“Sono un tecnico, non sono un politico schierato, per questo resto a prescindere dal colore dei governi che si succedono”. Così Pietro Ciucci, “l’inamovibile” presidente dell’Anas dal 2006, risponde a Nello Trocchia, in una intervista rilasciata per La Gabbia (La7). Il ‘dominus’ della spa pubblica, andato in pensione del 2013, ha percepito una buonuscita di un milione e 800mila euro. Ma resta anche presidente col ruolo di ad: oggi cumula la pensione con lo stipendio Anas, pari a 240mila euro lordi all’anno . “Tutto questo è avvenuto nel rispetto della legge” – spiega Ciucci -. “E’ un contratto rimasto invariato per 10 anni, anche in termini economici, e diffusissimo. Bisogna sempre far riferimento al mercato“. Ciucci gode anche di un’auto aziendale, nonostante esista una circolare, risalente allo scorso anno e firmata dallo stesso presidente dell’Anas, che chiede al personale dell’azienda di evitare l’accompagnamento a casa. “In tutte le amministrazioni, compresi i ministeri” – si difende Ciucci – “è previsto che il vertice della struttura abbia l’auto blu. A me è data unicamente per motivi di servizio. Io do il buon esempio in tante cose. Con me l’Anas chiude il bilancio in attivo, prima del 2006 era in rosso”. E sulla condanna della Corte dei Conti del Lazio per ‘danno erariale’, il supermanager di Stato ribadisce: “Dimettermi? Se decidono di cambiare la governance, io non mi nasconderò dietro scadenze formali, ma darò seguito a quello che mi viene richiesto”. Interpellato da Trocchia, il premier Renzi dichiara a riguardo: “La settimana prossima è stato convocato il Cda di Anas, per designare il nuovo consiglio di amministrazione“
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