“Ho fatto una domanda da normale cittadino chiedendo ciò che ritenevo più giusto, che un politico indagato dovrebbe avere l’intelligenza di dimettersi, lei ha risposto in malo modo, poi ha avuto modo anche di scusarsi in rete, cosa che ha fatto, le scuse sono accettate, per me il discorso finisce lì”. Così Alessandro Gassmann a ilfattoquotidiano.it sulla polemica via Twitter dei giorni scorsi con la sottosegretaria ai Beni Culturali Francesca Barracciu (Pd), indagata per peculato nell’inchiesta della Procura di Cagliari sulle cosiddette spese pazze in Sardegna. Martedì scorso l’attore romano l’aveva invitata a dimettersi: “Sottosegretario, intanto che chiarisce, lasci la poltrona pagata da noi? Grazie” aveva twittato.“Intanto lei impari a fare l’attore, può evitare di far pagare il biglietto cinema ai suoi film” aveva risposto piccata la Barracciu, che poi è tornata sui suoi passi ammettendo di “aver esagerato“. “Ma questo la dice lunga sull’arroganza di certa politica nel nostro paese – aggiunge Gassmann – devono sempre ricordarsi che sono pagati da noi e sono al nostro servizio“. E su quell’esortazione a imparare il suo lavoro: “Non me ne può fregare di meno” chiosa. Alessandro Gassmann ne ha parlato ai nostri microfoni in occasione della presentazione a Roma di ‘Se Dio vuole’, opera prima di Edoardo Falcone nelle sale cinematografiche dal 9 aprile che lo vede accanto a Marco Giallini e Laura Morante e per la prima volta nei lunghi panni di un prete: “E’ un prete che mi piace – commenta – e che mi piacerebbe incontrare nella vita” di Patrizia Simonetti