Botta e risposta tra l'europarlamentare azzurro e l'uomo ufficialmente in corsa in quota Salvini. "La Lega governa già in Lombardia e Veneto, a Genova serve un uomo del centrodestra". La replica: "La Regione non può andare in mano a un non ligure"
“Mai un leghista alla guida della Regione Liguria”. Firmato Giovanni Toti. “I Liguri non voteranno un non ligure come Toti”. Firmato Edoardo Rixi. Non comincia affatto bene la convivenza, probabile ma non ancora ufficiale, fra il portavoce di Berlusconi e il capogruppo in Regione della Lega Nord. Un accordo segreto, ma non troppo, fra Berlusconi e Salvini ha assegnato la leadership elettorale in Liguria a Forza Italia che ha scelto di candidare Toti. Rixi era stato già intronato da Salvini come candidato della Lega Nord, ora dovrà fare un passo indietro. Ed appoggiare lealmente colui che gli ha di fatto sfilato la candidatura che sembrava già assegnata. Tutto deciso? Non proprio. Non è escluso che l’accordo fra i due leader salti in aria alla prova dei fuoco. Ipotesi niente affatto peregrina, a giudicare dall’accoglienza che fredda è dire poco con cui il centrodestra ligure, nelle sue svariate declinazioni, ha accolto la notizia di Toti capolista. La critica più gentile è: “Non vogliamo candidati paracadutati dall’alto”.
Giovanni Toti non vorrebbe commentare (“la mia candidatura non è ancora ufficiale”). Con Ilfattoquotidiano.it si lascia infine andare a qualche considerazione puntuta: “Escludo che possa esserci un candidato leghista in Liguria, Toscana e, quando si voterà, in Piemonte. La Lega già governa in Lombardia e, spero, continuerà a governare con Zaia in Veneto. In una Regione come la Liguria, devastata dal malgoverno del Pd e dallo scandalo delle primarie, dobbiamo scendere in campo per vincere. Non ci sarà quindi una coalizione a traino leghista. E’ necessario rispettare certi equilibri e Forza Italia, federando le varie forze, ha sempre garantito pari dignità a tutti i suoi alleati, grandi e piccoli”. Toti ha casa a Bocca di Magra e ha vissuto la sua giovinezza alla Spezia. “Non sono un estraneo in Liguria. E sono stato eletto a Bruxelles anche con i voti dei liguri. Rixi? Mai visto in vita mia. Me ne parlano come una persona molto impegnata e corretta. Avrebbe tutti gli atout per governare bene”. Come vice di Toti, s’intende. Di un ticket Toti-Rixi però nessuno parla. Per ora.
Sul piano politico Rixi oppone a Toti un ragionamento elementare: “Da ligure dico che il centrodestra deve candidare un personaggio che possa convincere i tanti elettori scettici o disamorati della politica ad andare alle urne, oltretutto in un giorno, il 31 maggio che apre il ponte del 2 giugno. Non mi sembra che Toti possa aiutarci in questo senso. Niente di personale contro di lui, ma conosco i nostri elettori, gente che non ama le novità, noi liguri siamo conservatori, persino a sinistra continuano a votare il Pd… Non sono certo che sceglieranno per un candidato che arriva da fuori . Siamo di fronte ad un’occasione storica per battere la sinistra, purché il nostro candidato aggreghi tutte le forze che si oppongono a Burlando e soprattutto a Raffaella Paita che giudico peggiore del governatore uscente. Paita ha una visione personalistica della politica, sta battendo ogni angolo della Regione facendo promesse a tutti. L’ultima giunta ha approvato finanziamenti a pioggia che inonderanno centinaia di paesi. Ma non è affatto detto che tutti i sindaci siano disposti ad appoggiare il Pd…”.
Berlusconi e Salvini, hanno trovato l’accordo sulle comuni strategie elettorali in quattro regioni. L’intesa è maturata dopo un lungo incontro ad Arcore domenica 22 marzo, ed è stata ribadita giovedì scorso in una telefonata fra i due leader. Eppure non è ancora diventata ufficiale. Sintomo chiaro dei mal di pancia che ha suscitato in periferia. Lo rivela al fattoquotidiano.it una fonte vicina all’ex premier, che ha richiesto di restare anonima. “In Veneto Forza Italia appoggerà senza riserve Luca Zaia. In Campania la Lega si è impegnata a non presentare liste di disturbo a Forza Italia. In Toscana, dove le probabilità di vittoria sono oggettivamente ridottissime, ciascuno andrà per conto proprio. In Liguria, Lega e Forza Italia appoggeranno unitariamente Giovanni Toti”. Le ragioni del ribaltone ligure? Visto dalla parte di Forza Italia, Rixi è un’anatra zoppa, indebolito dall’inchiesta della procura sulle spese pazze in regione, in cui risulta indagato per peculato. Meglio Toti, quindi, che non ha conti aperti con la Giustizia e ha molta visibilità anche nazionale. E poi ci sono opportunità di carattere generale. La Lega gonfia troppo il petto e deve essere tenuta a bada.
Finché non arriverà l’investitura ufficiale di Toti, in Liguria molti –e non soltanto Rixi e i leghisti – sperano che il ribaltone possa essere annullato. Un mese fa Salvini era sceso a Genova proprio per intronare Rixi candidato della Lega Nord. E il giovane vice di Salvini nella segreteria nazionale del Carroccio era partito a testa bassa in campagna elettorale. Aveva fatto stampare e affiggere centinaia di manifesti con la sua faccia e la scritta: “Rixi presidente”. E si era messo a battere la regione. La valutazione negativa su Rixi è contestata, ovviamente, dai leghisti e anche dagli spezzoni del centrodestra staccatisi da Forza Italia. Gino Morgillo, consigliere in regione e fondatore di Liguria Libera, ha parlato di “eutanasia di Forza Italia”. Lo scontento dilaga. E i giochi non sono ancora chiusi.