Non solo i libri da lui scritti e poi comprati dalla Figc, come aveva scoperto Il Fatto Quotidiano a febbraio. Non solo la Fondazione (ente per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre) gestita in maniera arbitraria come cassa per distribuire fondi alle società amiche. Ora sembra che il presidente della Figc Carlo Tavecchio si occupi in maniera tangenziale anche di impianti di illuminazione per i Centri di formazione federale: le strutture tecniche che la Federcalcio e la Lega Nazionale Dilettanti realizzano in giro per il Paese per favorire lo sviluppo del gioco del calcio.

Sotto osservazione, in particolare, c’è il Centro di Formazione Federale Figc-Lnd (“uno dei 20 impianti di ultima generazione, uno per regione, che la Lega Nazionale Dilettanti ha inteso realizzare per destinarli all’attività calcistica di base”) inaugurato a Catanzaro lo scorso 28 maggio. La Repubblica, scorrendo le pagine del numero di giugno 2014 del mensile della Lega Nazionale Dilettati edita da Moruzzi’s Group (en passant la medesima casa editrice che pubblica i libri di Tavecchio) scopre che è dato particolare risalto all’impianto d’illuminazione del Centro di Catanzaro.

Quel giorno Tavecchio, non ancora presidente federale, è presente all’inaugurazione come capo della Lega dilettanti, suo feudo indiscusso da vent’anni. Le luci che illuminano il suo sorriso, presentate come l’apertura di “una nuova era per l’illuminoteca sportiva”, sono realizzate dalla ditta C.eu.en (Centro europeo per l’efficientamento energetico). Una srl con sede legale a Milano, costituita con capitale sociale di 10mila euro il 28 gennaio del 2014, e diventata operativa solo il 3 marzo dello stesso anno: ossia due mesi prima dell’inaugurazione di Catanzaro. Nonostante una vantata esperienza decennale nel settore, cercando le opere della C.eu.en Repubblica trova riferimenti solo al Centro di Formazione Federale Figc-Lnd di Catanzaro, con tanto di loghi federali bene in vista.

Ma non è finita qui. Amministratore unico e titolare del 99% delle quote della srl è Domenica De Felice, residente ad Asso, piccolo paesino del Comasco che dista solo 7 chilometri da Ponte Lambro, dove Carlo Tavecchio è nato ed è stato sindaco. Sempre a Ponte Lambro la C.eu.en, nei pochi mesi di vita prima di operare a Catanzaro, ha sperimentato il suo impianto d’illuminazione nello stadio della squadra locale: quella Pontelambrese di cui Tavecchio è stato a lungo presidente. E sempre ad Asso invece è residente Giuseppe Silvio Del Conte, responsabile ricerca e sviluppo di C.eu.en ed ex socio d’affari di Gianni Tavecchio, fratello del presidente federale. Strane coincidenze. Eppure destinate a rimanere tali, dato che nessuno degli interessati ha voluto rispondere in merito all’esistenza di un bando o di una assegnazione che abbiano permesso alla C.eu.en, e solo a lei, di illuminare il Centro federale di Catanzaro e il sorriso di Tavecchio.

Twitter @ellepuntopi

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Scommesse, Federbet: “Riprese puntate illegali. In Lega Pro campionato falsato”

next
Articolo Successivo

Germania, sentenza storica: calciatore reintegrato a tempo indeterminato

next