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Riforme costituzionali: online il nuovo sito del ministro Boschi, ma è anti-2.0

La Boschi ha da oggi un nuovo sito. Anche se resta on line il vecchio http://riformecostituzionali.gov.it/.

In pratica, http://www.riforme.gov.it, è un mega-contenitore in cui trovano spazio le attività del ministro e tutte le informazioni ad esse collegate. Da questo nuovo sito si possono raggiungere i siti delle tre strutture amministrative di supporto al ministro Boschi, anche questi rinnovati: Dipartimento per le riforme istituzionali – dove è possibile trovare approfondimenti dettagliati sui temi delle riforme; Dipartimento per i rapporti con il Parlamento – in cui sono pubblicate informazioni relative all’attività parlamentare; Ufficio per il programma di Governo – dove si può verificare il monitoraggio e lo stato di attuazione delle politiche governative. Il progetto dei nuovi siti è stato realizzato a ‘costo zero’, attraverso la collaborazione tra l’Ufficio stampa del ministro, il Dipartimento per le politiche di gestione, promozione e sviluppo delle risorse umane e strumentali, e con il supporto delle tre strutture amministrative.

A costo zero per modo di dire, nel senso che è stato realizzato dai dipendenti delle strutture interne, che si spera comunque abbiano ricevuto dei giusti compensi. So quanto possa essere difficile mettere in piedi una struttura web da zero, e quanta dedizione e cura bisogna dedicarci: organizzare le informazioni, strutturare una navigazione decente. Non è cosa da poco e va fatta da professionisti, persone competenti e preparate.

L’errore più lampante e che mi lascia sempre sconcertato quando navigo un sito della pubblica amministrazione, è il completo disinteresse e attenzione ai social network.

Non dico che dovessero dotarsi di una redazione social per le news, ok quello è un passo successivo. Ma il sito prima di tutto deve essere pensato per essere fruito correttamente su Facebook (mancano completamente i tag open graph: provate a condividere qualsiasi articolo e capirete di cosa sto parlando). Mancano banalmente i tasti di condivisione sui social network delle notizie e delle informazioni, e in ultimo non meno importante la possibilità di commentare le news e un’area di registrazione.

Guardate un po’ http://italia2014.eu/it/ questo sito, è il sito del semestre europeo, mi sembra davvero molto simile. Stessa homepage, medesima struttura di navigazione. Ma con piccole differenze, in pratica è lo stesso sito de-socializzato, ovvero privo di tutti gli strumenti social (non c’è box Twitter, niente open graph per Facebook, e sopratutto non ci sono canali social di riferimento)

Insomma benvenuti nel 1999. Il nuovo sito della Boschi a costo zero sì, ma con troppe sviste.