Mentre si susseguono gli scandali che investono la politica nazionale, le sofferenze delle periferie nelle città italiane crescono e con loro i disagi delle persone che le abitano. Servizio Pubblico Più ha fatto un viaggio nella Milano che si appresta ad inaugurare l’Expo 2015, tra la nuova skyline dei grattacieli e le periferie di Lorenteggio e Giambellino dove crescono le tensioni tra chi aspetta una casa, chi ancora non la ha e chi la occupa, magari abusivamente. Nel frattempo, il leader della Lega Matteo Salvini chiede l’arrivo dell’esercito, mentre l’Aler (l’Azienda Lombardia per l’edilizia residenziale) è in crisi. E la Regione, guidata dal leghista Roberto Maroni, non riesce ad assegnare le migliaia di appartamenti liberi.
Tra gli ospiti della puntata speciale di Servizio Pubblico Più, l’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio, Dijana Pavlovic, attrice serba (di etnia rom) e vice presidente nazionale della Federazione rom e sinti insieme e l’architetto Stefano Boeri.
Santoro: “Gli scariolanti prenderebbero i dirigenti della Concordia a calci nel c…”
Editoriale di Michele Santoro che, sulle note della canzone “Gli scariolanti”, si rivolge a Massimo D’Alema, in apertura della puntata speciale di Servizio Pubblico Più: “Gli scariolanti erano i braccianti che trasportavano la terra per costruire gli argini dei fiumi. Gli scariolanti hanno fondato la cooperativa Concordia, la stessa che ha comprato le 2000 bottiglie del vino di D’Alema. I dipendenti della Concordia descrivono D’Alema come uno disposto a “mettere le mani nella merda”. Se tornassero gli scariolanti, sono sicuro che prenderebbero i dirigenti della Concordia a calci nel culo”. E aggiunge: “D’Alema, chi sarà condannato è colui che ha creduto in lei perché sarà costretto a tifare Renzi. Salvini invece corre il rischio di diventare il lider maximo, altro che D’Alema” (GUARDA IL VIDEO)
Milano, vite di periferia: la storia di Anna Di Vita, uccisa al Lorenteggio
Lontano dai nuovi grattacieli di Milano, c’è la periferia con le sue case popolari, una volta abitate da operai, oggi da vecchi e abusivi. Chiunque può entrare negli appartamenti, i portoni sono aperti e il servizio di portineria è inesistente. Nelle case Aler di Lorenteggio, nell’aprile 2014, è stata uccisa la signora Anna Di Vita, 83 anni. Dopo nove mesi di indagini, un’impronta digitale incastra il ladro-assassino: Costantin Ionut Liusnea, 22 anni romeno e vicino di casa della signora Anna. “Era sempre ben vestita, capelli ben fatti. Aiutava tutti i suoi vicini stranieri”, dice una donna alla nostra Giulia Cerino. “Il rumeno che l’ha uccisa aveva fatto dei lavori a casa sua, lo conosceva bene, per questo gli ha aperto la porta”. Servizio Pubblico è partito sulle sue tracce, raggiungendo la madre in Romania per la seconda parte del nostro reportage, ma non prima di avervi raccontato come si vive ai margini della città, dove le sirene di Expo non arrivano e l’emergenza abitativa, dopo anni di mala gestione della politica, ha fatto esplodere la conflittualità. Il reportage di Giulia Cerino e Walter Molino (GUARDA IL VIDEO)
Romania: sulle tracce del presunto assassino di Anna Di Vita
Constantin Ionut Liusnea è un ragazzo di 22 anni nato a Botoșani, nel nord della Romania. Secondo gli investigatori sarebbe lui l’assassino della signora Anna Di Vita, trovata morta il 10 aprile del 2014 nelle case popolari di via dei Gaggioli a Milano, dopo un furto finito finito male. Pablo Trincia è andato nella città d’origine del ragazzo per conoscere la madre di Constantin e rimettere insieme i pezzi di una vicenda che ha alzato i livello di allerta sulle condizioni di vita nelle periferie milanesi e nei quartieri popolari dell’Aler, il colosso che gestisce quasi 90 mila alloggi (GUARDA IL VIDEO)
Un abusivo a Milano: “Noi italiani siamo qui abbandonati a noi stessi”
“Noi italiani siamo qui abbandonati a noi stessi. Mi sento profugo nel mio Paese”. E’ lo sfogo di Andrea, un abusivo di Milano, intervistato da Andrea Casadio. A Milano ci sono 10mila case popolari vuote: molte sono occupate abusivamente. Come quella in cui vivono Nicola e Antonia, due figli di quattro e un anno. “L’Aler ci faccia pagare l’affitto, invece di buttarci fuori”. Nicola, disoccupato fino a un mese fa, ora guadagna 400 euro al mese. “Come pensano che possiamo tirare avanti così?” (GUARDA IL VIDEO)
Borghezio: “I nomadi rubano posti nelle graduatorie ai nostri connazionali”
L’eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio, accusa: “I nomadi rubano posti nelle graduatorie ai nostri connazionali”. L’attrice Dijana Pavlovic, portavoce della Consulta rom e sinti di Milano, dà un’altra versione: “Ci sono rom che aspettano una casa popolare da 15 anni. Parliamo di cittadini italiani a tutti gli effetti. Basta alimentare tensioni: i quartieri vengono abbandonati per errori della politica. Finchè non diventano bombe sociali, nessuno se ne occupa. Tutte le persone devono essere uguali alla legge; tutti gli abusivi, tutti i criminali devono essere uguali. Lo sgombero di una casa popolare costa minimo 5 mila euro. Quando si butta via una famiglia le forze dell’ordine spaccano e murano e questo è un costo” (GUARDA IL VIDEO)
Ruotolo: “Caro sgombero, quanto ci costi?”
Liberare una casa occupata abusivamente costa in media 4000 euro, ma in realtà le spese sono molto più elevate. Sandro Ruotolo racconta come funziona il meccanismo degli sgomberi a Milano. E soprattutto chi lo gestisce per conto dell’Azienda lombarda di edilizia residenziale. Da 10 anni è sempre la stessa società: la RRS di Buccinasco (GUARDA IL VIDEO)
La storia Anna Di Vita, uccisa nel quartiere Lorenteggio di Milano
Il reportage di Giulia Cerino, Giuseppe Borrello, Walter Molino, Pablo Trincia e Andrea Casadio sulla situazione del quartiere Lorenteggio di Milano. Viene raccontata la storia di Anna Di Vita, uccisa da un ladro rumeno nella propria casa. un’impronta digitale presente in casa gli inquirenti sono risaliti a Costantin Liusnea, ventenne poi fuggito dopo 3 giorni dall’omicidio. Attualmente, Costantin è in carcere in Grecia. Trincia va a Botosani, nel nord della Romania, il paese di Costantin Liusnea, e incontra la mamma del ragazzo (GUARDA IL VIDEO)
Gli sgomberi a Milano e le proteste dei comitati di quartiere
Milano, quartiere San Siro. La polizia sgombera una famiglia romena da una casa popolare occupata abusivamente. I comitati di quartiere si uniscono e respingono le forze dell’ordine. “Se tutte le case venissero assegnate, non ci sarebbero più occupazioni abusive”, racconta una ragazza. “E invece la graduatoria dell’Aler è bloccata, ci sono 10mila appartamenti vuoti”. Borghezio, in visita al quartiere, promette di occuparsi dei casi di sfratto, ma intanto i politici latitano o vorrebbero inviare l’esercito. Il servizio di Giuseppe Borrello (GUARDA IL VIDEO)
Borghezio vs Pavlovic: “Voi, sinti e rom, lavatevi la bocca!”
Duro alterco tra Dijana Pavlovic e Mario Borghezio, che accusa: “Voi non denunciate i romeni!”. Il leghista parla della situazione di illegalità e alla Pavlovic, che nel precedente intervento aveva affermato che la polizia spacca i sanitari negli sgomberi, ribatte: “Chiedetevi come mai gli abitanti delle case popolari ce l’hanno con voi. Gli zingari devono lavarsi la bocca prima di parlare male della polizia italiana. Voi zingari, sinti e rom, lavatevi la bocca. Noi abbiamo la migliore Polizia del mondo”. Djiana Pavlovic replica: “Avete governato il Paese per 20 anni, dovete essere voi a sciacquarvi la bocca”. E rinfaccia a Borghezio i suoi precedenti penali. Il leghista controbatte: “”Sì, ma non per aver rubato” (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “700 anni per una casa popolare”
“In Italia si costruiscono solo 1000 case popolari all’anno ma le famiglie che le richiedono sono 700mila”. Lo spiega Gianni Dragoni, nel suo editoriale, che aggiunge: “Nel bilancio dell’Aler sono emersi derivati che hanno causato un debito di 14 milioni di euro, il doppio del costo delle case inoccupate. In Italia manca da 30 anni un piano di edilizia economica e popolare. Perché non ci sono abbastanza soldi, si dice sempre. Eppure i soldi, a vedere il piano di Cottarelli rimasto nel cassetto, con una revisione della spesa si potrebbero trovare. A partire dal taglio dei “misteriosi” costi della politica” (GUARDA IL VIDEO)
Il buco nell’Aler, l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale
Terza parte del reportage a cura di Andrea Casadio, Walter Molino, Giulia Cerino , Pablo Trincia. Ci si sofferma sul dissesto dell’Aler: ha 345 milioni di mutui non pagati e 96 milioni di debiti verso fornitori. Domenico Ippolito, ex direttore affari generali Aler, nega che ci sia un buco. L’assessore ai lavori pubblici del comune di Milano invece parla di azienda fallita: “All’Aler servirebbero un miliardo e 200 milioni di euro per ristrutturare le case degradate”. Ippolito promette un’intervista all’inviato ma poi non si presenta (GUARDA IL VIDEO)
Dalla Romania a Milano: viaggio fra gli tzigani di Botoșani
Alla periferia di Botoșani c’è un quartiere che è soprannominato “Vietnam”: a viverci sono decine di famiglie rom, parte di una comunità che in Romania supera il mezzo milione di unità. Molti di loro tentano la fortuna in Italia, chi scegliendo di caritare e chi cercando un lavoro. Pablo Trincia ha attraversato l’Europa per raccontare con questo reportage il microcosmo del popolo tzigano, fra realtà e pregiudizi (GUARDA IL VIDEO)
Come proteggersi nelle case popolari di Milano
Nelle case popolari della periferia di Milano vivono soprattutto persone anziane, spesso abbandonate a loro stesse. Come proteggersi? C’è chi ha trovato il modo. Il servizio di Giulia Cerino (GUARDA IL VIDEO)
Boeri vs Borghezio: “Sulle case popolari la Lega non può nascondersi”
“Le case popolari a Milano sono un problema. E il centrodestra, che ci ha marciato per 15 anni, ha più responsabilità di altri”. L’intervento dell’architetto Stefano Boeri e la replica del leghista Mario Borghezio: “Perché le case non vengono assegnate? Perché non ci sono i soldi” (GUARDA IL VIDEO)
Le vignette di Vauro: da D’Alema alle beghe di Forza Italia
I fatti della settimana narrati dalla matita irriverente di Vauro: dall’inchiesta sul sindaco di Ischia ai “vini” di D’Alema fino a Salvini e alle beghe interne a Forza Italia (GUARDA IL VIDEO)
I ragazzi delle ronde anti-abusivi a Milano
Da San Siro al Giambellino, da Lorenteggio al quartiere Molise Calvairate: i residenti delle case Aler vivono nella paura che la loro casa venga occupata abusivamente, mentre sono a lavoro o in vacanza. L’occupazione degli alloggi è gestita come un racket: basta sapere a chi rivolgersi e pagare fino a 800 euro per avere accesso agli alloggi, e così i residenti regolari si sono organizzati per presidiare fino a tarda notte le strade, girando di uscio in uscio a controllare che tutto sia tranquillo, segnalando le eventuali effrazioni alle forze dell’ordine. Il racconto di Giulia Cerino (GUARDA IL VIDEO)
Boeri: “Costruiamo una politica sociale, non solo edilizia”
Stefano Boeri, architetto ed ex assessore alla Cultura di Milano, illustra le sue soluzioni per le case popolari: “Il problema non è solo la morosità. Dobbiamo dare tempo a chi non può pagare l’affitto, coinvolgere queste persone nel recupero degli alloggi. Costruiamo una politica sociale, non solo edilizia” (GUARDA IL VIDEO)
La vedova di un muratore di Milano: “Una zingara mi regala la pasta”
Dalle case popolari di Lorenteggio a quelle di San Siro. Qualche chilometro di distanza, stessa situazione: occupazioni abusive e degrado. “Io sono italiano, di Milano, e non mi danno neanche la casa”, dice un signore. Il racket delle occupazioni abusive e i centri sociali si spartiscono i palazzoni dell’Aler, l’Azienda Lombarda Edilizia Residenziale. “Gli italiani sì i romeni no”, dice un signore. Eppure, qui, anche i romeni sono cittadini italiani. Spesso, però, la convivenza “forzata” crea anche solidarietà. “Questi pacchi di pasta me li ha regalati una zingara”, racconta una signora. E al polso ha un braccialetto, anche questo gliel’ha regalato una zingara. E’ simile a una collana rubata alla signora Anna, finita in un Compro Oro del quartiere, e venduta per qualche centinaia di euro. Il servizio di Giulia Cerino (GUARDA IL VIDEO)
Le case occupate e il degrado nella periferia di Milano
Le ronde, le case occupate, il degrado: dalla periferia di Milano alla Romania, a casa della mamma di Costantin Liusnea. La parte finale del reportage “Casa Salvini” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Ischia: coop Concordia, naufragio assicurato”
Editoriale di Marco Travaglio, che si occupa di un nuovo “delitto imperfetto”: quello commesso dal sindaco Pd di Ischia, Giosi Ferrandino. “Il delitto perfetto” – puntualizza il direttore de Il Fatto Quotidiano – “Ferrandino l’aveva commesso prima, perché l’aveva sempre fatta franca. La storia di Giosi Ferrandino è emblematica: si candida prima per Forza Italia, poi per la Margherita, infine per il Pd. Si candida anche alle Europee: per un soffio non entra in Parlamento, anche se prende 80 mila preferenze. La sua campagna elettorale vanta la partecipazione straordinaria di Massimo D’Alema in persona: per l’occasione la coop Concordia acquista 500 copie del suo imperdibile best seller “Non solo euro” e di 2000 bottiglie del suo splendido vino umbro per brindare in allegria”. Travaglio stigmatizza la “rottamazione” sventolata da Renzi e si sofferma su D’Alema: “Che faccia ha chi si fa comprare i suoi vini e i suoi libri dalla cooperativa dicendo che il vino è buono e il libro è bello?” (GUARDA IL VIDEO)