” della ragazza “è spento o irraggiungibile. Il telefono viene acceso alle ore 00.49: le celle agganciate sono inizialmente quelle di Vimercate e successivamente altre posizionate nel percorso verso Vellezzo Bellini che viene agganciata alle ore 2.49″. L’episodio è tra quelli elencati per sostenere che Ruby “con ogni probabilità” tra novembre e dicembre scorsi si sarebbe recata ad Arcore “e che in queste occasioni” avesse usato “l’accortezza di spegnere il cellulare già in fase di avvicinamento” per “non far registrare la propria presenza sulle celle del luogo in cui si reca”.

L’informativa della polizia giudiziaria che descrive le “visite” nella residenza brianzola dell’ex presidente del Consiglio è datata 10 dicembre 2014 e si basa sull’analisi dei tabulati nell’ambito della “attività di intercettazione telefonica”. Karima El Mahroug è stata intercettata tra metà novembre e i primi di dicembre dell’anno scorso. A riprova di ciò nell’atto viene indicata anche una telefonata notturna della marocchina con il nuovo “fidanzato”. Il 2 dicembre scorso, alle 2.41, Ruby chiama l’uomo, “il quale è molto risentito – si legge nell’annotazione – perché il telefono della donna è stato spento fino a quel momento”. E ‘la donna “gli spiega i suoi movimenti ricordando all’uomo che lui sa benissimo il motivo per cui ha tenuto il telefono spento“. Altro episodio “simile” si verifica qualche giorno dopo, il 6 dicembre, quando verso le 21.40 Ruby parla al telefono con “un investigatore privato incaricato di controllare il fidanzato” e “gli anticipa che non sarà raggiungibile tra le 23.30 e le 2.30”.

L’inchiesta prosegue per ricostruire mappa dei beni
L’inchiesta, in cui sono indagate alcune Olgettine, gli avvocati del leader di Forza Italia e la stessa Ruby, prosegue e giorno dopo giorno si aggiungono nuovi elementi. La procura di Milano sta lavorando per ricostruire i versamenti dell’ex premier – dal 2010 al 2014 oltre due milioni di euro i soldi versati secondo gli inquirenti – e anche i redditi e le disponibilità di tutti i protagonisti della vicenda. Per esempio è emerso la vena imprenditoriale di Ruby: non c’è soltanto il ristorante con annesso pastificio, gestito dall’ex compagno Luca Risso, e altre proprietà in Messico, nella lista dei progetti. La ragazzna avrebbe l’intenzione di investire parte dei soldi ricevuti (almeno 4,5 milioni di euro), secondo l’accusa per aprire “un centro estetico-dentistico a Genova, oltre al progetto di rilevare un’attività di ristorazione a Milano”.

Il pressing delle Olgettine sull’ex premier
Inoltre nelle carte, depositate al Tribunale del Riesame, oltre al pressing costante da parte delle Olgettine nei confronti del ragioniere e manager di fiducia di Berlusconi, Giuseppe Spinelli, balza agli occhi anche la gelosia tra le giovani, passate dalle serate ad Arcore al banco dei testimoni e stipendiate, secondo i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, per il loro silenzio. Inoltre, gli investigatori della sezione pg hanno scoperto che tra il “febbraio 2012” e il “marzo 2014”, quando i processi sul caso Ruby erano in corso, le ragazze, una ventina in tutto, si sarebbero presentate decine e decine di volte ad Arcore (i loro telefoni hanno agganciato la cella vicino alla residenza dell’ex premier), anche se non si sa se sarebbero state ricevute. Record di presenze per Concetta De Vivo, Aris Espinosa, Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli.

Alcune ragazze crearono gruppo
Alcune delle ragazze, che hanno preso parte alle serate di Arcore e ora indagate per corruzione in atti giudiziari, come Aris Espinosa e Eleonora De Vivo, avrebbero creato un “gruppo” su un famoso social network per comunicare tra loro, se ci fosse stato “qualcosa di urgente”. In una telefonata dello scorso primo dicembre, infatti, la Espinosa, che è in compagnia di Eleonora De Vivo, assicura Linsey Barizonte che “se ci fosse stato qualcosa di urgente l’avrebbe avvisata ‘perché non c’è più il gruppo’”. E “con tale espressione”, scrivono gli investigatori in un’annotazione, “potrebbe intendersi un gruppo attivato su un social network, come per esempio WhatsApp“.

In un altro passaggio degli atti viene evidenziato che, lo scorso 11 novembre, Aris “unitamente ad altre ragazze si reca ad Arcore per incontrare Berlusconi, il quale però si trova a Roma”. La ragazza chiama “l’utenza fissa di Arcore” e la segretaria le spiega che l’ex premier è nella Capitale. La dominicana, a quel punto, dice: “Solo che siamo venute e siamo a piedi e volevamo tornare indietro e non sappiamo come fare”. E la donna: “Non so come posso fare per aiutarvi, perché peraltro quando non c’è il Dottore in villa il corpo di guardia smonta e vanno a riposare”. Aris: “Se lei riesce a fare un piccolo sforzo e mi fa sapere (…) io nel frattempo magari attendo qua al bar”.  In un’altra intercettazione, poi, del 26 novembre scorso Aris, parlando con Imma De Vivo, le dice: “La Monica non è qua a Milano?!”. E secondo gli investigatori le ragazze quando parlano di ‘Monica’ “si riferiscono a Silvio Berlusconi”. In un’altra intercettazione del 17 novembre scorso Marysthelle Polanco dice ad Aris: “Fai una visita a Papi che è stato ricoverato al San Raffaele”. E la dominicana: “Ah sì? Non lo sapevo”. E sempre Espinosa, il 21 novembre scorso, è “molto contenta” perché “Papi è salito nei sondaggi quindi è pronto per le elezioni”.

Tutte le ospiti di Arcore “adorano il nano malefico”
Tutte le ospiti di Arcore “adorano” il “nano malefico“, probabilmente facendo riferimento a Silvio Berlusconi. Lo ha detto Aris Espinosa, al telefono con Imma De Vivo, in una conversazione intercettata il 18 novembre scorso. L’intercettazione, riportata negli atti della nuova inchiesta sul caso Ruby ter, depositate dalla Procura al Tribunale del Riesame. Espinosa “dice che il suo compagno adora il ‘nano malefico”, scrivono gli investigatori, e che “anche De Vivo adora il nano malefico e che tutte loro lo adorano”. E De Vivo replica: “Ma non è che parlando di nano malefico qualcuno capisce qualcos’altro? Stiamo parlando di uno stilista, eh?”.

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