Interessante anche psichiatricamente questa nuova strategia di comunicazione inaugurata da Sergio Mattarella che da quando è stato nominato presidente di tutti gli italiani concede interviste solo a testate straniere. Prima la Cnn. Ora Le Figaro. Per raccontare – immaginiamo – le imminenti decisioni geopolitiche del Quirinale agli ansiosi coltivatori di barbabietole dell’Arkansas e agli allegri bevitori di Pernod del Vieux Port di Marsiglia.
Non ci è dato sapere se questa scelta sia una ripicca contro di noi italici, un monito o una sollecitazione. Certo è che avere interrotto quel silenzio che nelle tetre stanze della Corte costituzionale lo avvolgeva da così gran tempo – proteggendolo da ogni mondo reale non mediato da inchiostro, da velluti e da profonda dottrina – non poteva rimanere senza conseguenze.
Una delle quali risulta involontariamente comica, visto che accomuna Sergio Mattarella al suo perfetto contrario: Beppe Grillo. Anche lui, il comico, per un intero anno si è concesso solo a giornali e giornalisti stranieri, per di più con la gustosa aggravante di non capire né le domande, né le risposte. Mattarella capisce entrambe. E perciò c’è del metodo, direbbe il bardo.
Il Fatto Quotidiano, 29 Marzo 2015