La giunta di D'Alfonso verso l'acquisto di un nuovo quartier generale. Rifondazione comunista: "Gli imprenditori prima chiedono sempre più volumi da realizzare, poi non riuscendo a piazzarli sul mercato li rivendono alla Regione che li compra sborsando denaro pubblico". Tra chi vende anche il presidente della locale squadra di calcio
La Regione Abruzzo vuole traslocare quasi tutti i suoi uffici nel complesso di 18mila metri quadri La City, in via di ultimazione in un quartiere periferico di Pescara, anche se vicino all’aeroporto. L’operazione costerà oltre 42 milioni di euro e dovrà essere completata entro i prossimi tre anni. È stata firmata infatti una delibera che impegna la giunta regionale abruzzese a valutare “l’eventuale esercizio dell’opzione di acquisto” di La City nel triennio che verrà, per un esborso di 34,7 milioni di euro (che diventano 42,3 con l’iva). L’opzione scelta è quindi quella dell’acquisto con riscatto: intanto, da qui al 2018 la Regione si è assunta l’impegno di affittare “La City” per un canone di locazione pari a 1, 7 milioni di euro l’anno.
L’obiettivo dell’amministrazione D’Alfonso sarebbe quello di razionalizzare le spese. Attualmente la presenza della Regione a Pescara è una e trina: tre sono infatti le sue sedi ufficiali (senza considerare quella dell’Agenzia di promozione culturale). L’ultima di queste, che sorge in pieno centro storico cittadino, è nuova di zecca ed è costata, tra acquisto e manutenzione, quasi dieci milioni di euro nei suoi nove anni di vita. A un certo punto si è scoperto che questo palazzo, di sette piani e 900 metri quadri, acquistato ai tempi di Del Turco, non ottempera come dovrebbe alla normativa antisismica. Insomma, non è sicuro. Servirebbero così altri milioni di euro per la sua messa a norma.
“Questo è un regalo bello e buono. I costruttori prima chiedono sempre più volumi da realizzare, poi non riuscendo a piazzarli sul mercato li rivendono alla Regione che li compra sborsando denaro pubblico. Io avevo proposto di fare un’operazione del genere, ma per reperire in tempi brevi appartamenti da destinare a edilizia sociale, un piano sull’emergenza abitativa che però non è stato preso in considerazione da chi aveva mire più circoscritte – dice Maurizio Acerbo, leader pescarese di Rifondazione comunista – Si tratta di una decisione di puro assistenzialismo: soltanto che invece di aiutare i bisognosi, si aiutano i ricchi”.
L’operazione urbanistica sottesa ai nuovi uffici regionali non progetta in senso moderno lo spazio urbano, come si fece negli anni venti del Novecento coi palazzi del Comune e della Provincia. “Chi ci perde non è solo il cittadino che paga le tasse, ma anche la città – aggiunge Acerbo – Infatti sarebbe stato molto meglio realizzare la nuova sede regionale all’interno della città, e non ai suoi margini, perché un centro di così grande importanza, frequentato giornalmente da migliaia di persone, sarebbe stato motore di riqualificazione urbana e rivitalizzazione economica. Meglio Mussolini e Giacomo Acerbo di questa classe dirigente”. Il complesso “La City” è di proprietà di una cordata di imprenditori e immobiliaristi molto noti nella città adriatica: tra questi figura anche Daniele Sebastiani, presidente della Pescara Calcio. Il progetto venne lanciato sul finire del 2011, con questo slogan: “Nasce nell’area metropolitana Pescara-Chieti il primo polo dedicato interamente agli affari”.