Duecentocinquantamila euro come risarcimento danni per aver criticato, durante un Consiglio comunale, la nomina ad assessore di Veronica Teodoro, che al momento del suo insediamento aveva 19 anni. È questa la richiesta fatta alla consigliera comunale pescarese del Movimento 5 Stelle Enrica Sabatini, da Gianni Teodoro (padre di Veronica), politico pescarese dall’intramontabile forza elettorale. Enrica Sabatini è stata citata in giudizio “per aver esposto il cavaliere Teodoro al pubblico ludibrio della sua immagine e per le sofferenze morali patite dal danneggiato, nonché al grado di sensibilità del danneggiato stesso” ha detto Enrica Sabatini durante l’ultimo Consiglio comunale.
La consigliera grillina sostenne che la figlia di Gianni Teodoro fu nominata assessore “per meriti di famiglia e senza competizione elettorale”. Un “salto generazionale della Dinasty nostrana che lei, caro sindaco, ha avallato prostrandosi alle logiche di partito – ha poi affermato la consigliera Sabatini rivolgendosi al primo cittadino di Pescara, Marco Alessandrini – La signorina Teodoro, per sua pubblica ammissione, non la conosceva e anche lei, caro sindaco, non conosceva la rampolla, per sua stessa pubblica ammissione”.
Il caso Teodoro nel luglio scorso fece il giro d’Italia, e non solo. Veronica si ritrovò assessore “a sua insaputa”: il suo nome venne proposto direttamente da papà Gianni per “equilibri di coalizione”, e il neo-sindaco Alessandrini non fece obiezioni. A vent’anni non ancora compiuti, la studentessa Veronica Teodoro divenne l’assessore più giovane d’Italia nei Comuni sopra i centomila abitanti. “L’assessore Veronica Teodoro ha la maturità classica ed è iscritta a Giurisprudenza a Bologna: è una figura perfettamente in linea con il rinnovamento che il Paese ci chiede, un po’ sull’esempio del ministro Maria Elena Boschi, giovane, bella, e anche lei avvocato” spiegò a ilfattoquotidiano.it Gianni Teodoro, suo padre.
“All’epoca parlai di ‘familismo amorale’ – ha aggiunto Enrica Sabatini – contestando le sue scelte politiche, e queste due parole hanno profondamente turbato il cavaliere Teodoro, che si è prontamente sostituito alla figlia (non sarebbe la prima volta), e pur non essendo protagonista del gioco politico di questo consiglio comunale mi ha chiesto, a nome sempre della famiglia, il risarcimento record di 250 mila euro”. La consigliera pentastellata ha concluso così il suo intervento: “Esiste ancora il diritto di critica politica? Un confronto politico e dialettico, oppure bisognerà piegarsi alle rappresaglie, alle minacce, alle intimidazioni più o meno velate? Quale domani politico ci aspetta?”.
Questa la replica del consigliere comunale Piernicola Teodoro, fratello di Gianni, zio di Veronica: “Quello che ha affermato sarà tenuto in buona considerazione. La invito a riflettere prima di dare fiato ai denti. Da oggi in avanti non le permetterò di dire più nulla fuori le righe”.