Dal rapporto emerge l'accrescimento nell’uso di medicinali fra gli italiani. Il dato è misurato sulla base del numero medio di dosi giornaliere di farmaco su 1000 abitanti, che nel 2013 corrisponde a 39 Ddd rispetto ai 36,8 Ddd del 2012 e ai 36,9 del 2011
Aumenta l’uso di medicinali fra gli italiani, soprattutto il consumo di antidepressivi. È quanto emerge dal rapporto Osservasalute 2014, presentato a Roma presso l’università Cattolica. Il dato è misurato sulla base del numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente da 1000 abitanti, che nel 2013 corrisponde a 39 Ddd rispetto ai 36,8 Ddd del 2012 e ai 36,9 del 2011. È l’aggravarsi della crisi economica la ragione principale dell’incremento nei consumi, secondo gli esperti. Non sono da sottovalutarsi anche l’accrescimento delle problematiche depressive, l’attenzione marcata dei medici nei confronti della patologia e l’arrivo di nuovi principi attivi.
“Siamo entrati in una nuova fase strutturale nella quale incertezza e precarietà non saranno condizioni eccezionali, ma una consuetudine”. Sono queste le parole di Walter Ricciardi, direttore di Osservasalute e dell’Istituto di igiene della facoltà di medicina e chirurgia dell’università Cattolica di Roma, commentando il rapporto 2014. “Partendo da questa considerazione – aggiunge – appare quanto mai preoccupante lo scenario che si prospetta per il settore della sanità, uno dei pilastri del sistema di welfare del nostro Paese”. La spesa sanitaria pubblica italiana pro capite nel 2013 è di 1,816 euro, un valore decisamente basso se confrontato con altri paesi. La spesa si è ridotta in tre anni del 2,3%. Nel 2012 il disavanzo sanitario nazionale ammonta a circa 1,043 miliardi di euro, in continua diminuzione dal 2004, con un disavanzo pro capite di 18 euro.
L’Italia conferma il suo invecchiamento: oltre una persona su 5 ha più di 65 anni. Le persone tra i 75 e gli 84 anni sono più di 4 milioni, il 7,6% della popolazione totale. Anche gli ultracentenari sono molto più che raddoppiati nel periodo 2002-2013, passando da circa 6mila del 2002 a oltre 16mila nel 2013. Tre residenti ogni 10mila hanno più di 100 anni, di cui la maggioranza (83,2%) sono donne. In 10 anni l’aspettativa di vita media maschile è aumentata di 2,4 anni, quella delle donne di 1,4 anni. E’ migliorato lo stato di salute degli italiani, che risulta complessivamente buono, con una diminuzione del tasso di mortalità infantile. Confermata l’elevata quota di italiani sovrappeso. La popolazione è perlopiù sedentaria e ha problemi con la bilancia: il 45,8% dei maggiorenni è in sovrappeso e la quota di obesi è aumentata del 2%, raggiungendo il 10,4%. Un grande problema anche tra bambini e adolescenti, colpiti dall’eccesso di peso per il 26,5%. Il consumo di alcool è diminuito, così come i fumatori: mentre nel 2011 fumava il 22,3% degli over 14, nel 2012 sono scesi al 21,9% e nel 2013 al 20,9%. Nonostante questo, è preoccupante l’aumento dei tumori al polmone fra le donne, con un incremento in 10 anni del 18%, e al seno, saliti del 10,5%. Aumenta anche – e del 6,5% – l’incidenza del tumore al colon retto tra gli uomini. Il peggioramento del quadro clinico è registrato prevalentemente nelle regioni del Mezzogiorno, nelle quali gli aumenti sono stati spesso più marcati. “Segnali molto preoccupanti – commentano gli esperti – che testimoniano con forza l’esigenza di investire in prevenzione“.