Scontro concitato in più momenti tra l’ex leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, e il giornalista del Corriere della Sera, Goffredo Buccini, a L’aria che tira (La7). Il tema del dibattito verte sull’eredità di Mani Pulite, che Di Pietro difende appassionatamente, smentendo, in primis, la sua fama di pm “cattivissimo”. Poi spiega la frase di Piercamillo Davigo (“Rivolteremo l’Italia come un calzino”): “Significava voler andare a fondo delle indagini”. Buccini puntualizza: “Voleva anche dire rivoltare moralmente l’Italia, un’idea evidentemente sbagliata“. “Sono proprio curioso di vedere che ti inventi”, ribatte Di Pietro, che rinfaccia al giornalista il suo celebre scoop sull’avviso di garanzia all’allora premier Silvio Berlusconi (Fi), mentre guidava a Napoli un vertice sulla criminalità. Il dibattito esplode quando l’ex pm parla dell’operato del suo pool: “Prima di occuparci di Mario Chiesa, a Milano avevamo fatto tante inchieste. Buccini se lo dovrebbe ricordare, invece di teorizzare complotti politici e di fare il maestro. Eravamo solo funzionari dello Stato che facevano il loro dovere”. E, commentando un articolo dello stesso Buccini, rincara: “La mancata sconfitta della corruzione? E che è, colpa nostra? Andate a leggere i giornali oggi. Tutti pieni di questo fatto: ‘Avete sbagliato’. Noi abbiamo fatto quello che abbiamo potuto fare, fino a quando l’abbiamo potuto fare. Se andate a leggere tutte le carte, vi accorgete che, man mano che siamo andati avanti, ci siamo soltanto dovuti difendere”. Buccini replica: “Mi sembra che da parte tua ci sia dell’acrimonia inutile“. E spiega il suo punto di vista, stigmatizzando l’entrata in politica dell’ex pm di Gisella Ruccia