Quando ti invitano a un viaggio-stampa per la presentazione di un nuovo programma televisivo, non sai mai se accettare o no. Viaggio e alloggio pagato da chi manda in onda il programma, tutto organizzato alla perfezione, un paio di giorni francamente piacevoli in compagnia di colleghi e con un impegno richiesto non certo esagerato. E poi di quel programma devi anche scriverci, con tutti gli scrupoli del caso. È quello che è successo con DeA Kids, il canale satellitare per bambini di De Agostini che ha organizzato una trasferta a Barcellona per presentare X Makers, nuovo ambizioso programma condotto da Giovanni Muciaccia (sì, quello di Art Attack), in onda da venerdì 3 aprile alle 20, una volta a settimana, sul canale 601 del bouquet Sky. Per fortuna, però, questa volta abbiamo superato l’abituale ritrosia e ci siamo accodati alla compagnia. Per fortuna, perché X Makers è un bel programma. E visto che i programmi per bambini sono spesso una serie ininterrotta di versetti e canzoncine, come se i ragazzini fossero tutti scemi, questo format ai nostri occhi è sembrato quasi rivoluzionario.
Si tratta, in pratica, del primo format televisivo in Europa che avvicina i bambini alla digital fabrication, alla robotica e al mondo delle stampanti 3D. Con un linguaggio ovviamente adatto ai più piccoli, Muciaccia guida i giovani telespettatori alla scoperta degli ultimi ritrovati che entro pochi anni saranno i protagonisti di una nuova rivoluzione tecnologica. Al suo fianco, tra fiction e divulgazione scientifica, il fisico Massimo Temporelli (responsabile di uno dei FabLab di Milano) e i giovani Francesco Marchioro e Giulia Palaferri. A completare la squadra, poi, c’è l’androide iCub, piccolo robot umanoide creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e che stavolta presta i propri bulloni alla tv. Nella prima puntata, per esempio, gli X Makers prenderanno un normalissimo monopattino e lo trasformeranno in qualcosa di molto più accattivante e al passo coi tempi. Con una stampante 3D verranno realizzati degli abbellimenti estetici che lo faranno somigliare a un Tirannosauro, mentre un piccolissimo trapano (con batteria annessa) lo farà muovere senza fatica. Dulcis in fundo, un piccolo congegno informatico permetterà al bambino di turno di “chiamare” il monopattino con un fischio, un po’ come faceva Zorro con il suo cavallo.
Le stampanti 3D sono forse la novità più interessante di questo programma. E proprio nei due giorni trascorsi a Barcellona, abbiamo avuto la possibilità di visitare il Fab Lab della città catalana, primo in Europa e poi seguito da molti altri anche nel nostro paese. In uno spazio enorme che somiglia molto a una vecchia bottega artigiana un po’ disordinata, giovani e brillantissimi “makers” hanno spiegato a un manipolo di increduli giornalisti italiani come funziona il marchingegno, stampando qualche piccolo oggetto per accrescere l’effetto stupore. Da quello che questi visionari ci hanno raccontato, sembra davvero che dobbiamo prepararci all’ennesima rivoluzione tecnologica, che cambierà per sempre le nostre abitudini. Il tutto in tempi molto più brevi di quello che possiamo immaginare.
È anche per questo che X Makers è un programma utile: prepara i nostri figli all’inevitabile, permettendo loro di non farsi prendere alla sprovvista quando tutto cambierà (perché cambierà sul serio e in meglio). Il rammarico è che un format del genere non vada in onda sulla Rai, che ancora propina ai bambini prodotti di scarsa qualità e che guardano al passato, non al presente delle nuovissime generazioni. Chi ha Sky, non perda l’occasione di guardare il programma con i propri bambini (è magnetico anche per gli adulti, fidatevi). Chi non ha l’abbonamento alla tv satellitare, non si disperi: si informi su qual è il Fab Lab più vicino e dedichi un pomeriggio alla scoperta della stampa 3D e di altre mille diavolerie tecnologiche che divertiranno (ed educheranno) adulti e bambini.