Se qualcuno vi dice che l’oggetto auto ha perso interesse, non credetegli. Di Apple e Google ne abbiamo già parlato. Ora sembra che si aggiungerà anche la Virgin, m
La prima ad accettare l’invito è stata Alibaba, gigante delle vendite online, quotato alla Borsa di New York con una capitalizzazione che oggi vale oltre 213 miliardi di dollari. Più di Amazon e Facebook per intenderci. Alibaba, dopo aver annunciato di entrare nel business nel car sharing, ha siglato un accordo con SAIC (foto) per sviluppare una nuova “car on the Internet” elettrica da lanciare il prossimo anno.
Alibaba ma non solo. Ad aderire all’invito del governo, ci sarebbe anche Leshi, azienda leader in Cina nell’intrattenimento online che potrebbe sviluppare la sua elettrica con Foton Motor Co di cui detiene una quota azionaria. A far parte della corsa cinese all’auto ci sarebbero anche il motore di ricerca Baidu, AutoHome, portale verticale sul mondo delle quattroruote e Xiaomi, produttore di smartphone low-cost, al terzo posto delle vendite in Cina, davanti ad Apple e Huawei.
L’obiettivo sembra chiaro: trasformare l’auto in una grande vetrina commerciale su ruote e sfruttare la grande passione per gli acquisti online dei cinesi per vendere prodotti e servizi anche durante le interminabili code nel traffico. A non tornare sono gli investimenti: quello di Alibaba e Saic è di 1 miliardo di yuan, circa 150 milioni di euro: considerando che per un nuovo modello si spendono generalmente non meno di 800 milioni (escluse le risorse da investire nello stabilimento e nel marketing) i cinesi sembrano puntare al risparmio. Difficile a queste condizioni andare lontano. A meno di unire le forze. E di questo sembra se ne stia già parlando.
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