Franco Gabrielli è stato nominato prefetto di Roma dal Consiglio dei ministri dopo la proposta di Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno ha trasmesso a Matteo Renzi la proposta di nomina per l’attuale capo della Protezione civile, dopo che è scaduto il mandato di Giuseppe Pecoraro. Gabrielli, toscano di Montignoso, ex compagno di scuola di Enrico Letta, in passato è stato capo della Digos a Roma e direttore del servizio centrale antiterrorismo della direzione centrale della polizia. In passato si è occupato, tra l’altro, delle indagini sugli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi. Per un anno e mezzo è stato a capo dei servizi segreti civili, accompagnando il passaggio dell’agenzia da Sisde a Aisi. Prefetto dell’Aquila nominato tre giorni dopo il terremoto, è stato vicecommissario vicario dell’emergenza legata al sisma, accanto all’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Gabrielli guida la Protezione civile dal 2010. Con questo incarico ha probabilmente ricevuto la maggiore visibilità soprattutto per le operazioni di recupero e trasferimento della Costa Concordia dall’isola del Giglio al porto di Genova.
Carattere schietto, abituato a parlare apertamente, protestò con tutto il governo (facendosi sentire anche al Quirinale) quando la Protezione civile fu svuotata pian piano dei suoi poteri. La scelta della poltrona di Roma per Gabrielli può essere letta in due modi. Da una parte, certo, è un’attestazione di fiducia di Renzi perché la prefettura di Roma avrà compiti delicati nei prossimi mesi, dopo l’esplosione dell’inchiesta Mafia capitale. Dall’altra si libera un’altra casella nella “squadra” di Palazzo Chigi dove il capo del governo può nominare un collaboratore di sua fiducia. Quanto a Gabrielli è stato spesso indicato, in passato, come possibile capo della polizia. Per ora per lui c’è la prefettura della Capitale.