Duro attacco dell'associazione nazionale esperti infortunistica stradale: dal 2000 in poi “il legislatore non ha fatto altro che emanare provvedimenti per favorire le assicurazioni", tagliando i risarcimenti e credendo alle bugie delle compagnie
“Gli interessi economici sono stati fatti valere più del diritto alla salute, con buona pace della nostra Costituzione”. Parola di Luigi Cipriano, presidente dell’associazione nazionale esperti infortunistica stradale Aneis, che non potrebbe essere più chiaro in riferimento al ddl sulla concorrenza che include anche la riforma della Rc Auto. Cipriano sostiene che il governo è diventato “il più strenuo difensore degli interessi delle lobby assicurative piuttosto che il garante dei diritti degli italiani”.
Secondo le stime – che Il Fatto Quotidiano.it aveva anticipato a febbraio – con le nuove tabelle per il calcolo dei risarcimenti le compagnie potrebbero arrivare a risparmiare il 40% sui danni biologici di lieve entità e fino a 500mila euro nei casi più gravi. In Italia, tra il 2002 ed il 2014, gli incidenti sono calati del 60% (sulla strade del Belpaese si contabilizza comunque ancora il maggior numero di morti di tutto il Vecchio Continente), mentre i premi, afferma l’Aneis, sono lievitati “del 220% e oltre”. Cipriano si interroga su come sia possibile “che le assicurazioni dichiarino il settore in perdita”. Ma soprattutto si chiede “come mai il governo, pur avendo a disposizione precisi dati dell’Istat continua a credere alle bugie delle compagnie”. Secondo l’Aneis le “martellanti campagne di disinformazione” messe in campo dalle società di assicurazione hanno influenzato “sempre più un legislatore disattento e credulone, colpevolmente ignorante in materia”.
A giudizio di Cipriano, dal 2000 in poi “il legislatore non ha fatto altro che emanare provvedimenti per favorire le assicurazioni a totale discapito dei danneggiati, tagliando continuamente e costantemente i risarcimenti, dapprima per le micro invalidità, ora anche per le macro invalidità”. Già nel gennaio del 2014 (quando Renzi era ancora sindaco di Firenze e neo segretario del Pd, ma non premier) Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) aveva avvertito: “Renzi non offenda le vittime della strada e decida se stare dalla loro parte o con Unipol”, definendo l’emendamento sul danno da morte “un cinico regalo alle compagnie di assicurazione”. L’associazione aveva contestato la decisione di prendere “come oro colato” l’analisi della Boston Consulting Group, una società “pagata dalle compagnie, che lavora per le compagnie di assicurazioni e che ha come fonti solo le assicurazioni per arrivare a decurtare per decreto il valore della vita umana”.
Nel 2011, un pronunciamento della Cassazione aveva stabilito che il risarcimento del danno biologico dovesse avvenire applicando le tabelle redatte del Tribunale di Milano, orientamento ribadito anche nel 2013: “Ma il Governo – rincara Cipriano – sempre molto sensibile ai desiderata delle compagnie, ora vuole metter mano anche agli importi dei risarcimenti per le macro lesioni permanenti, dimezzandoli, alla faccia dell’equità”. Un attacco frontale al Governo Renzi: “Non si può parlare di modifiche ai risarcimenti per gravi o gravissime lesioni e pensare che siano vantaggiose per i consumatori”, commenta sempre il presidente dell’Aneis. “Sono certo che se un consumatore sapesse e capisse che risparmiare 100 euro sulla polizza significa ottenere un risarcimento ridotto e non equo, rinuncerebbe allo sconto”. Lo scorso febbraio poi è entrata in vigore anche l’obbligatorietà della negoziazione assistita prima dell’avvio di una causa per risarcimento danni legato a un incidente stradale. Ma la convenienza per l’automobilista è tutta da verificare: se infatti il procedimento termina accerta che il sinistro è stato causato da lui o anche solo che c’è stato un concorso di colpa, è comunque tenuto al pagamento dell’intero onorario all’avvocato.