Nel mirino dei pm Pasqualino Ruberto, l'ex presidente dell'associazione e oggi candidato a sindaco di Lamezia Terme. Si vuole fare chiarezza sulla società diventata un ‘assumificio’ funzionale alla candidatura, con il centrodestra dell'aspirante primo cittadino
Il fascicolo non è più contro ignoti. Per le centinaia di assunzioni fatte tra novembre e gennaio “Calabria Etica”, la Procura di Catanzaro ha iscritto nel registro degli indagati Pasqualino Ruberto, l’ex presidente dell’associazione e oggi candidato a sindaco di Lamezia Terme. La notizia è apparsa oggi sul Quotidiano del Sud.
L’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti è abuso di ufficio. L’autorità giudiziaria intende fare chiarezza sulle assunzioni disposte dalla società inhouse della Regione Calabria che si sarebbe dovuta occupare di progetti di assistenza alle famiglie disagiate e che potrebbe invece essere diventata un ‘assumificio’ funzionale alla candidatura, con il centrodestra, di Pasqualino Ruberto, nominato presidente di “Calabria Etica” dall’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Al momento, il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e il sostituto Graziella Viscomi stanno analizzando le centinaia di documenti sequestrati nelle scorse settimane dai carabinieri del comando provinciale di Catanzaro.
Non è escluso che, nei prossimi giorni, il candidato a sindaco possa essere convocato in Procura per essere interrogato e fornire spiegazioni non solo sui 700 contratti di assunzione (per un costo di oltre un milione e 300mila euro a carico della fondazione “Calabria Etica”) ma anche sui progetti realizzati con l’ex assessorato regionale di Nazareno Salerno. Gli investigatori vorrebbero capire come mai, tranne pochi casi, tutti gli assunti sono residenti a Lamezia Terme, guarda caso nella stessa città in cui Ruberto si è candidato a sindaco. Membro dell’assemblea nazionale del Nuovo centro destra, il nome di Ruberto era tra gli assessori della giunta comunale di Lamezia sciolta nel 2002 per infiltrazioni mafiose.
Ritornando all’inchiesta, nei giorni scorsi i dipendenti della Fondazione “Calabria Etica” hanno tenuto una conferenza stampa per difendere Pasqualino Ruberto e si sono scagliati contro i giornalisti. “È essenziale il diritto alla verità, così come il diritto di non infangare la dignità dei lavoratori – hanno affermato – Si parla di assunzioni, non è la verità, siamo co.co.pro”. Co.co.pro. che a volte superavano i 100mila euro come quelli della fidanzata di Ruberto, Bianca Maria Vitalone, che si è poi dimessa dopo che è scoppiata la polemica. La donna aveva beneficiato di un contratto triennale da 114mila euro, firmato dal compagno. Ma nell’elenco degli assunti ci sarebbero anche la sorella e alcuni parenti stretti del socio del suo studio.
Ruberto è il presidente dell’associazione politica “Labor”, motore della sua campagna elettorale, che guarda caso avrebbe benificiato dell’assumificio “Calabria Etica”. Alcuni animatori della sua associazione, infatti, avevano beneficiato di contratti che vanno da 24mila euro a 71 mila euro all’anno. Gli stessi che pomeriggio hanno organizzato la quarta tappa della campagna elettorale di Pasqualino Ruberto “…tra la gente” a Fronti, una frazione di Lamezia Terme.