“Ho fame. Vado in edicola a prendere un panino“. A breve non sembrerà più una frase insensata. Almeno in Lombardia. La Giunta regionale, infatti, qualche giorno fa ha approvato la delibera proposta dall’assessore al Commercio, Turismo e Terziario, Mauro Parolini, relativa al riordino del sistema edicole. Riordino che prevede, fra le novità più importanti, la possibilità per le edicole di vendere anche prodotti diversi da quelli editoriali, come bevande e alimentari confezionati che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione. Ma anche prodotti del settore non alimentare, purché l’attività prevalente rimanga quella della vendita di quotidiani e periodici. Secondo l’assessore Parolini questo allargamento dell’attività è un modo per cercare di dare risposte concrete a una crisi, quella dell’editoria, che colpisce i giornali cartacei, che vendono sempre meno copie, e, di riflesso, gli edicolanti per i quali il giornale rappresenta il pane quotidiano: “La contrazione della domanda interna – spiega l’assessore regionale – e la crisi dell’editoria sono una sfida all’evoluzione del ruolo delle edicole. Integrandone le funzioni, Regione Lombardia raccoglie la sfida di accompagnare i gestori in questo cambiamento. Gli obiettivi principali sono quelli di tutelare gli operatori e di offrire nuove occasioni di sviluppo, valorizzando anche la funzione pubblica e il ruolo tradizionale che queste attività commerciali rivestono”.
Ma c’è di più, perché – sempre all’interno della stessa delibera che a breve approderà in Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva – è previsto che le edicole possano diventare dei veri e propri info-point turistici per le zone in cui operano: “Anche in chiave di Expo – prosegue Parolini -, e soprattutto in virtù della diffusione capillare delle edicole e per l’ampiezza del target a cui si rivolgono, abbiamo introdotto la possibilità di destinare una parte della superficie di vendita all’erogazione di ulteriori servizi, tra cui quelli inerenti all’informazione turistica – ha aggiunto Parolini -. Sono certo che, con il supporto della Regione, le edicole potranno diventare anche in questo senso uno strumento di promozione dell’attrattività della Lombardia molto efficace, aumentando così le opportunità di crescita commerciale e le loro funzioni di utilità pubblica“.
Insomma, per gli edicolanti si profila un futuro da operatori multitasking, in grado di fornire consigli non solo sui prodotti editoriali, ma anche su generi alimentari e monumenti. Saranno pronti? A sentire Antonino Cippo, segretario provinciale di Milano del Sindacato nazionale giornalai d’Italia, sì. Anzi l’apertura di Regione Lombardia è accolta molto favorevolmente: “La proposta di legge dell’assessore Parolini – spiega Cippo – ci trova favorevoli, in quanto riteniamo che possa garantire una nuova opportunità di sviluppo per le edicole. Esercizi che risentono, evidentemente, della crisi che sta colpendo l’editoria nazionale. Per quanto riguarda la preparazione degli edicolanti a queste nuove funzioni sappiamo che sono previste attività formative specifiche”. Secondo Parolini aiutare le edicole anche concedendo loro la possibilità di allargare il raggio di attività commerciale tutela la libertà di informazione: “L’edicola rappresenta sul territorio un presidio di tutela di questa libertà ed è pertanto necessario sostenere questa funzione specifica e il dovere degli operatori di assicurare pluralità e parità di trattamento alle diverse testate, aiutandone la sostenibilità economica”. Insomma, un panino e una bibita a sostegno della libertà di informazione. Basterà?