Prosegue l'analisi dei registratori di bordo: secondo un audio riportato dal New York Times, a un certo punto del volo uno dei due piloti sarebbe uscito dalla cabina e non sarebbe più riuscito a rientrare. Da dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, le chiusure possono essere bloccate dall’interno del cockpit. Bild pubblica i nomi: il primo sarebbe Patrick S., il secondo Andreas L., entrambi tedeschi
Nel momento in cui l’Airbus si è disintegrato contro la montagna, in cabina c’era soltanto un pilota. Poco prima l’altro, fuori dalla cabina, cercava di buttare giù la porta blindata per rientrarvi. Emergono le prime rivelazioni dall’analisi della scatola nera ritrovata dopo l’incidente dell’Airbus A320 della Germanwings, caduto martedì sulle Alpi francesi. Secondo una registrazione audio riportata dal New York Times, a un certo punto del volo uno dei due piloti sarebbe uscito dalla cabina e non sarebbe più riuscito a farvi rientro. Una fonte militare che partecipa all’indagine spiega che secondo la registrazione, pur cercando di rientrare in cabina, il pilota “non ha mai avuto risposta” dal collega. “Si può sentire – dichiara la fonte – che cerca di buttare giù la porta”.
La Bild rivela i nomi (parziali) del comandante e del co-pilota. Secondo il quotidiano, i due erano entrambi di nazionalità tedesca. Il comandante si chiamava Patrick Sonderheimer, originario di Dusseldorf e padre di due figli. Il co-pilota si chiamava Andreas Guenter Lubitz, aveva 28 anni ed era originario di Montabaur, nella Renania-Palatinato.
Dalla registrazione vocale in possesso del New York Times emerge, secondo la fonte, che nella prima parte del volo vi era stata una “conversazione molto tranquilla” tra i due piloti. Ad un certo punto però uno lascia la cabina di pilotaggio per motivi non chiari e poi tenta di rientrarvi. Si sente che dapprima “l’uomo da fuori bussa piano alla porta” della cabina di pilotaggio, ma senza ricevere risposta. Allora il ritmo e il vigore si intensificano: “Colpisce la porta con più forza ma ancora nessuna risposta. Non c’è mai una risposta”. Alla fine “si sente che sta tentando di buttare giù la porta”. Non è chiaro per ora il motivo né dell’uscita di uno dei due piloti dalla cabina, né del perché il collega non abbia più aperto la porta. Da dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, le porte delle cabine hanno un complesso sistema di sicurezza per cui è necessario un codice di apertura, ma possono anche venir bloccate dall’interno.
La fonte, la cui identità non è stata resa nota dal quotidiano newyorkese, ha sottolineato che “ancora non si conosce il motivo per cui uno dei due era uscito, ma è certo che nella parte finale del volo l’altro pilota è da solo e non apre la porta”. Lufthansa – casa madre della lowcost Germanwings – non ha confermato né smentito l’indiscrezione del Nyt che, scrive l’agenzia stampa AP, è stata invece confermata da un funzionario in Francia che ha voluto mantenere l’anonimato.
Le generalità dei piloti non sono state ancora rese note per questioni di sicurezza. Secondo quanto riferito da Lufthansa e riportato dai media britannici, il copilota era stato assunto nel settembre del 2013 e aveva alle spalle 630 ore di volo. Il copilota era stato addestrato nel Centro Lufthansa di Bremen, nel nord della Germania. In precedenza la compagnia aerea tedesca aveva fornito alcuni dettagli riguardo al comandante del volo 4U9525, riferendo che aveva oltre 10 anni di esperienza e 6mila ore di volo sugli Airbus A320.
Secondo un pilota di Germanwings intervistato dietro l’anonimato dal Westdeutsche Allgemeine Zeitung, l’Airbus A320 schiantatosi sulle Alpi francesi era piuttosto “impopolare” tra i piloti della compagnia a causa dei suoi frequenti problemi tecnici. Era “uno degli aerei che rimanevano più spesso a terra”, ha detto il pilota al quotidiano tedesco. Come è emerso, l’aereo il giorno prima dell’incidente era rimasto a terra per un’ora a causa di una riparazione al portellone del carrello anteriore. La Lufthansa ha però escluso che l’episodio sia da mettere in relazione con la sicurezza del velivolo.