Sciopero dei mezzi pubblici oggi, 30 marzo, in tutta Italia. Ne approfitta Uber – multinazionale americana di trasporto automobilistico privato -, che lancia un’offerta: i nuovi clienti che prenoteranno una corsa e si presenteranno in auto con il biglietto Atm o l’abbonamento, viaggeranno gratis. L’iniziativa riguarda Milano, Torino, Genova e Roma. Ma l’offerta ha già scatenato numerose polemiche: “Fanno come i fascisti”, ha commentato Giovanni Maggiolo della Unica Cgil, “che guidarono i tram durante la guerra, con i tranvieri in sciopero. Una proposta bieca, tutto pur di farsi pubblicità“.
La general manager di Uber, Benedetta Arese Lucini, spiega a sua difesa: “Con questa iniziativa vogliamo fare la nostra parte per aiutare i milanesi a muoversi in un momento di difficoltà. La promozione favorisce la mobilità sostenibile e integrata e promuove la sharing economy”. Non è dello stesso avviso Riccardo De Corato – vicepresidente del consiglio comunale di Milano e capogruppo di Fdi-An in Regione – che risponde alla presidente della contestata multinazionale americana e si esprime sull’idea, considerata pura propaganda, in modo provocatorio: “Evidentemente il settore privato che ha messo sul piede di guerra tassisti e noleggiatori regolari, scatenando polemiche a non finire, deve farsi perdonare la cattiva pubblicità determinata da qualche suo autista”.
Uber ha utilizzato la stessa strategia in altri momenti, come durante la settimana della moda e a Genova, lo scorso 10 marzo, in occasione dello sciopero del trasporto pubblico locale. In una giornata il numero di iscritti aumentò del 200% e le corse effettuate del 57%. L’iniziativa di Uber ha in realtà lo scopo di incrementare clienti ed entrate, ma alimenta sicuramente anche le polemiche dei tassisti.
Il presidente dell’Autorità scioperi, Roberto Alesse, intervistato a RadioUno, è intervenuto sulla questione: “Uber è un servizio privato che, allo stato attuale, non è soggetto ad alcuna disciplina, neanche a livello comunitario. E’ arrivato il momento di riflettere su questa vicenda: chi entra nel mercato non può operare in assenza di regole chiare”.