Trovato morto Andrew Getty. Le immagini fornite dall’agenzia fotografica di famiglia
La famiglia Getty, una delle più ricche del mondo, è di nuovo sulle prime pagine per la misteriosa morte, avvenuta a Los Angeles, di Andrew Getty, 43enne nipote di Paul, il megamilionario fondatore della dinastia. I Getty diventarono popolari in Italia negli anni Settanta quando Paul jr, diciasettenne nipote del magnate, fu rapito a Roma dalla ‘ndrangheta, venendo liberato quattro mesi più tardi dopo il pagamento di un miliardo ma soprattutto dopo che i suoi sequestratori gli avevano mozzato un orecchio, spedito poi alla famiglia. Tra le tante attività dei Getty, tra le quali ci sono anche fondazioni e musei tra i più belli del mondo (compreso quello di Venezia) una delle più floride e conosciute è la Getty Images l’agenzia di immagini che distribuisce scatti e filmati in tutto il mondo. Ironia della sorte, le prime giunte ai giornali, sulla morte di Andrew, arrivavano proprio dall’agenzia di famiglia.
Troppa violenza in Venezuela, i campioni diventano americani
Il campionato professionistico di baseball, che inizia proprio in queste ore, ha tra i suoi principali protagonisti molti giocatori sudamericani ed in particolare del Venezuela, stato dove il baseball è considerato sport nazionale, anche prima del calcio. Sono decine i giocatori venezuelani che giocano un po’ dovunque, molti nella lega principale tanti altri in quelle minori, che fungono da sala d’aspetto per il grande show. Tra i più conosciuti c’è sicuramente Miguel Montero sotto contratto con i Chicago Cubs. Come tutti i suoi compatrioti, Montero risiede in america ma è ancora cittadino venezuelano e, a campionato fermo, torna spesso nel suo paese d’origine. Il suo ultimo viaggio, però, doveva durare due settimane ma si è invece ridotto a poco meno di tre giorni, con Montero che è ritornato precipitosamente negli Stati Uniti, rimpatriando anche moglie e figli e decidendo poi di chiedere immediatamente la nazionalità americana. Questo perché la pericolosità raggiunta da Caracas, come ha dichiarato lo stesso giocatore, è oramai impossibile da sopportare. Per le vie della città non si può girare con una macchina decente, indossare orologi di marca mentre i furti nelle case sono oramai una tale routine che la polizia non li registra nemmeno più. In particolare i personaggi più in vista, come sportivi e star dello spettacolo sono i più bersagliati dai criminali. Con Montero, altri giocatori come Miguel Cabrera, Carlos Gonzales e Victor Martinez si sono detti pronti a fare le stesse mosse legali per lasciare definitivamente il Sudamerica. Il Venezuela è uno dei posti più pericolosi al mondo, con la capitale Caracas che è al secondo posto “globale” tra le città con il maggior numero di omicidi nell’arco di un anno.
Il ponte non c’è più, il navigatore non lo sa: e l’automobilista ci casca
Alla periferia di Chicago, un uomo che stava guidando seguendo le indicazioni del navigatore di cui era dotata la sua macchina è finito giù da un ponte in costruzione, uccidendo la moglie che gli stava a fianco e rimanendo gravemente ferito nell’incidente. Le mappe del navigatore non erano infatti aggiornate sul fatto che il ponte, che l’uomo aveva deciso di attraversare, fosse stato completamente sventrato per essere sostituito nei prossimi mesi. La polizia sta adesso accertando se, al di là delle informazioni errate del gps, i lavori in corso fossero evidenziati nel migliore dei modi, anche se, come risulta dai rilievi, il guidatore avrebbe evitato di proposito una serie di “new jersey” in cemento sistemati sul posto proprio per impedire il passaggio sul ponte inesistente.
La buona azione: danno da mangiare ai cerci (che muoiono per blocco intestinale)
Quando si dice non dare cibo agli animali selvatici… Gli abitanti di South Hampton, nel New Hampshire, uno degli stati appena uscito dal peggior inverno che la storia ricordi, se ne sono resi conto di persona… Sommersi da metri di neve e limitati per settimane nei loro movimenti, i cittadini di South Hampton hanno pensato di dare una mano ai numerosi cervi residenti nei boschi della zona, anche loro in apparente difficoltà per le condizioni climatiche. Per aiutarli, hanno portato loro periodicamente del cibo che però sembra adesso essere stata la prima causa per la morte di almeno dodici esemplari. L’autopsia degli stessi ha infatti rilevato che la causa della morte sarebbe un blocco intestinale derivato dall’ingestione di sostanze che per un cervo non sarebbero assolutamente sostenibili.
I 15mila followers della scavatrice su Twitter
Dopo quasi un anno e quattro mesi, la testa di Bertha, la più grande scavatrice al mondo per tunnel sotterranei, è stata rimossa dai centinaia di operai che in tutto questo tempo avevano tentato invano di ripararla. Il tutto è successo a Seattle, dove Bertha era in azione per scavare un tunnel che passasse sotto la città, ma con solo il 10% del lavoro completato, una delle lame della testa della scavatrice era andata in frantumi, incastrandosi nella roccia e fermando prematuramente i lavori. La posizione della talpa aveva da subito creato dei grossi problemi, problemi che erano poi aumentati con il passare del tempo considerando che Bertha pesa più di 2000 tonnellate. La riparazione dovrebbe essere completata per agosto e verrà documentata, come tutto quello che è accaduto in questi mesi su Twitter, dove Bertha ha piu’ di 15.000 followers.
Le case in legno sono pericolose
Magari, facendo zapping, avrete incrociato una trasmissione televisiva che elenca i mille modi più stupidi per morire. Beh,i produttori dello show potranno aggiungere adesso la storia di una donna di Lancaster, alla periferia di Los Angeles che è rimasta uccisa nel sonno mentre stava riposando nella sua tranquilla casetta di periferia. Ad ammazzarla, un camion guidato da un ubriaco che al momento dell’incidente stava anche mandando messaggi con il telefonino, che, sbagliando una curva, ha letteralmente travolto la villetta costruita in legno, uccidendo sul colpo la malcapitata.