L’ex generale musulmano Muhammadu Buhari, del Congresso dei progressisti (Apc), ha vinto le elezioni presidenziali in Nigeria. Si tratta della prima volta nella storia del paese che la vittoria va a un candidato d’opposizione al Pdp. Il presidente uscente, Goodluck Jonathan, ha riconosciuto la vittoria dell’avversario con uno scarto di circa 3 milioni di voti e si è congratulato con Buhari. Secondo i dati diffusi dalla Reuters dopo il conteggio delle preferenze in tutti e 36 gli Stati nigeriani, il nuovo presidente ha ottenuto 15,4 milioni di voti, contro i 13,3 milioni di preferenze di Goodluck Jonathan.

Ma Usa e Gran Bretagna denunciano “inquietanti segnali” di “interferenze politiche” nel conteggio dei voti. “Finora non abbiamo prove di una sistematica manipolazione del processo elettorale – si legge in un comunicato congiunto Usa-Gran Bretagna – ma ci sono inquietanti segnali che il processo di conteggio potrebbe essere soggetto a deliberata interferenza politica”.

Ad ogni modo, un funzionario del dipartimento di Stato americano aveva dichiarato durante lo scrutinio che gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con chiunque sarà eletto democraticamente in Nigeria, sottolineando “l’impegno per la democrazia che sembra suggerire una adesione alla nuova epoca iniziata in Nigeria del 1999” dimostrato dall’ex generale Muhammadu Buhari negli anni di impegno come leader dell’opposizione.

Il nuovo presidente Nigeriano, aveva già guidato il paese per due anni e con il pugno di ferro, dopo il golpe militare del 1983 ed era stato sconfitto nelle ultime tre elezioni. Questa volta ce l’ha fatta presentandosi alla testa del Congresso di tutti i progressisti, l’Apc, che riunisce i tre partiti di opposizione. Al voto del 2011 promise di instaurare la legge islamica nel nord musulmano e dopo la sconfitta elettorale i suoi seguaci si macchiarono di violenze anticristiane, con un migliaio di morti e 700 chiese distrutte. Questa volta ha promesso libertà religiosa, si è presentato assieme ad un candidato vicepresidente cristiano e si è impegnato assieme a Goodluck Jonathan per impedire ogni violenza post elettorale.

Il generale, che vanta addestramenti militari nel Paese e all’estero, in Gran Bretagna, India e Stati Uniti, è nato nello Stato settentrionale a maggioranza musulmana di Katsina e fu coinvolto in un colpo di Stato nel 1975, anno in cui diventò governatore dello Stato nord orientale del Borno. Si tratta di una delle aree più colpite dalle violenze degli estremisti islamici di Boko Haram e che Buhadi promette di sconfiggere rafforzando esercito e polizia. Di etnia fulani, Buhari è un musulmano sunnita. Sposato due volte, è padre di dieci figli

Il portavoce di Buhari, nel dichiarare la vittoria nelle elezioni presidenziali dice di temere “trucchi” da parte dell’avversario: “Abbiamo vinto le elezioni. Però non siamo ancora al sicuro, perché non sappiamo quali trucchi saranno impiegati dal governo”.

 

 

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