Il leader del Movimento 5 Stelle sul blog riporta un antico testo cinese, il Tao Te Ching, che incita alla rivolta: " Il Parlamento non c'è più, non rappresenta più nulla, incostituzionale involtino di nominati"
“Le parole non bastano più”. Beppe Grillo sul blog commenta così la situazione politica italiana e cita un antico testo cinese, il Tao Te Ching, che invita alla rivolta. “Parole non ne voglio più. Le rose e i violini raccontateli ad altri violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va, se mi va quando è il momento e dopo si vedrà”.
Secondo il leader del Movimento 5 Stelle le denunce e il lavoro in Parlamento non sarebbero più sufficienti per risolvere la situazione nel Paese: “Le denunce non bastano più. Contro ladri e corrotti non bastano più. Le menzogne del Governo e del suo imbonitore da strapazzo non reggono più. L’indignazione non basta più. Il rispetto istituzionale non basta più. Il Parlamento non c’è più, non rappresenta più nulla, incostituzionale involtino di nominati”.
Grillo punta il dito contro la corruzione e gli scandali che stanno coinvolgendo la politica italiana: “La corruzione non gli basta mai. La criminalità organizzata non basta più. Tutto sta esondando. Ma, ora, almeno sappiamo che le parole non bastano più. Questo lo abbiamo imparato. Abbiamo giocato con dei bari, siamo stati forse ingenui, credevamo che avessero un minimo di pudore nel macellare la democrazia, ma la stanno addirittura squartando sotto i nostri occhi abusando delle loro cariche”.
Il leader M5S riconosce che anche l’attività dei portavoce grillini non basterebbe più: “Un popolo senza voce, senza futuro, impaurito, questo è diventato oggi il popolo italiano. un cane di paglia, il più pericoloso tra i cani, che può prendere fuoco ad ogni momento. Le parole non bastano più – sottolinea Grillo – Parole non ne voglio più. Le rose e i violini raccontateli ad altri violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va, se mi va quando è il momento e dopo si vedrà”. E conclude parlando degli italiani come “cani di paglia”, una definizione che lui fa risalire al Tao Te Ching: “Il Cielo e la Terra non usano carità, tengono le diecimila creature per cani di paglia. Il santo non usa carità tiene i cento cognomi per cani di paglia”.