Ho appena terminato di leggere il libro di Grahem Mcqueen, The 2001 Anthrax Deception. The Case for a Domestic Conspiracy.
Dubito che ci sia qualche casa editrice, nella coraggiosa Italia, che lo tradurrà. Per questo voglio condividere con questo pubblico alcune delle trouvailles di cui il libro è pieno.
Questa, per esempio.
Il Center for Public Integrity e la associata Fondazione per il Giornalismo Indipendente, pubblicarono nel 2008 uno studio molto dettagliato e altrettanto bene documentato delle dichiarazioni pubbliche di un gruppo di alti esponenti dell’Amministrazione George Bush Jr. Si trattava di 8 (otto) “top leaders”. Eccoli. Il Presidente George Bush in persona; Dick Cheney, vice-Presidente; Colin Powell, Segretario di Stato; Condoleeza Rice, Consigliere per la Sicurezza Nazionale; Donald Rumsfeld, Segretario alla Difesa; Paul Wolfowitz, vice Segretario alla Difesa; Ari Fleischer, capo Ufficio Stampa della Casa Bianca; Scott McClellan, Ufficio Stampa della Casa Bianca.
Il periodo analizzato fu questo: 11 settembre 2001- 11 settembre 2003.
Gli argomenti alla base dello studio furono due: a) Il possesso di armi di distruzione di massa da parte dell’Irak di Saddam Hussein, e b) i legami esistenti tra l’Irak e al-Quaeda. Lo studio è corredato da un database che permette la verifica delle fonti (Charles Lewis e Mark Reading-Smith, “False Pretenses: Following 9/11, President Bush and Seven …..” ). Risultato: in almeno 532 occasioni questi top leaders fecero dichiarazioni false su uno di questi due temi, o su entrambi.
Conclude l’autore: “Il documento è indicativo – piuttosto precisamente – di una cospirazione. Esso rivela che un gruppo di persone si riunì per prendere in esame un piano per rendere possibile l’esecuzione di una azione illegale, mediante una sua legittimazione propagandistica, per creare il casus belli dell’illegale invasione dell’Irak”.
In sintesi, riassume Grahem Mcqueen, “l’ipotesi che al-Quaeda e l’Irak fossero connessi tra loro nell’azione terroristica (dell’antrace, ndr) era falsa, era riconosciuta come falsa, non fu dunque un errore, fu diffusa mediante ripetute azioni ingannevoli del governo statunitense durante quel periodo”.
Ricordo a chi lo avesse dimenticato che gli attacchi all’antrace furono immediatamente attribuiti ad al-Quaeda e all’Irak da tutti i media occidentali. Poi si scoprì che quelle spore provenivano da un laboratorio americano, probabilmente l’US Army Medical Reseach Institute of Infections Diseases (Usamriid) di Fort Dietrich, nel Maryland.
Nel 2008 l’FBI concluse che il “killer dell’antrace” fu il dottor Bruce Ivins. Purtroppo Ivins non confessò, e morì subito dopo essere stato incriminato. Venne detto che si era suicidato. Il classico lupo solitario.
Nel 2010 il Dipartimento di Giustizia (dell’era di Obama) chiuse formalmente il caso dichiarando che il colpevole fu, appunto, Bruce Ivins.
Naturalmente noi che siamo complottisti non crediamo a questa storia. Ma, anche se fosse stata vera, che c’entravano Osama bin Laden e Saddam Hussein, entrambi buonanima? Il seguito alla prossima puntata (datemi tempo).